Eventi Sabato 11 febbraio a Palermo proiezione di "Il ritorno di Cagliostro"
La città di Palermo omaggia la memoria di Pietro Giordano, uno dei volti celebri delle pellicole firmate da Ciprì e Maresco. Sabato 11 febbraio al Cinema De Seta (Cantieri Culturali alla Zisa) di Palermo a partire dalle ore 21 si terrà “Cinico Lassù – In memoria di Pietro Giordano”, un incontro con lo scrittore Giorgio Vasta e il regista Franco Maresco, durante il quale sarà proiettata una selezione di materiali video dall’archivio Cinico Tv e, a seguire, il film in pellicola 35mm “Il ritorno di Cagliostro” (2013) scritto e diretto da Daniele Ciprì e Franco Maresco, con Luigi Maria Burruano, Robert Englund, Pietro Giordano, Franco Scaldati, Mauro Spitaleri, Franco Vito Gaiezza, Davide Marotta, Margareth Woodhouse, Tatti Sanguineti e Gregorio Napoli.
Il film inizia con un documentario, che coglie le opinioni discordanti di diversi critici cinematografici, in occasione del ritrovamento delle pellicole perdute de Il ritorno di Cagliostro, film “leggendario” della Trinacria Cinematografica.
La storia è quasi interamente immaginaria. Nella Sicilia dell’immediato dopoguerra, i fratelli La Marca, titolari di una ditta di artigianato sacro, mettono in piedi, col beneplacito dell’Arcivescovo di Palermo Mons. Sucato, la Casa di Produzione Cinematografica Trinacria, che nelle loro intenzioni dovrebbe essere l’inizio di una “Hollywood di Sicilia”. I primi film, però (interpretati da attori non professionisti, mal recitati e diretti) si rivelano catastrofi, e per risollevare le sorti della ditta viene scelto come finanziatore un barone spiantato ed occultista, che ha un’idea: girare un film sulla vita di Cagliostro, ingaggiando come regista il fallito Pino Grisanti, e come protagonista Errol Douglas, un divo di Hollywood alcolizzato ed in netto declino. Le riprese andranno in maniera catastrofica, e avranno il culmine quando Douglas, lanciandosi da una finestra del terzo piano, cadrà spiaccicato al suolo, diventando pazzo per la caduta: sarà rinchiuso in un manicomio a vita. I La Marca falliranno ben presto, ed un nano che compare nell’ultima mezz’ora del film (Davide Marotta), spiega a tutti la vera storia, al di là del documentario di prima: dietro quegli innocui “pataccari” stavano in realtà i mafiosi di Lucky Luciano.