Eventi Domenica 26 aprile al Ma Musica Arte di Catania le "cover artistiche" del trio del trombonista messinese. Inaugurazione mostra "Made in China" del fotografo calatino Davide Di Pasquale
Domenica 26 aprile il format No Ordinary Sunday al Ma Musica Arte, il club di via Vela a Catania, gioca sull’ironia e sulla simpatia del live di Dedo & The Megaphones, trio formato dal trombonista messinese Max Dedo, dal batterista catanese Puccio Panettieri (Carmen Consoli e Max Gazzè tanto per fare due nomi del suo currioculum) e dal pianista, compositore e arrangiatore romano Ettore Gentile.
In Birreria si esibirà “La strana coppia”, con Alessandro Falcione (chitarra) e Francesco Russo (pianoforte), canto libero sul palco più “luppolato” della città accompagnato/a da due musicisti scatenati e irresponsabili, e con gli amici come pubblico. Per lo spazio del gusto, il Ma Ristorante propone la formula già ben e apprezzata del “Japan, Street O Sicilian”, ovvero a prezzi speciali e solo per la domenica le migliori e particolari pietanze dello chef Carlo Borghini.
Per lo spazio d’arte (direzione artistica di Francesco Russo, testi critici di Simona Di Bella), alle 19.30 si inaugura la mostra “Made in China” del fotografo calatino Davide Di Pasquale. La mostra si potrà visitare ogni giorno fino al 10 maggio, escluso il lunedì, dalle 20 alle 24. Un viaggio per immagini nel “ventre del dragone”. Il fotografo calatino ha percorso la Cina registrandone i mille volti: la gente, le città e il paesaggio in bilico tra stereotipi e tradizione, post modernità e irrefrenabile umanità, quaranta scatti e un obiettivo per il Catai (la Cina di Marco Polo) d’inizio millennio.
Dedo & The Megaphones. Dopo il recente successo ottenuto con le aperture del tour invernale di Max gazzè, Dedo & the Megaphones presentano il nuovo singolo dal titolo “Taggami il nervo dell’amore”, title track del disco omonimo uscito alla fine dello scorso anno dove riprendono alcune grandi hit come “Hit the road Jack” di Ray Charles o “Centro di gravità permanente” di Franco Battiato o “Call me” dei Blondie o “Back in the Ussr” dei Beatles in chiave pop swing e ska. «Abbiamo deciso di rivisitare tutti i più grandi successi di artisti italiani e stranieri della musica pop degli ultimi 50 anni – racconta Dedo, musicista straordinario – attraverso la manipolazione musicale, fondata su una solida esperienza professionale (registrazioni discografiche, performances televisive e tournée) troviamo nuovi stimoli artistici facendo nostre canzoni di altri realizzando così cover artistiche. Da Battiato ai Beatles passando per i Supertramp e De Gregori, arrangiamenti che si fondano su tutti gli ingredienti musicali che conosciamo: pop, rock, blues, jazz, musica latina con l’inserimento di musica classica. Tutto questo ha contribuito a creare un mix nuovo, anche ironico e dissacrante con ritmi spesso incalzanti perché in questo noi ritroviamo il motivo per il quale abbiamo scelto di fare musica nella nostra vita».
Il titolo del brano “Taggami il nervo dell’amore” è un gioco di parole che ironizza sul mondo dei social network, in particolare su Facebook, che è studiato e analizzato quotidianamente da psicologi di tutto il mondo. «Di recente sono emerse nuove psico-patologie derivanti proprio dall’uso compulsivo di questo social network – commenta Dedo -: casalinghe che trascurano la casa e i propri figli; adolescenti che cadono addormentati sui banchi di scuola per la carenza di sonno; matrimoni che entrano in crisi e sfociano in una separazione…». Davvero non si riesce più a fare a meno di Facebook? E’ una delle domande che nella canzone, su un ritmo rocksteady, Dedo si pone con l’intento di proporre un’allegra riflessione su un fenomeno attuale che attraversa tutte le generazioni! Il brano è accompagnato da un videoclip esilarante che vede per la prima volta alla regia Max Gazzè già presente nella canzone e nel video stesso. Il video è stato premiato come il più originale al Roma videoclip festival 2015.
