Blog Settembre si è chiuso con "Pater" di Domenico Cacopardo (Ianieri), mentre Robertro Mistretta, con Paoline, racconta Rosario Livatino, il magistrato ucciso dalla mafia oggi beato della Chiesa. Copertina a "Nero di Londra. Da Caporetto alla Marcia su Roma: come l’intelligence militare britannica creò il fascista Mussolini" (Chiarelettere) di Cereghino e Fasanella, controcopertina a "Il fragore del ricordo" (Bonfirraro) di Anna Maria Basso
Conclusasi in Sicilia, la rassegna letteraria tra il Premio Città di Leonforte e Etnabook, torniamo coi nostri consigli alla lettura. Apriamo subito con la siculo lombarda Carbonio Editore che affronta il rapporto tra determinismo e libero arbitrio affrontato da quattro eccellenze pensanti. La nave di Teseo esce con tre titoli tra il 4 e il 7 ottobre, ma il colpo lo sancisce col nuovo di Michel Houllebecq. Indagine e scoperte sulla creazione del fascista Mussolini dall’intelligence britannica è il valore aggiunto che pubblica Chiarelettere (libro copertina) scritto da Mario Josè Cereghino e Giovanni Fasanella. Il Saggiatore con Christoph Wolff e Algernon Blackwood, propone due nuove pubblicazioni. Contro copertina per Bonfirraro che piazza un attesissimo ritorno: di Anna Maria Basso esce con “Il fragore del ricordo“. Cominciamo, per, con due flasback per due uscite importanti dell’appena concluso mese di settembre.
Flashback di settembre/1: “Pater” di Domenico Cacopardo, Ianieri
Cataldo Giammoro, giovane messinese di buona famiglia, perde in un’imboscata il padre Guglielmo. Nel 1946, dopo la Liberazione, lo zio paterno decide di chiudere la partita seppellendo nel cimitero di Monturi un feretro dal contenuto misterioso. Cataldo è vicino alla laurea quando, da Arezzo, arriva la cugina Liborietta: i due si innamorano e presto si sposano. Intanto, lui si occupa delle proprietà di famiglia e inizia la carriera di avvocato. Diventa il più influente membro dell’amministrazione comunale, disponendo assunzioni e appalti benché non sia né sindaco, né assessore. Da qui parte la sua grande ascesa di affarista. I suoi riferimenti sono politici e criminali. Ma la scalata comincia a manifestare forti rischi. Due ufficiali della Guardia di Finanza lo minacciano, lo mettono in allarme e infine gli propongono di pentirsi e raccontare tutto. Cosa deciderà Cataldo? Cosa gli riserverà la sorte?
Nato nella piemontese Rivoli nel 1936, le radici familiari di Domenico Cacopardo sono siciliane della riviera jonica messinese. Laureato in giurisprudenza, è vissuto in varie città italiane condotto dagli impegni professionali: Consigliere di Stato sino al 2008, è stato anche Magistrato per il Po a Parma e Magistrato alle Acque a Venezia. Collabora con numerose testate giornalistiche nazionali e locali. L’endiadi del dottor Agrò è il primo episodio della fortunata serie del sostituto procuratore Italo Agrò, di cui sono usciti per Marsilio anche Agrò e la deliziosa vedova Carpino (2010), Agrò e la scomparsa di Omber (2011). Tra le sue opere, pubblicate sempre con Marsilio, ricordiamo anche Il delitto dell’Immacolata (2014), Semplici questioni d’onore (2016).
