Musica Sabato 17 settembre, il direttore d'orchestra catanese, attuale Sovrintendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo, nel suo ruolo di guest conductor dirigerà la Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli nell’allestimento originale di “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo curato dal Capri Opera Festival, di cui è direttore musicale: «Una realtà che valorizza i giovani talenti»
Non si è ancora spenta l’eco del successo de “La Traviata” andata in scena a Taormina ad agosto per il Sicilia Classica Festival, che già un altro appuntamento di prestigio, come direttore d’orchestra, è alle porte per il Maestro catanese Francesco Di Mauro, attuale Sovrintendente della Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana di Palermo, un amante oltre che un professionista della musica sempre più acclamato come guest conductor sui più importanti podi europei.
Sabato 17 settembre, alle 19.45, alla Certosa di San Giacomo di Capri, Di Mauro dirigerà la Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli nell’allestimento originale di “Pagliacci” di Ruggero Leoncavallo curato dal Capri Opera Festival diretto artisticamente da Pasquale Amato. In scena gli artisti vincitori del IV Concorso Capri Opera Festival; l’allestimento sarà impreziosito dalle scene e i costumi realizzati in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Napoli.
E la valorizzazione dei giovani talenti è un po’ la cifra stilistica del Capri Opera Festival, tornato da quattro anni a nuova giovinezza dopo un lungo periodo di silenzio. «Ed io da un paio d’anni sono direttore musicale del Capri Opera Festival – commenta Di Mauro -. Oltre all’opera principale loro organizzano due concorsi, uno dedicato alle romanze napoletane ed uno dedicato ai giovani cantanti. I vincitori del concorso debuttano poi nei ruoli dell’opera dell’anno successivo».
“Pagliacci” è un’opera densa di significato e di peso drammaturgico, molto complessa nella stesura musicale e del testo. Di Mauro: «Spesso si pensa che il dramma di “Pagliacci” consista nella scoperta da parte di Canio di essere stato tradito e invece la mia lettura dà rilievo al fatto che quest’uomo viene tradito due volte. La prima volta quando scopre che Nedda, la donna che lui ha accudito lo ha tradito con un altro uomo, Silvio, ma quello che lo fa uscire di senno, e gli fa commettere i due omicidi, è il fatto che lei lo abbia tradito con un uomo di cui si era innamorata. Canio non è un uomo che sa amare ma solo possedere».
Sull’Isola Azzurra Di Mauro la Nuova orchestra Scarlatti di Napoli, nata una trentina d’anni fa dalle ceneri della Orchestra Scarlatti della Rai poi sciolta. Un’eredità raccolta dal M° Gaetano Russo che ha rifondato e dato nuovo lustro all’orchestra. «Una bellissima realtà campana – commenta Di Mauro – che coniuga il concetto che accanto a orchestrali professionisti suonino nuovi musicisti da lui formati negli ensemble giovanili. Sono ragazzi poi destinati a vincere i concorsi più prestigiosi e a diventare i professionisti del domani». Il coro è quello del Capri Opera Festival: «Un lavoro prezioso questo che il festival fa da tre anni, che mette in luce i migliori talenti campani di ogni età». La regia è in effetti una co-regia tra Matteo Anselmi, giovane promessa del teatro lirico che torna al Capri Opera Festival per il secondo anno consecutivo dopo il successo della scorsa edizione con “Cavalleria Rusticana”, e Salvo Dolce, 41enne regista palermitano allievo di Michele Perreira, già dietro le quinte della “Traviata” diretta da Di Mauro a Taormina ad agosto. «Ci siamo trovati nella lettura dell’opera – chiosa Di Mauro -, ci siamo concentrati sulla follia dell’amore-possesso e sul tradimento più doloroso che è quello che una donna mette in atto con un uomo di cui si è innamorata».
I cantanti sono Maria Luisa Lattante nel ruolo di Nedda, Francesco Fortes nel ruolo di Canio, il coreano Noh Dongyong in quello di Tonio, Gabriel Alonso in quello di Silvio e Francesco Domenico Doto in quello di Beppe. Particolarmente felice la resa acustica della Certosa di San Giacomo di Capri che ospita la messinscena: «Pur essendo uno spazio scenico open air, non abbiamo avuto bisogno alcuna amplificazione e andiamo totalmente in acustico».
E dopo aver diretto a giugno la “Madama Butterfly” di Puccini al Teatro nazionale dell’Opera di Stato di Riga, in Lettonia, e dopo aver aperto a luglio il Mascagni Festival di Livorno dirigendo “Pinotta”, dopo aver diretto ad agosto a Taormina “La Traviata” di Verdi, e dopo i “Pagliacci” di fine estate a Capri, il prossimo appuntamento sul podio per Di Mauro sarà il 5 ed il 6 novembre a Tblisi, capitale della Georgia, per la conduzione della “Tosca” di Giacomo Puccini;. Il 19 e il 20 novembre terrà una Masterclass in conduzione d’orchestra a Valencia, in Spagna; e a fine anno avrà due conduzioni in Germania, una con l’Orchestra da camera di Colonia ed una, il 31 dicembre, con l’Orchestra Sinfonica di Lipsia. Da fine febbraio a metà marzo 2023, a Lubiana, capitale della Slovenia, riprenderà “Traviata”, con una produzione slovena.
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