Il suo nome era stato annunciato già a maggio in occasione della presentazione della Settimana federiciana ennese 2018, ma vari impegni hanno posterga
Il suo nome era stato annunciato già a maggio in occasione della presentazione della Settimana federiciana ennese 2018, ma vari impegni hanno postergato la premiazione. È Massimo Bray, ministro emerito dei Beni culturali e direttore dell’Enciclopedia Treccani, a ricevere il Premio internazionale per l’Europa “Federico II”, giunto alla sua undicesima edizione. La cerimonia di premiazione si terrà al teatro Garibaldi di Enna giovedì 27 settembre alle 18.30. L’ingresso è libero.
Alla serata, patrocinata dal Comune di Enna, prenderanno parte Cettina Rosso, presidente della Casa d’Europa e promotrice della Settimana federiciana, il sindaco di Enna Maurizio Dipietro, il prefetto Maria Antonietta Cerniglia, il rettore dell’università Kore Giovanni Puglisi e il segretario del Centro regionale siciliano del Movimento federalista europeo, Giuseppe Castronovo. Bray terrà una conversazione sul suo percorso umano e culturale curata da Salvatore Ferlita, docente all’Unikore e critico letterario. L’attrice e drammaturga teatrale Elisa Di Dio interpreterà delle letture. La conduzione della serata è della giornalista Tiziana Tavella. La segreteria organizzativa è di Paolo Lodato.
E se il nome di Bray è stato specificatamente indicato dal presidente del comitato scientifico del premio, Giovanni Puglisi (rettore dell’ateneo ennese), è stata Cettina Rosso, nel suo ruolo di presidente della Casa d’Europa, a invitare Bray a Enna e a impegnarsi per portare avanti il Premio per l’Europa “Federico II”, con il preciso scopo di “diffondere una coscienza europea, a partire dal recupero delle radici culturali e delle identità locali”. “In un momento storico in cui il dibattito politico europeo si fa sempre più aspro – spiega Cettina – vogliamo tornare alle radici, allo spirito dei padri costituenti dell’Europa, ripartire da ciò che unisce i paesi dell’Unione europea: in primis il mantenimento della pace, il desiderio di interrogarsi sul presente e alimentare la speranza nel futuro, le comuni radici culturali che hanno dato linfa a rivoluzioni come l’Illuminismo e il Romanticismo. Laddove insomma la politica sta fallendo, la cultura riprende il suo primato. Il premio a Massimo Bray è una freccia scoccata in questa direzione”.
Lungo le undici edizioni del premio, sono stati tre i presidenti della Repubblica a segnare il percorso del riconoscimento intitolato a Federico II: Giorgio Napolitano nel 2008 concesse l’Alto Patronato alla Settimana federiciana all’interno della quale è istituito e conferito il premio, Carlo Azeglio Ciampi nel 2011 ricevette il premio e l’attuale presidente Sergio Mattarella che segue la manifestazione con interesse e continua a concederle la medaglia quale suo premio di rappresentanza.
Il Premio per l’Europa “Federico II” è alla sua undicesima edizione. Istituito dalla Casa d’Europa e patrocinato dal Comune di Enna, è il terzo premio di respiro internazionale che coglie la propria ragione nelle radici storiche del Vecchio Continente, dopo i premi “Carlo Magno” in Germania e “Robert Schuman” in Francia. Il riconoscimento si ispira alla grande personalità di Federico II, considerato dalla Comunità europea ideale precursore e fondatore di un’Europa unita.
Fin dalla sua istituzione, il premio “Federico II” è stato conferito a personalità impegnate a favore di un’Europa unita che da “idea” si trasformi in comunità di destino: il cardinale Paul Poupard (2008), lo scrittore Predrag Matvejevic (2009), il rettore della Iulm Giovanni Puglisi (2010), il presidente emerito della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi (2011), il presidente del Consiglio italiano del Movimento europeo Pier Virgilio Dastoli (2012), il presidente della fondazione “Nuovo Mezzogiorno” Salvo Andò (2013), il presidente ad interim del Parlamento europeo Gianni Pittella (2014), il difensore dei diritti civili e fondatore del Partito radicale italiano Marco Pannella (2015), il presidente della fondazione “Terzo Pilastro Italia -Mediterraneo” Emmanuele Francesco Maria Emanuele e il presidente del Movimento federalista europeo Giorgio Anselmi.
Massimo Bray è nato a Lecce, ha studiato a Firenze, vive a Roma. Nel 1991 entra all’Istituto della Enciclopedia Italiana fondata da Giovanni Treccani, come redattore responsabile della sezione di Storia moderna dell’Enciclopedia La Piccola Treccani.
Non lascerà più l’Istituto, fino all’elezione al Parlamento: nel 1994 ne diviene il direttore editoriale. In questo ruolo, mantenendo intatto il rigore che contraddistingue un’istituzione culturale di così grande prestigio, ne ha seguito l’apertura al web con grande entusiasmo. Il progetto di definire l’Enciclopedia degli italiani online è il modo di interpretare la missione della Treccani nel XXI secolo.
Massimo Bray è stato anche direttore della rivista edita dalla Fondazione di cultura politica Italianieuropei, che ha tra i suoi principali obiettivi quello di elaborare analisi e riflessioni pubbliche sui nodi cruciali dell’innovazione politica ed economica europea.
Ha presieduto il consiglio d’amministrazione della Fondazione La Notte della Taranta, che organizza il più grande festival europeo di musica popolare, dedicato al recupero della pizzica salentina e alla sua fusione con altri linguaggi musicali, dalla world music al rock, dal jazz alla sinfonica. Alle elezioni politiche del 2013 è stato eletto deputato nelle fila del Partito democratico e il 28 aprile 2013 è stato nominato ministro per i Beni, le attività culturali e il turismo del governo presieduto da Enrico Letta. Nel marzo 2015 si è dimesso da parlamentare e ha fatto ritorno all’Istituto della Enciclopedia italiana, dove attualmente ricopre l’incarico di direttore generale.
Come presidente della Fondazione per libro, la musica e la cultura, si è occupato delle edizioni 2017 e 2018 del Salone del Libro di Torino. Presiede oggi la Fondazione Circolo dei Lettori.