Flashback di settembre/2: “Rosario Livatino. L’uomo, il giudice, il credente” di Roberto Mistretta, Edizioni Paoline
Rosario Angelo Livatino avrebbe compiuto settant’anni il 3 ottobre 2022, se un commando di giovanissimi stiddari non lo avesse assassinato il 21 settembre di trentadue anni fa sulla SS 640 Ag-Cl. Per non fare passare sotto silenzio tale compleanno del giudice beatificato il 9 maggio 2021, il primo nella storia della Chiesa, la direttrice editoriale delle edizioni Paoline, suor Mariangela Tassielli, lo scorso anno chiese al giornalista e scrittore nisseno Roberto Mistretta la disponibilità a rimettere mano alla precedente biografia sul giudice ragazzino. Tale biografia, andata esaurita, era stata pubblicata in occasione del 25° anniversario dell’assassinio e per la prima volta si rendevano noti ampi stralci delle agende su cui Livatino annotava pensieri e riflessioni dal 1978. «Non mi aspettavo tale richiesta -ricorda Mistretta – ma accettai con entusiasmo. Pensavo a un semplice lavoro di aggiornamento a distanza di sette anni per dare conto degli ultimi avvenimenti, in particolare la conclusione del processo di beatificazione col piccolo giudice di Canicattì elevato agli onori degli altari, e invece mi ritrovai completamente immerso ancora volta nel mondo di Rosario. Rilessi le sue agende, consultai quasi tutte le pubblicazioni in commercio, spulciai nelle sentenze processuali e negli atti scritti da Livatino; ascoltai i processi e le testimonianze registrate per ore e ore. Visionai documentari e speciali tivù, rintracciai vecchi compagni di scuola e ne venne fuori un lavoro corposo, totalmente nuovo. La prima domanda che mi posi fu: dove si trova la famosa frase con cui tutti ormai lo identifichiamo? Quando moriremo non ci sarà chiesto se siamo stati credenti ma credibili»
«Quella frase non l’ho non l’ho trovata – continua Mistretta -. Né nelle agende, né nei suoi articoli scritti in gioventù, né negli altri scritti in età matura “Il ruolo del giudice nella società che cambia” e “Fede e diritto”. Né tanto meno ho trovato testimonianze che fosse solito pronunciarla. E allora, mi sono chiesto, come è nata tale associazione? Mi sono scervellato consultando testi su testi e sono addivenuto a una spiegazione plausibile. L’associazione probabilmente è nata da un articolo della professoressa liceale, Ida Abate, sua prima biografa che tanto si adoperò per farne conoscere l’esemplare figura e la personalità. Citando Pierre L’Ermite, la professoressa Abate scrisse: “Dinanzi all’ Eterno non ci sarà chiesto se siamo stati credenti, ma se siamo stati credibili” e aggiungeva che Rosario era credente e credibile. Una frase simile viene però anche attribuita al partigiano francese Henri Antoine Groués, l’Abbé Pierre: “Non basta essere credenti, bisogna anche essere credibili”, e anche al nostro prete partigiano don Andrea Gallo:«A me non interessa chiedervi se siete o non siete credenti, vi chiedo però se siete credibili. È questo che un giorno Dio chiederà a ciascuno di noi”.
Nisseno di Mussomeli, Roberto Mistretta, laureato in giornalismo, scrive per il quotidiano La Sicilia e riviste culturali tra cui il mensile diocesano L’Aurora ed è direttore del trimestrale La voce di Maria. Ha realizzato scoop ripresi da Verissimo, Maurizio Costanzo Show, telegiornali Rai e Mediaset, Il Corriere della sera, La Stampa, La Repubblica. Ha pubblicato: la serie sul Maresciallo Bonanno (2001), tradotta con successo in Austria, Germania e Svizzera; Giudici di frontiera. Interviste in terra di mafia (2011) a sei magistrati impegnati in prima linea contro Cosa Nostra; Il miracolo di don Puglisi (2013), che tratta della sofferta conversione di Giuseppe Carini dopo avere incontrato padre Puglisi; Padre Pio (2014).
