Calici & Boccali I dati di uno studio UniCredit-Nomisma sul settore vitivinicolo gratificano i produttori siciliani. Presentata l’edizione 2022 di Sicilia en Primeur, l’annuale anteprima dei vini siciliani organizzata da Assovini Sicilia, in programma a Erice dal 27 aprile al 1° maggio
La Sicilia registra il 15% degli ettari vitati e l’8% della produzione di vino rispetto all’Italia. È uno dei dati che emergono dallo studio UniCredit-Nomisma “Competitività e scenari evolutivi per il vino italiano e siciliano secondo l’Agri4Index Nomisma-UniCredit”, presentato oggi a Palermo. La Sicilia si colloca al primo posto in Italia per superficie dedicata alla coltivazione biologica della vite. In Regione la superficie di vigne a coltivazione biologica è pari a 26.241 ettari (il dato nazionale è pari a 117.378 ettari), pari al 27% della superficie di vigne in Sicilia. Sul fronte della qualità i vini della Sicilia si confermano anche per il 2021: l’incidenza dei vini DOP è sostanzialmente in linea con la media nazionale (40% Sicilia; 43 % Italia), l’incidenza dei vini IGP è più alta in Sicilia rispetto al dato nazionale (34% Sicilia; 26% Italia).
L’export regionale ha registrato un forte rimbalzo (+16,8%) rispetto al crollo del 2020 e registra un aumento del 20,7% rispetto al 2016. I principali mercati di riferimento dell’export del vino siciliano sono: gli Stati Uniti (21%); la Germania (12,7%); il Regno Unito (8,7%), il Canada (7%). Rispetto ai dati del 2016 il maggiore incremento si è registrato con il Canada (93,1%), la Corea del Sud (64,3%), la Svezia (52,9%) e gli Stati Uniti (40,3%). Nell’export i rossi DOP Sicilia registrano un incremento del 2% rispetto al 2019 e i bianchi DOP Sicilia hanno avuto un incremento del 32% rispetto al 2019. Riguardo al trend nelle vendite di vini nella Distribuzione Moderna in Italia (Iper e supermercati) – nel 2021 rispetto al dato del 2019 -, i vini fermi siciliani sono cresciuti complessivamente dell’8,7% nei valori e del 2,5% nei volumi; buone le performance per i vini Dop siciliani le cui vendite sono aumentate del 21,5% nei valori e del 15,8% nei volumi.
«Lo studio Nomisma – ha sottolineato Salvatore Malandrino, responsabile Regione Sicilia di UniCredit Italia – conferma l’immagine del settore vitivinicolo della Sicilia come un comparto d’eccellenza non solo per l’economia regionale, ma anche in ambito nazionale. UniCredit è fortemente impegnata nell’offrire alle aziende vitivinicole siciliane soluzioni reali per rispondere ad ogni esigenza lungo tutta la filiera produttiva e per sostenerle nel loro percorso di crescita ed innovazione. L’iniziativa di oggi rientra nel più ampio impegno di UniCredit per il mondo del vino italiano: la banca ha infatti avviato un progetto che si concretizzerà in un evento finale il prossimo 10 aprile al Vinitaly, manifestazione a cui UniCredit ha confermato il proprio sostegno».
In occasione dell’incontro odierno è stata presentata l’edizione 2022 di Sicilia en Primeur, l’annuale anteprima dei vini siciliani organizzata da Assovini Sicilia che è in programma a Erice dal 27 aprile al 1° maggio. Saranno oltre 50 i giornalisti italiani e stranieri che parteciperanno alla kermesse; a questi si aggiunge la presenza di influencer internazionali, Master of Wine, consulenti appartenenti alle associazioni di esperti di vino. Questi ultimi, guideranno i seminari tecnici in programma. L’evento arriva dopo Vinitaly 2022 e si conferma come l’appuntamento più importante per il vino siciliano. «Il tema scelto per l’edizione 2022 di Sicilia en Primeur è “Back to the roots. La Sicilia che vive il futuro”, perché vogliamo condividere e sottolineare il messaggio che la Sicilia vitivinicola è pronta alle sfide del domani facendo tesoro delle sue preziose pratiche del passato, molte delle quali si sono mantenute intatte negli anni, compatibilmente con l’innovazione tecnologica – commenta Laurent de la Gatinais, presidente di Assovini Sicilia –.
«Tutto ciò, ha consentito una evoluzione enologica nel rispetto dell’ambiente e dell’uomo. La Sicilia, grazie alla sua posizione e alle sue caratteristiche climatiche mediterranee, dimostra grande elasticità ai cambiamenti climatici rispetto ad altri luoghi. Elasticità non solo del territorio ma anche dei produttori, da sempre abituati a gestire le criticità legate alle particolari condizioni climatiche delle annate e a trasformarle in abilità. Questa sua condizione di Isola dalla naturale vocazione sostenibile, le consente di governare le sfide legate ai cambiamenti climatici in maniera più naturale e sostenibile, senza contraccolpi traumatici per l’agricoltura, la vitivinicoltura e il paesaggio. Per affrontare le prossime sfide e un mercato sempre più in rapida evoluzione continua il presidente di Assovini Sicilia – diventa importante la condivisione di informazioni, studi di settore come quello presentato da UniCredit. Da soli difficilmente si può avere accesso a tali dati; uniti, come Assovini insieme ai partner storici che hanno sempre creduto nella nostra realtà vitivinicola, possiamo fare la differenza. La scelta di Erice, per l’edizione 2022 di Sicilia en Primeur, è una scelta consapevole, perchè ha un significato profondo legato al suo profilo e alla sua storia: centro culturale e scientifico di fama internazionale, laboratorio di idee. La città medievale diventa quindi città del futuro, forte sostenitrice di valori in linea con la sostenibilità, come il rispetto dell’ambiente, la scienza, il genius loci, le tradizioni, la continuità con il patrimonio passato e l’idea di un futuro sostenibile, low impact» – conclude de la Gatinais.
«É un piacere tornare alla presentazione di un evento consolidato come “Sicilia en Primeur” – sottolinea Antonio Rallo, presidente del Consorzio Vini DOC Sicilia – che dal 2004 si occupa di rendere protagonista la produzione vinicola siciliana. Con i suoi 98.000 ettari di superficie vitata, la nostra Isola è per definizione un Continente vitivinicolo, inclusivo di molteplici influenze territoriali e storiche e ciò è reso evidente dall’incredibile varietà offerta dai suoi vini. Il 2021 ha segnato un incremento sostanziale dell’imbottigliamento della Doc Sicilia, per un totale di oltre 95 milioni di bottiglie prodotte, predisponendo uno scenario ottimista anche per il futuro, grazie alla qualità dei prodotti della vendemmia 2021 che ci accompagneranno nei mercati nei prossimi anni».
«Finalmente ritorniamo ad incontrarci dal vivo – commenta Alberto Tasca, presidente Fondazione SOStain – e “Sicilia en Primeur” si conferma il momento più importante per il vino siciliano: presenteremo al mondo i risultati ottenuti – frutto di costanza, dedizione e sapienza -, così come l’evoluzione del sistema vino Sicilia, che sempre valorizza le tradizioni e le culture che gravitano intorno ai territori in cui viviamo e lavoriamo. Questa edizione sarà ancora più “verde”, con importanti novità su buone pratiche, risultati e obiettivi in tema di sostenibilità».
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