Sugnu Sicilianu Grazie alla proposta del cardinale Gianfranco Ravasi e alla successiva nomina pontificia, il vescovo della Diocesi di Acireale entra nel Dicastero della Curia Romana che coadiuva il Papa nelle relazioni della Santa Sede con i mondi culturali. Raspanti: «Sono molto contento, è un gesto di stima che il Santo Padre Francesco mi rivolge»
Il vescovo di Acireale e vicepresidente della Conferenza episcopale italiana, Antonino Raspanti, è stato nominato da papa Francesco nel Consiglio Pontificio della Cultura. Un organismo che affonda le sue radici nel Concilio Vaticano II, e rappresenta una finestra aperta “sul vasto, molteplice, inquieto e ricchissimo mondo della cultura contemporanea”. Si tratta del Dicastero della Curia Romana che coadiuva il Sommo Pontefice, in ciò che concerne l’incontro tra il Vangelo, le relazioni della Chiesa e della Santa Sede con i mondi culturali. L’obiettivo “è quello di riaprire un dialogo sincero, affinché i rappresentanti della scienza, della letteratura e dell’arte si sentano riconosciuti dalla Chiesa come cercatori autentici del vero, del buono e del bello”. I membri del Consiglio sono rilevanti personalità della chiesa cattolica e del mondo della cultura, nominati tra cardinali, vescovi, ecclesiastici e laici. Ad essi compete aiutare il Presidente ad identificare le principali sfide culturali della chiesa, ed a stabilire le grandi linee di lavoro del Dicastero.
Il vescovo Raspanti spiega: «Lavoro già dentro il Consiglio tramite il Cortile dei Gentili, per certi aspetti ho compreso che è una forma di riconoscimento del lavoro già fatto e probabilmente mi si chiederà di ampliare la sfera del mio impegno. Sono molto contento, è un gesto di stima che il Santo Padre Francesco mi rivolge. Sono grato al Pontefice ed al cardinale Gianfranco Ravasi (alla guida del Consiglio Pontificio alla Cultura) che ha proposto la mia nomina». Il vescovo aggiunge: «I Consigli Pontifici, la cui genesi è legata al Concilio Vaticano II, sono degli organismi che hanno il carattere propulsivo per l’evangelizzazione. Nel caso della Cultura, significa proporre messaggi ai cinque Continenti, ovunque la chiesa cattolica sia presente. E nel contempo il Consiglio Pontificio è impegnato con un lavoro di ricerca nel raccogliere le principali sfide che vengono dal mondo, dalla società, e sottoporre questa elaborazione culturale all’attenzione del Papa e degli altri organismi della Chiesa affinché si possa avere una visione ampia e complessiva dei vari ambiti».
La nomina del vescovo Raspanti è un ulteriore riconoscimento del suo impegno da vicepresidente della Cei e da vescovo di Acireale molto attento agli aspetti culturali, artistici e sociali. Il vescovo Raspanti conclude: «Le persone del Consiglio Pontificio conoscono buona parte di queste mie attività, lavorando per il Cortile dei Gentili ho contribuito a realizzare importanti eventi in Sicilia ed anche in altri luoghi d’Italia. Con l’Università Cattolica sto collaborando ad un grande progetto culturale a Milano. Un progetto di alto livello cultural-scientifico sulla natura umana e le neuroscienze. Vedendo questo mio impegno costante anche nel settore cultural-sociale, che svolgo con umiltà e sempre volto a far crescere la conoscenza ed il bene collettivo, il cardinal Ravasi proponendo la nomina e la decisione del Santo Padre di accettarla hanno voluto darmi questo riconoscimento del quale sono molto grato».
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