Eventi "La Terza Guerra Mondiale" il 31 agosto a Palermo per Beat Full Festival
Continua anche in estate il travolgente tour di The Zen Circus per la presentazione dell’ultimo disco “La Terza Guerra Mondiale”, uscito per La Tempesta (distr. BeliveDigital/Master Music) lo scorso settembre e premiato dalla critica e dal pubblico.
La formazione toscana giovedì 31 agosto apre a Palermo la V edizione del Beat Full Festival ai Cantieri Culturali alla Zisa. L’album “La Terza Guerra Mondiale” è entrato direttamente al 6°posto della Classifica settimanale FIMI dei dischi più venduti in Italia (pubblicata il 30 settembre) e ha generato oltre un milione di ascolti in streaming in sole tre settimane. Su Spotify The Zen Circus ha raggiunto i 70.000 ascoltatori mensili.
“La Terza Guerra Mondiale” è il disco al quale la band ha dedicato più tempo in studio, lavorando su ogni piccolo dettaglio, dalle melodie ai testi, dagli arrangiamenti ai suoni. E’ partita da quaranta provini e ha scremato fino ad arrivare alle dieci canzoni che compongono il disco, fino a quando non ha avuto la sensazione che ognuna avrebbe potuto essere un singolo. “La Terza Guerra Mondiale” è, per questo, il disco più “power pop” di The Zen Circus. Gli arrangiamenti sono fatti esclusivamente di chitarra, basso, batteria e voci: per la prima volta in un disco Zen non ci sono tastiere aggiunte, synth, archi o fiati e, se qualche volta può sembrare, si tratta di chitarre o voci filtrate ed effettate: una scelta volta a poter portare dal vivo il disco nella sua forma originale. La splendida copertina racconta, in tutta la sua crudeltà, la provocazione lanciata dal Circo Zen col suo nono disco: rapiti dal bisogno di esistere, che il mondo digitale non sa soddisfare, non sappiamo più accorgerci di quello che ci sta attorno.
The Zen Circus. La band nasce nel 1994 a Pisa ed è fondata da Andrea Appino e Marcello Bruzzi. Il nome del gruppo fa chiaro riferimento a “Zen Arcade” e a “Metal Circus”, pietre miliari della discografia degli Hüsker Dü. The Zen Circus hanno riportato lo spirito padre del folk e del punk al moderno cantautorato con “Andate tutti affanculo” del 2009, il sesto disco e secondo in italiano, un successo di pubblico e critica che li ha consacrati dopo anni di duro lavoro. L’anno prima avevano collaborato con membri di Violent Femmes, Pixies e Talking Heads nel disco “Villa Inferno”. Si sono costruiti una credibilità condivisibile da pochissimi altri artisti nostrani grazie all’attività live più incessante, urgente e di qualità che si possa immaginare. Hanno confermato e moltiplicato il proprio pubblico con “Nati per subire” del 2011, il loro primo album in classifica. Dopo un 2013 sabbatico che ha visto il cantante Appino portarsi a casa una Targa Tenco con l’album solista “Il testamento” ed il batterista Karim Qqru alle prese col post punk e l’hard core del suo progetto La Notte Dei Lunghi Coltelli, oggi più che mai gli Zen si confermano come una certezza del rock indipendente italiano, portabandiera indiscutibili della musica libera da vincoli: zero pose, zero hype ma solo tanto, tanto sudore. Questa attitudine è stata premiata nel tempo da un pubblico affezionato, sempre più transgenerazionale ed in esponenziale crescita: il terzo disco completamente in italiano infatti, “Canzoni contro la natura” del 2014 debutta in top ten nella classifica Fimi/Gfk ed al primo posto su quella di Itunes. Un altro tassello di una storia che non accenna a fermarsi e riparte per un’altro never ending tour.
Dopo un anno di lavoro in sala con 44 pezzi da suonare, ne hanno registrati poi 10 che sono diventati “La terza guerra mondiale” (La Tempesta), il loro nono album uscito a settembre. Un disco che non si concede al primo ascolto o a una fruizione veloce, in macchina, ma che richiede attenzione per quella che potrebbe apparire semplicità di composizione, senza ombre, che invece con il girare delle tracce matura in un orizzonte più ampio, quello di comprensione di un prodotto che nella sua anomalia per gli Zen, risulta l’ennesimo impulso critico e sonoro. Nei testi tanti spunti sull’Italia di oggi: il razzismo, la provincia morente, i valori della famiglia difesi dagli invasori. La provocazione del disco è che una terza guerra mondiale permetterebbe di ridare un senso autentico al vivere quotidiano, per fare tabula rasa e ricominciare: «Siamo la terza generazione che non ha mai visto una guerra in casa, festeggiamo il 25 aprile come un matrimonio forzato, dalla tastiera siamo cattivi, c’è una grande voglia di sangue digitale. Già tanti artisti si occupano di raccontare di quanto la vita è meravigliosa e che con la musica offrono conforto, gli Zen si occupano dell’altro lato, dello scontro e di provocare. E poi siamo toscani, più ci si vuole bene più ci si prende in giro, senza prenderci sul serio».
Opening Bizio Rizzo, Pennyless, Omosumo, a seguire Sud Sound System
Il Beat Full Festival è una manifestazione culturale che si pone come obiettivo quello di aggregare giovani e adulti con attività artistiche, culturali e ludiche, finalizzate alla valorizzazione, scoperta/riscoperta del territorio siciliano. Il Beat Full Festival, è un luogo di scambio, d’incontro e confronto fra ragazzi/e di diverse origini, età ed estrazione sociale, tutti a condividere uno spazio culturale che va ben oltre il cartellone musicale. Simbolo del festival la “Torre Tadini”, che quest’anno compie 20 anni , simbolo di fratellanza e convivenza pacifica tra popoli ed etnie diverse.