Eventi A Palermo, dal 9 all'11 marzo, lo spettacolo di Dea Loher per la regia di Beno Mazzone
Debutta il 9 marzo alle ore 21.15 al Teatro Libero di Palermo “Manhattan Medea”, dell’autrice tedesca Dea Loher, nella traduzione italiana di Beno Mazzone, che ne firma anche la regia dirigendo Roberta Belforte, Matteo Contino e Galliano Mariani; costumi di Lia Chiappara e musiche di Antonio Guida; una produzione Teatro Libero Palermo. Si replica fino a sabato 11 marzo.
Una Medea di oggi e di ieri. Il mito di Medea esiste da sempre. «Moltissimi autori di ogni paese e lingua – ci ricorda Beno Mazzone – hanno riscritto la loro Medea in una riflessione del hic et nunc. Dea Loher, pochi anni fa, ha scritto la sua Medea ambientandola in quello che è il simbolo della cultura e della società occidentale: Manhattan di non precisati anni del XX secolo». Lì ritroviamo una coppia di clandestini provenienti dai Balcani, che si chiamano Medea e Jason (un nome che nel suono stesso della pronuncia diventa americano), il giorno prima delle nuove nozze fra quest’ultimo e Claire, la giovane figlia di un altro rifugiato, ormai ben radicato, che ha fatto fortuna e tanto denaro: Sweatshop-boss (una sorta di Signor Sanguisuga). «Si trattano gli affari di cuore come se fossero merce – prosegue il regista – e si fanno delle ipotesi di convenienza per ciascuno degli interessati tranne che per Medea, la quale dovrebbe accettare condizioni imposte e soprattutto perdere il proprio amato ed il proprio bambino». Gli elementi della storia ci sono tutti: la fuga degli amanti, la morte del fratello, e la vendetta crudele di Medea. Ma tutto si svolge davanti alla ricca casa della quinta strada, sul marciapiede dove Medea attende Giasone ed il suo bambino per ricostituire la sua famiglia. La conclusione della storia la si può immaginare secondo la memoria che si ha del mito. Ma Dea Loher, drammaturga tedesca contemporanea, riserva una conclusione che è giusto non svelare…