Massimo Dedo, Massimo Dedo, trombonista, trombettista e cantautore messinese, inizia la sua carriera musicale nell’ambito classico/sinfonico esibendosi in tour con numerosi direttori d’orchestra tra cui Riccardo Muti, Carlo Maria Giulini e Giuseppe Sinopoli. In Italia collabora anche il mondo del pop suonando e incidendo per Max Gazzè, Nomadi, Mario Venuti, Cristiano De Andrè, Tosca, Elio e le Storie Tese, Daniele Silvestri, Niccolò Fabi, Arisa, Marina Rei, Franco Fasano e tanti altri. Da diversi anni suona nell’Orchestra Rai per varie edizioni del Festival di Sanremo e per numerosi programmi Rai tv di successo.
Ettore Gentile, romano, dal 1976 uno dei pianisti più attivi della scena jazzistica italiana ed internazionale ha collaborato con artisti del calibro di Chet Baker, Art Farmer, Duscko Goigovich, Tooths Thieleman, Paolo Fresu, Maria Pia De Vito, Bruno Canfora, Gianni Ferrio, Pippo Caruso e tanti altri.
Puccio Panettieri, batterista catanese classe 78, suona con diversi artisti della scena nazionale ed internazionale esibendosi in importanti eventi, tour, teatri, music festival, live club, seminari per le scuole, e prendendo parte a svariate session di registrazione. Anche per lui collaborazioni come Patti Smith, Carmen Consoli, Mario Venuti, Paola Turci, Max Gazzè, Rocco Papaleo, Gianna Nannini, Marina Rei, Orchestra di Piazza Vittorio, Daniele Silvestri.
“Made in China” di Davide Di Pasquale. Scrive Simona Di Bella: “Il desiderio di raccontare la vera essenza di una civiltà, il cuore autentico di luoghi carichi di grande fascino, hanno motivato il viaggio di Davide Di Pasquale in Cina. fotografo professionista, la cui macchina fotografica diventa uno strumento di testimonianza attiva, ogni scatto di Davide Di Pasquale è un racconto nuovo, così come il colore diviene esigenza comunicativa. La mostra “Made in China” non è il semplice reportage di un viaggio in Cina, è un racconto fotografico che mette in luce forti contrasti cromatici e sociali. Sorrisi, gesti delicati, volti stanchi e segnati dal duro lavoro, profumano di una dignità antica, dalle radici profonde e misteriose che suscitano nel fotografo un sincero senso di rispetto. Davide Di Pasquale sceglie di essere dentro ciò che vuole ritrarre, sceglie il linguaggio del colore e non utilizza altro che l’“occhio” fotografico privo di orpelli tecnologici, coinvolgendo anche i soggetti intorno. L’elemento umano è essenziale, il paesaggio è funzionale alla figura umana che lo attraversa, lo altera, lo condiziona. Un viaggio nelle più grandi città cinesi per immergersi nel vero sentimento di quelle comunità, esplorare usi e costumi. La tecnologia e l’avanguardia di queste città, stride con le loro periferie. Basta attraversare un piccolo corso d’acqua per precipitare, dal futuro, in zone dalle abitazioni fatiscenti, nelle quali regna la povertà, quella vera. Tra questi eccessi vive la Cina, criticata, lodata, amata e odiata. Tuttavia, Davide De Pasquale, dalle espressioni e dalla dignità con la quale la popolazione cinese vive queste queste condizioni estreme, percepisce che la ragione della loro pacatezza è la speranza. Un sentimento che si percepisce in ogni immagine, cariche di quel calore e di quella magia possibili nonostante tutto. Un’esplosione di colori forti, speziati, eccessivi, profumati: assolutamente Made in China”.