Società Il 5 gennaio è il 36° anniversario dell'omicidio mafioso del giornalista e scrittore siciliano. E l'ex sindaco di Riace sarà nella città etnea ospite del dibattito organizzato da "I Siciliani giovani" e la Rete antirazzista. Dopo il corteo pomeridiano, al Piccolo Teatro della Città di Catania il "Premio Fava" che quest'anno è focalizzato sul traffico di esseri umani
Il 5 gennaio è il 36° anniversario dell’uccisione del giornalista e scrittore Giuseppe Fava da parte della mafia e dei cavalieri. La redazione de I siciliani giovani e la Rete Antirazzista Catanese, alle 10 di domenica 5 gennaio, organizza al Teatro Machiavelli, in piazza Università 13 a Catania, un assemblea pubblica che vede ospite Domenico Lucano, già sindaco di Riace. Saranno presenti anche Matteo Iannitti e Giovanni Caruso de “I Siciliani giovani”, Alfonso Di Stefano della Rete Antirazzista Catanese, Anna Di Salvo de “La città felice”, Francesca Andreozzi della Fondazione Giuseppe Fava, Francesca Di Giorgio del movimento delle Sardine, Riccardo Orioles direttore “I Siciliani giovani”.
Alle 17, da piazza Roma, partirà il corteo verso la lapide di via Giuseppe Fava, corteo organizzato da “I Siciliani giovani” e dalla società civile antimafiosa e antirazzista. Alle 18 in via Fava si terrà l’omaggio alla lapide dedicata a Pippo Fava, con la performance degli studenti del Liceo Musicale Turrisi Colonna accompagnati dal maestro Raciti.
Alle 19,30, al Piccolo Teatro di via Ciccaglione 29, si terrà il Premio Fava, a cura della Fondazione Fava. Il dibattito sarà moderato da Lorenzo Tondo, inviato del quotidiano britannico “The Guardian”, sul tema “Trafficanti di uomini, la verità e i silenzi”. Parteciperanno Nello Scavo, giornalista di “Avvenire”, Nancy Porsia e Francesca Mannocchi, vincitrici dell’edizione del 2020 del premio nazionale di giornalismo “Giuseppe Fava – Niente altro che la verità. Scritture e immagini contro le mafie”, autori di coraggiose inchieste sul traffico di migranti in Libia. Premiare tre giornalisti (peraltro pesantemente minacciati) che autonomamente e per diverse testate si sono occupati dello stesso argomento è un modo per sottolineare quanto sia importante non lasciare nessuno a indagare in solitudine. È anche un’opportunità per spostare i riflettori dalla polemica sulle Ong al vero traffico di migranti, agli accordi Italia-Libia, restando comunque “vicini” alla Sicilia: è difficile credere che questa tratta avvenga senza il beneplacito o la connivenza delle mafie italiane.
L’ingresso al teatro è gratuito e sarà consentito fino all’esaurimento dei posti.
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