Le uscite martedì 4 ottobre
Libro copertina: “Nero di Londra. Da Caporetto alla Marcia su Roma: come l’intelligence militare britannica creò il fascista Mussolini” di Mario Josè Cereghino e Giovanni Fasanella, Chiarelettere
“The Project”: è questo il nome che i servizi militari britannici danno al loro piano segretissimo per il controllo totale dell’Italia a partire dall’autunno 1917, subito dopo la catastrofe di Caporetto. L’artefice di quel progetto eversivo è il tenente colonnello Sir Samuel Hoare, il capo del Directorate of Military Intelligence (Dmi) nel nostro Paese. La sua è una missione al limite dell’impossibile: impedire che l’Italia esca dalla guerra contro gli imperi centrali e, al contempo, porre le premesse di un sistema occulto basato su gruppi di potere trasversali fedeli alla Corona dei Windsor, garantendo così gli interessi vitali dell’Impero britannico nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente. Con l’assenso di Londra, dunque, Sir Hoare crea l’archetipo di un movimento politico e paramilitare che sfocia ben presto nei Fasci italiani di combattimento guidati da Benito Mussolini. È il prototipo della “strategia della tensione” come modello terroristico. Finanziato dal Secret Service sin dall’inizio del 1918 con il nome in codice di “The Count”, il futuro duce conquista il potere nell’ottobre 1922 e instaura un regime autoritario di massa che influenzerà lo scenario internazionale nel corso del Novecento. Grazie alle carte dell’archivio personale di Sir Samuel Hoare – declassificate nel 2001 e conservate nella biblioteca dell’Università di Cambridge, in Inghilterra –, Cereghino e Fasanella ricostruiscono in “Nero di Londra” una storia che, a cent’anni dalla Marcia su Roma, evidenzia per la prima volta le connessioni segrete tra Mussolini e i servizi d’intelligence di Sua Maestà e le gravi responsabilità dell’establishment conservatore del Regno Unito.
Fabio Scardigli, Gerardt Hooft, Emanuele Severino, Piero Coda, Determinismo e libero arbitrio, Carbonio
Il rapporto tra determinismo e libero arbitrio, in un excursus multidisciplinare che parte dai pensatori greci per arrivare fino a Hegel e oltre, spaziando dalle religioni alla meccanica quantistica. L’uomo è davvero libero? Noi umani possiamo arrogarci la facoltà del libero arbitrio, senza attribuirlo anche alle particelle elementari, cioè al micromondo che ci circonda? Inoltre, nella vita quotidiana sperimentiamo davvero l’esercizio della volontà, oppure l’incapacità di prevedere le nostre decisioni future implica che quella che chiamiamo libertà di scelta è solo un’illusione? E il concetto di libero arbitrio può coesistere con quello di grazia divina? Queste ed altre domande sono al centro di un interessante convegno organizzato dal professor Fabio Scardigli ? sua la traduzione oltre che l’introduzione al volume ?, tenutosi presso il Centro Congressi della Fondazione Cariplo di Milano il 13 maggio 2017, che ha visto protagonisti il fisico teorico Gerard ‘t Hooft, il filosofo Emanuele Severino e il teologo Piero Coda. Ragionando all’interno dei propri ambiti, i tre eminenti studiosi si sono confrontati su un tema cruciale che sta alle origini del pensiero occidentale, il rapporto tra determinismo e libero arbitrio, in un excursus multidisciplinare che parte dai pensatori greci per arrivare fino a Hegel e oltre, spaziando dalle religioni alla meccanica quantistica.
Michel Houellebecq, Interventi, La nave di Teseo
Michel Houellebecq riflette – in modo dissacrante, corrosivo, controcorrente – sul mondo in cui viviamo, sulle letture e le visioni che lo raccontano, sulla tecnologia e il conformismo che scandiscono le nostre vite. Raccontate con lo sguardo di un osservatore implacabile, anche le occasioni più imprevedibili, contingenti, personali, mettono in moto pensieri che riguardano tutti noi. “Anche se non voglio essere un ‘artista impegnato’, ho cercato in questi testi di persuadere i miei lettori della validità dei miei punti di vista, qualche volta sul piano politico, ma più spesso su diversi ‘temi sociali’ e sul dibattito letterario. Con questo libro non prometto assolutamente di smettere di pensare, ma almeno di smetterla di comunicare i miei pensieri e le mie opinioni, tranne in eventuali casi di grave emergenza morale. Ho cercato di classificare questi ‘interventi’ in ordine cronologico, per quanto ricordassi delle date. L’esistenza almeno apparente del tempo è sempre stata una grande fonte di fastidio per me; ma ci siamo abituati a vedere le cose in questi termini. Per questa volta, quindi, mi adatto.”
