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Piccola società disoccupata

Eventi L'1 e il 2 dicembre a Palermo il testo di Rémi De Vos per la regia di Beppe Rosso

Andrà in scena al Teatro Libero giovedì 1 dicembre alle ore 21.15 (in replica sino a venerdì 2 dicembre) “Piccola Società Disoccupata”, dal testo dell’autore francese Rémi De Vos, nella traduzione italiana di Luca Scarlini, per la regia di Beppe Rosso, con Ture Magro, Barbara Mazzi e Beppe Rosso; scene e luci di Lucio Diana, movimento a cura di Ornella Balestra; una produzione Compagnia ACTI Teatri Indipendenti – Torino.

Ture Magro, Barbara Mazzi e Beppe Rosso

“Piccola Società Disoccupata” è il secondo spettacolo di Beppe Rosso sul mondo del lavoro contemporaneo. «Questa volta – sottolinea il regista – è il conflitto generazionale ad essere al centro dell’allestimento, quel disagio che intercorre tra giovani e anziani nell’affrontare l’attuale trasformazione dell’uomo in rapporto al lavoro».
Cosa succede in una società centrata sul lavoro quando il lavoro viene a mancare? Cosa succede in una società in perenne movimento quando è costretta a fermarsi, a confrontarsi con un problema che coinvolge e mette in conflitto ogni generazione? Il testo di Remi De Vos propone un calembour di situazioni che toccano quasi tutti i ruoli che attualmente offre il mercato del lavoro: il precario, il disoccupato, il freelance, l’occupato a tempo indeterminato o l’occupato in via di licenziamento.
Beppe Rosso forma con pochi attori la sua piccola società disoccupata, accentuando il gioco cinico ed esilarante dei personaggi privi di scrupoli, pronti nella lotta del tutti contro tutti per conservare un posto di lavoro, giocando d’astuzia, perdendosi in una solitaria follia.
«Questa paradossale galleria di personaggi – precisa Beppe Rosso – non è altro che una lente d’ingrandimento sul disagio, sulla fragilità individuale, sui conflitti generazionali davanti a una società che cambia ed è sempre più veloce, dominata da formule matematiche, statistiche e ricerche di mercato». Questa difficile realtà esasperata nei suoi vizi assume toni tragicomici pronti a esorcizzare le paure e le contraddizioni di una società postmoderna.

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