Buio in sala Nonostante un cast femminile di tutto rispetto (Angela Finocchiaro, Paola Minaccioni, Caterina Guzzanti, Claudia Gerini e Loretta Goggi), il film diretto da Giulia Gamba precipita in picchiata e la storia lascia basiti tanto stucchevole è il retrogusto da polpettone fotoromanzato
Nei cinema dal primo ottobre “Burraco fatale”, di Giuliana Gamba, una commedia la cui storia è quella di quattro amiche in bilico sugli orizzonti degli eventi dell’età che si ritrovano puntualmente un giorno alla settimana all’appuntamento con le carte. Irma (Claudia Gerini), Eugenia (Angela Finocchiaro), Miranda (Caterina Guzzanti) e Rina (Paola Minaccioni) sono giocatrici di burraco.
Tutte appartenenti allo stesso status sociale, attorno al tavolo da gioco, moderno e ludico confessionale, si sfogano sulle loro vite, confrontandone insofferenze, delusioni ed aspettative. Ma se il cast è buono (ad esso si aggiunge Loretta Goggi che interpreta la figura nei panni di una suocera intrigante) la storia lascia basiti tanto stucchevole è il retrogusto da polpettone fotoromanzato. Infatti, nonostante il cast di tutto rispetto (e ci si stupisce anche per questo), il film precipita in picchiata: mischiando brigate di burrachisti professionisti impegnati in torneo in hotel di lusso e improbabili principi in incognito europeo, al grido di “come quando fuori piove”, la pellicola sbiadisce senza alcuna possibilità soprattutto ripensando a “Due partite” piéce teatrale di Cristina Comencini diventato poi un film diretto da Enzo Monteleone il cui cast, anch’esso tutto al femminile, riproduceva in fondo lo stesso voler raccontare l’universo femminile attraverso i dialoghi specchio delle eterne fragilità femminili. Da dietro quei ventagli di carte veniva fuori la profonda lettura della psicologia femminile in cui l’opporsi del registro drammatico a quello comico strappavano più di una risata e d’una riflessione nell’impareggiabile incontrarsi di recitazione e sceneggiatura.
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