Eventi Lo straordinario concerto, giovedì 5 novembre, conclude il Festival Magie Barocche a Catania
Non tutti sanno che Giuliano Della Rovere, prima di ascendere al soglio pontificio come Giulio II, fu anche vescovo di Catania dal 1473 al 1474. Sì, proprio lui, il papa “guerriero” passato alla storia per le imprese militari ma soprattutto per il suo mecenatismo. Il pontefice che affidò la volta della Sistina a Michelangelo, le Stanze Vaticane a Raffaello, il progetto di San Pietro al Bramante. Lo stesso papa cui si deve nel 1513 l’istituzione del prestigioso Coro della Cappella Giulia, che da lui prende il nome.
Il diciannovesimo e ultimo concerto del 5° Festival Internazionale del Val di Noto “Magie Barocche”, sapientemente diretto dal musicologo Antonio Marcellino, porterà il 5 novembre a Catania, nella monumentale Chiesa di San Nicola l’Arena, proprio il Coro della Venerabile Cappella Giulia della Basilica di San Pietro in Vaticano, attualmente affidata alla direzione muicale del canadese Padre Pierre Paul, appartenente alla congregazione degli Oblati di Maria Vergine. Una trasferta eccezionale, perché in 500 anni il Coro, nelle sue peraltro sporadiche esibizioni fuori dalle mura vaticane, aveva finora scelto tappe non troppo distanti, che non comportassero pernottamento ma consentissero di rientrare in sede.
Il programma si articola nell’esecuzione dei Vespri e della successiva Messa Gaudent in cælis di Giovanni Animuccia, nelle modalità che tengono conto della prassi liturgica del tempo. La parte dei Vespri è strutturata in varie sezioni: Inno Christe, Redemptor omnium, antifone, salmi, responsori, cantici, Magnificat, così come la Messa è organizzata nelle sue parti, quelle mobili del Proprium (Introito, Alleluia, Graduale, Offertorio, Communio) e quelle fisse dell’Ordinarium (Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei).
Simile ambiziosa idea non è nuova per Magie Barocche: fin dal suo esordio, dieci anni fa, il Festival ha sperimentato l’antica pratica liturgico-musicale nella realizzazione del Vespro di S. Agostino seguito dalla Messa In Illo Tempore di Monteverdi, con la partecipazione del World Chamber Choir (28 agosto 2005).
Le voci del coro sono sostenute esclusivamente dallo strumento ecclesiastico per eccellenza, l’organo, che in questo caso è quello maestoso e “mirabile” di Donato del Piano, capolavoro dell’arte organaria che sarà suonato dal M° Josep Solé Coll. L’organo assurge a protagonista assoluto nei brani che precedono e seguono sia i Vespri (rispettivamente Toccata 5a di Frescobaldi e Ricercar di Giovanni Gabrieli) sia la Messa (Toccata 1° tono di Orlando di Lasso e Toccata 6a di Claudio Merulo), nonché nella Canzon XVII di Gioseffo Guami, per l’Offertorio.
Questo concerto evento è stato reso possibile attraverso un’operazione di grande impatto non solo musicale ma anche culturale, con il sostegno del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, della Fondazione Sicilia e del suo Presidente, il prof. Giovanni Puglisi, della Rettoria della Chiesa di San Nicola l’Arena, nella persona di monsignor Gaetano Zito, della ditta Artigiana Organi di Francesco Oliveri, del Comune di Catania, e con il patrocinio del Coordinamento Comuni UNESCO Sicilia (CUneS), visto che i siti in cui si svolge “Magie Barocche” fanno tutti parte della World Heritage List.
La Cappella Giulia annovera tra i suoi direttori, oltre a Giovanni Animuccia, sommi maestri della Storia della Musica, quali Pierluigi da Palestrina e Domenico Scarlatti. L’archivio della Cappella Giulia è tra i più ricchi del genere, poiché vastissima è la produzione musicale lasciata dai suoi maestri attraverso la secolare vita della Cappella stessa. Oltre alle opere in stampa dei polifonisti e ai codici miniati nel Cinquecento, moltissimi sono i manoscritti. La Cappella Giulia, dotata di un coro virile e di un coro misto, accompagna con il canto gregoriano e quello polifonico la preghiera ufficiale della Basilica Vaticana nelle celebrazioni come i Vespri e le Messe. Al servizio liturgico affianca anche l’attività concertistica.