Michel Houellebecq
Ugo Volli, Musica sono per me le tue leggi, La nave di Teseo
La prima biografia su uno dei personaggi più antichi e avventurosi mai raccontati prima, che rivela episodi e aspetti inediti di un’attualità sorprendente. Fra tutti gli straordinari personaggi di quella enciclopedia sconfinata che è la Bibbia, Davide è il più moderno e romanzesco. Pastorello solitario nei campi e re nobile, imponente nel suo palazzo; amante appassionato di molte donne e sospetto di omosessualità; abile guerrigliero e grandissimo poeta; delicato suonatore di cetra e intrepido combattente contro i giganti, mistico e adultero, scrupoloso interprete della Legge e politico spregiudicato fino al banditismo, patriota e traditore, danzatore ebbro di Dio e vecchio stanco che si fa scaldare il letto da una fanciulla, senza toccarla; padre infelice e voyeur. Tutto questo si legge nei testi sacri e nei commenti che si succedono nei secoli, si contempla in celebri statue e quadri, si illustra in cronache e trattati di teologia. Ma è una storia che pochi oggi conoscono nella sua romanzesca complessità, un labirinto pieno di sorprese. Questo libro prova a narrarlo senza inventare nulla, raccontando solo quel che sappiamo dai testi antichi. Non è Storia, perché di Davide non ci restano documenti e si può persino dubitare che sia esistito davvero. Ma è una delle più belle storie della cultura occidentale, cui ha insegnato per tremila anni che cosa siano la regalità, l’amore, la fede e la poesia.
Le uscite di venerdì 7 ottobre
Mircea Cartarescu, Melancolia, La nave di Teseo
Il nuovo libro di uno dei più amati scrittori del nostro tempo, più volte candidato al Premio Nobel. Tre storie – incorniciate da due evocativi racconti brevi – meravigliose e struggenti, che affrontano alcuni grandi temi come la paura del cambiamento, la solitudine, l’amore con l’immaginazione del ragazzo e lo stile del grande scrittore. Melancolia racconta l’esperienza della separazione, e lo fa attraverso tre racconti che la indagano in altrettante fasi della vita, l’infanzia, l’età della ragione e l’adolescenza. Quando la madre esce per fare la spesa un bambino di cinque anni è convinto che non tornerà. Solo, e certo di essere stato abbandonato, prima esplora l’appartamento, poi quello che lo circonda, sognando di tornare al grande magazzino Concordia, di cui conserva dolci ricordi.
Marcel, invece, ha otto anni e vive in simbiosi con la sorella Isabel in un mondo in cui gli adulti sembrano non essere altro che presenze fugaci. Quando Isabel si ammala, Marcel, pur di salvarla, è disposto ad affrontare le sue paure e i più grandi sacrifici in nome del suo amore per lei.
Ivan di anni ne ha quindici e si sente l’uomo più solo dell’universo. In un grande armadio conserva le pelli che, di anno in anno, crescendo, ha dovuto cambiare. Quando incontra Dora e se ne innamora inizia a chiedersi se anche le donne, come gli uomini, cambiano pelle.
