Musica Con il brano "Non andrà poi così male" la formazione ennese si è aggiudicata il primo premio del contest di Belpasso
Un pubblico delle grandi occasioni, con l’Anfiteatro Parco Urbano gremito in ogni ordine di posto, ha salutato il ritorno a Belpasso del Lennon Festival. La serata finale della 16ª edizione dello storico concorso nazionale per cantautori, interpreti e gruppi musicali emergenti – condotta da Roberta Lunghi – ha consacrato la band ennese dei Fattori Recessivi. Al loro brano, “Non andrà poi così male”, la giuria di esperti ha assegnato il primo premio assoluto, consistente nella partecipazione al MEI di Faenza, nella realizzazione di un videoclip professionale e nella registrazione di un arrangiamento per orchestra. I Fattori Recessivi dal 2007 propone brani di propria composizione vicini alla canzone d’autore e successivamente all’alternative ed indie rock. Nel 2010 autoproducono il loro primo omonimo album seguito, nel 2013, dal secondo lavoro, l’EP Mezzavita. Vantano la partecipazione a diversi concorsi per musica inedita in tutta Italia, vincendo Il Gagliano Music Contest, il Risuono Festival (Roma), il Festival dei Castelli Romani e il premio musicale Fratelli Camerano. Nell’estate 2010 la band ha collaborato con il cantautore Fabrizio Moro e successivamente ha condiviso il palco con artisti come Roy Paci, Bunna (Africa Unite), Frankie Hi-Nrg, Primo, Mario Riso, Meganoidi, Canova e altri. I Fattori Recessivi sono Ivan Galofaro (voce), Gioacchino Spoto (voce e chitarra), Osvaldo Risiglione (chitarra), Peppe Scorna (batteria) e Vito Santoro (basso).
Il podio del Lennon Festival è stato completato al secondo posto dalla cantautrice catanese Anita De Luca, e al terzo I Figli dell’Officina (formazione di Troina che porta a casa anche il premio per la “miglior performance”).
Gli altri riconoscimenti: il premio per il “miglior testo” e il Premio “Jonio Culture” sono stati assegnati a “Futuro” di Cyrano & Miqrà; il Premio “Pippo Caruso” per il miglior arrangiamento a “Umore minore” di Orofino; il Premio backstage ai piemontesi Noveis; il Premio “Weekend col produttore” ai The Summit e ai Figli dell’Officina; il Premio “Dcave Records” ai campani Aftersat. Alla finale si erano anche qualificati Armando Cacciato, Cut Lish e Isteresi.
Per la sezione “Cover”, il primo premio è andato a Grazia Torre, 16enne di Belpasso, che ha interpretato “Can’t Help Falling in Love” di Elvis Presley. Al secondo posto 30 Crushed Cherries.
Grandi emozioni per l’omaggio a Gianni Bella, al quale è stato assegnato un “Premio speciale alla carriera”, ritirato dal fratello Rosario, presente in qualità di giurato. Al cantautore catanese è stato dedicato uno dei suoi più celebri brani scritti per Celentano, “L’emozione non ha voce”, interpretato da Paola4, con Rosario Bella al piano, e cantato in coro da tutto il pubblico del Lennon.
Il gran finale è stato tutto per Arisa. La straordinaria voce del pop italiano, accompagnata al pianoforte dallo storico collaboratore Gioni Barbera, ha incantato il pubblico con alcuni dei suoi brani più amati e di successo: da “Controvento”, con cui ha vinto il Festival di Sanremo nel 2014, a “La notte”, fino all’ultima hit “Mi sento bene”. La stessa Arisa ha poi consegnato il premio ai vincitori del Lennon Festival.Le tre serate del Lennon Festival sono state trasmesse in streaming video sui canali web e social della manifestazione con il supporto di Videobank.Durante la tre giorni, spazio anche alla solidarietà con il sostegno a Progetto Grazia, associazione di Acireale da anni impegnata in campagne di sensibilizzazione e informazione sul morbo di Krabbe.