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I marrunati di Giufà

Eventi Domenica 19 marzo a Enna Cosimo Coltraro in scena in alcune delle più note novelle siciliane tramandate dalla tradizione orale

Si recupera domenica 19 marzo alle ore 18 al Teatro Garibaldi di Enna lo spettacolo dedicato ai più piccoli e che avrà per protagonista Giufà, l’ingenuo personaggio nato dalla fantasia popolare che ammalia grandi e piccini, precedentemente saltato a causa delle avverse condizioni metereologiche. Cosimo Coltraro, per la stagione firmata da Mario Incudine e realizzata grazie alla sinergia tra il Comune e l’Università Kore, vestirà i panni di Giufà in “I marrunati di Giufà”.

 

I marrunati di Giufà - ph Gianluigi Primaverile

I marrunati di Giufà – ph Gianluigi Primaverile

Chi non ha mai sentito parlare di Giufà? Un personaggio antico, stolto e divertente, che incarna quasi sempre nelle sue storie l’immagine dell’ingenuo e dello sbadato, che continua a conquistare il cuore dei bambini. Personaggio creato in chiave comica, nato come caricatura di tutti i bambini siciliani, Giufà fa sorridere con le sue incredibili storie di sfortuna, sciocchezza e saggezza, ma ha anche il gran merito di far conoscere meglio la cultura siciliana di fine dell’Ottocento e inizio del Novecento. Oltre alle sue origini alquanto misteriose, si narra che la nascita di Giufà ebbe un non so che di miracoloso: appena nato era già alto e grosso quanto un vitello e dotato di una forza straordinaria. E proprio in virtù di questa sua sorprendente forza si erge a volte paladino della giustizia, a difensore dei deboli e degli oppressi. Immaginando un viaggio nel quale Giufà si tuffa per portar soldi a casa, in “I marrunati di Giufà” si raccontano alcune delle più note novelle che circolano in Sicilia, tramandate per lo più dalla tradizione orale come Giufà e la statua, Giufà e la luna, Giufà e la porta, Giufà e il giusto ed altri.

Cosimo Coltraro, Laura Giordani,Gianluca Barbagallo e Agata Castorina in scena, oltre a recitare, canteranno e balleranno interagendo con i piccoli spettatori al fine di stimolare la loro immaginazione e accrescere la loro curiosità artistica, sviluppando un nuovo e originale canale comunicativo attraverso una figura della tradizione popolare che in Italia ha conquistato grandi studiosi e letterati, a partire da Giuseppe Pitrè, il celebre studioso di tradizioni popolari e di folclore siciliano che ne raccolse e riprese le storie popolari diffuse in varie parti dell’isola, fino a Italo Calvino e Leonardo Sciascia che ne hanno parlato spesso, affascinati dal suo essere in bilico tra la furba stoltezza e la stolta furbizia.

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