Algernon Blackwood, I salici, il Saggiatore
Pubblicato per la prima volta nel 1907, I salici, è secondo H. P. Lovecraft, il più bel racconto soprannaturale della letteratura inglese. Due uomini, il narratore e lo Svedese, partono per un viaggio in canoa lungo il Danubio in un giorno qualunque. Alla ricerca di un posto dove passare la notte, approdano su un isolotto, ma l’oscurità nasconde presenze ostili: un orrore sconosciuto si insinua nelle fronde dei salici circostanti e l’angoscia prende il sopravvento. Ne I Salici non sono streghe, vampiri o fantasmi a terrorizzarci, è piuttosto un paesaggio alieno imperscrutabile. Come scrive Lucio Besana nella sua prefazione «l’oggetto della paura è un’entità ignota che non rivela mai il suo volto ma che con la sua presenza implicita trasfigura la realtà. Per questo ci terrorizza: il mostro risiede nell’occhio di chi guarda e quindi è ovunque». Le leggi cosmiche sono per noi indecifrabili, ci schiacciano e costringono a prendere atto della nostra posizione minoritaria nell’universo. È sufficiente muoversi a tentoni nell’oscurità con il solo ausilio di una pagaia per sopravvivere?
Christoph Wolff, L’universo musicale di Bach, il Saggiatore
Per tutta la sua lunga vita, Johann Sebastian Bach espresse le proprie idee in termini puramente musicali. Da sempre riluttante all’idea di scrivere riguardo alle proprie vicende e al proprio lavoro, preferiva che fosse la sua musica a parlare di lui e per lui. Selezionando con cura i pezzi e disponendoli secondo un preciso ordine all’interno di raccolte progettate nel dettaglio, Bach diede vita a un uni- verso musicale, un modello di composizione ancora oggi in continua espansione, a cui guardano, inevitabilmente sedotti, ascoltatori, musicisti, matematici e chiunque non può fare a meno della musica nella propria esistenza. Grazie a una ricerca ricca e profonda, L’universo musicale di Bach fornisce un’analisi precisa delle sue opere, dal Clavicembalo ben temperato ai Concerti brandeburghesi, dalla Passione secondo Matteo all’Arte della fuga fino alla Messa in Si minore, passando attraverso le Partite per violino e le Suite per violoncello. Andando oltre ogni convenzione riguardo epoca, genere e strumento, Christoph Wolff esplora l’eredità di Bach e ci fornisce una chiave per entrare in contatto con la profondità e l’ecletticità del musicista, e capire il suo approccio alla composizione come frutto non solo di un libero atto creativo, ma anche di un intelligente processo di ricerca dell’intrinseco potenziale musicale di ciascuna composizione. Un processo di ricerca della perfezione – spesso raggiunta.
Libro controcopertina: “Il fragore del ricordo” di Anna Maria Basso, Bonfirraro
Lara è una giovane neurologa lucana spinta da forti interessi scientifici per la ricerca nell’ambito delle malattie neurodegenerative. Ottiene un contratto per tre anni presso l’Università UTS di Dallas, in Texas. Il suo ragazzo, Matteo, che inizialmente aveva deciso di partire con lei, si tira indietro all’ultimo momento. Prima della partenza, nella casa estiva a Maratea, Lara trova un diario della nonna da cui apprende i momenti più difficili della sua vita. Adelina, infatti, ha scritto le sue memorie prima di cadere nell’oblio della malattia e le racconta i sogni e le speranze dei suoi anni giovanili, l’amore impossibile per un ufficiale americano, l’affetto profondo per il fratello Antonio, pilota dell’aeronautica militare italiana. Intanto Lara svolge con entusiasmo il suo lavoro di ricercatrice. Partecipa a un programma che promette delle scoperte molto interessanti. A Dallas condivide un mini appartamento con Jamila, un’operatrice sanitaria di origine afgana, salvata da una coppia di medici americani, quando aveva dodici anni e viveva in un campo profughi del Pakistan. Lara conosce William, anche lui ricercatore di nota fama che lavora a New York, con il quale inizia una collaborazione professionale, ma nasce anche una bella amicizia che si trasformerà in amore. Attraverso Jamila, Lara conosce Gregory Walker, il nonno di William, un famoso generale della marina militare USA, in pensione, che vuole immaginare come il giovane ufficiale amato da Adelina…
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