Volontariato e Onlus Una consegna davvero speciale, alle associazioni che si occupano di disabilità, di migliaia di mascherine da parte dei clown dottori di “Ci ridiamo sù” e dei volontari che hanno aderito al progetto “Chiamata alle Arti” attraverso cui mamme e nonne di Ragusa hanno realizzato mascherine lavabili in tessuto da donare ai centri di assistenza domiciliare, alle case di cura per anziani, ad associazioni che si occupano di fasce deboli della società, alle forze dell’ordine
Una consegna davvero speciale, alle associazioni che si occupano di disabilità, di migliaia di mascherine da parte dei clown dottori di “Ci ridiamo sù” e dei volontari che hanno aderito al progetto “Chiamata alle Arti” attraverso cui mamme e nonne della città di Ragusa, ciascuno nelle proprie case, utilizzando le proprie macchine da cucire, realizzano mascherine lavabili in tessuto da donare ai centri di assistenza domiciliare, alle case di cura per anziani, ad associazioni che si occupano di fasce deboli della società, alle forze dell’ordine.
Stamani sono state complessivamente regalate 1700 mascherine andate all’Aism (Associazione per la lotta alla sclerosi multipla) e alle associazioni della rete Pro Diritti H (tra cui Nuovi Orizzonti, Anffas Ragusa, Modica e Scoglitti, Arthai, Raggio di Sole, Così come sei, Aifass, Ente Nazionale Sordomuti). Erano presenti i rappresentanti dell’Ail (Associazione contro la leucemia) e Piccoli Fratelli di Modica. «Un’emozione indescrivibile, quella provata da tutti noi clown dottori e dai volontari a fianco del progetto – spiega Fabio Ferrito, presidente di Ci Ridiamo Sù –. Abbiamo visto la gioia negli occhi di queste persone speciali e dei rappresentanti delle loro associazioni nel ricevere in dono le mascherine. Un modo semplice ma importante per far sentire l’affetto che arriva da tutta la collettività ragusana, rappresentata da quanti hanno manifestato la propria adesione, oltre un centinaio di persone. Ogni giorno riceviamo nuove disponibilità ma anche richieste. Naturalmente siamo costretti a dover fare delle scelte perché abbiamo risorse limitate e appunto tutto nasce da un impegno su base volontaria. Ma la cosa bella di questo progetto è l’essere riusciti ad essere comunità in una fase decisamente delicata. Nonne e mamme si sono rese parti attive pur restando da casa. E credo che questo sia davvero molto bello».
Le mascherine sono state realizzate grazie al tessuto acquistato mediante la donazione economica iniziale del gruppo Centro Revisioni e Officine Avir assieme a Gemini Service e con il supporto di altri sponsor che via via hanno affiancato il progetto che vede tra i promotori anche Sergio Firrincieli e in prima linea per la consulenza sartoriale Mara Gelmini.
Nei giorni scorsi clown dottori e volontari hanno donato mascherine realizzate nell’ambito di questo grande progetto di comunità anche a varie case di riposo, a Medicare e Samot, ai referenti del dipartimento oncologico e hospice dell’ospedale Maria Paternò Arezzo, al Centro per l’Impiego e prima ancora al Comune, Prefettura, Questura e Polizia Municipale.
Le mascherine realizzate e cucite in casa, vengono ritirate, sterilizzarle e imbustarle in modo da essere già disponibili per la consegna programmata. L’iniziativa è svolta in collaborazione con l’Ufficio per la Pastorale della Salute e con la Diocesi di Ragusa e da subito ha trovato l’adesione di diversi partner: Consorzio Revisioni Avir, Officine Avir, Gemini Service, Centro Copigrafico Eliosprint, Legnami Guastella, Farmacia Nicosia, Decor Iblea, 2G Ricami, Gi.St.El. Plast, Iblea Oggetti, Siet, Panificio Distefano, Luca Tumino Art’s e MediaLive.
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