Libri e Fumetti È tornato a distanza di tre anni dal suo debutto, che segnò un caso nazionale, l'Oblato Benedettino catanese Danilo Mauro Castiglione con "Valori per una teoria condivisa" (Algra Editore). Sul nuovo saggio, afferma: «...la domanda sulla post-verità diventa motivo di recupero del concetto platonico di bello, vero e giusto/ buono come dimensione unitaria dell’uomo. Martedì 27 dicembre la presentazione al Monastero San Benedetto di Catania
Il saggio “Considerazioni” èdi Danilo Mauro Castiglione fu pubblicato nel 2019 da Algra Editore, ed ebbe un successo sin dal primo giorno di uscita. Era il 26 dicembre di tre anni fa e nei giorni a seguire, sino al 3 gennaio 2020, sull’asse Sicilia-Lombardia l’autore avrebbe fatto tre incontri di presentazione con le sale colme di curiosi e la prima edizione del volume esaurita. Nei mesi a seguire, nonostante il blocco sociale dettato ddalla pandemia da Sars_Cov2, questa cavalcata d’onda, non si fermò un attimo. Le richieste di averlo ospite in più salotti virtuali e poi negli anni a seguire anche e nuovamente fisici, furono tantissime, e sempre con lo stesso saggio giunse anche sul podio del prestigioso premio Etnabook – Cultura sotto il vulcano nel 2020, tant’è che l’autore, che intervistammo per quel clamore il 30 dicembre di quell’anno Danilo Mauro Castiglione sorprese il mondo del libro per l’impressionante movimento da bestsellerista che quel piccolo pamphlet ebbe ad azionare.
Danilo Mauro Castiglione: «Nel “deserto che fiorisce” ogni solitudine soddisferà la sua sete»
La storia si ripete in questo 2022? Sembra proprio di si. E’ dello scorso mese, infatti, il ritorno, a distanza di tre anni, di un nuovo saggio, “Valori per una teoria condivisa” (pp. 108, € 10,00) pubblicato sempre per i tipi di Algra Editore. L’autore, catanese di nascita e rimasto nel capoluogo etneo fino al periodo della laurea (oggi vive a Bergamo dove insegna Lettere e prosegue il suo cammino come Oblato nel monastero di San Benedetto), con questa nuova opera ha subito bissato in breve tempo ciò che accadde quanto sopra narrato. Alla prima presentazione, tenutasi presso al Monastero San Benedetto a Bergamo, il 19 novembre è accorso nuovamente un pubblico da grandi numeri (vedi foto di Lorenzo Rota Studios, gentilmente concesse per il nostro servizio), nuovamente. I “Valori” di Castiglione, scremati al punto giusto per giungere diretti alle sinapsi del lettore, senza nessun contorno che possa rovinare la meraviglia della sintesi, contiene nei suoi scritti l’ambivalente animosità di chi scrive e dell’argomento trattato: un atto di dedizione filantropico verso l’anima, al fine di non perdere tempo per comprendere quelli che sono, lo diciamo alla carlona, valori per e di tutti. Ma il saggio non si ferma a questo aspetto, lo stile, con un continuum di intersecazioni, meraviglia l’atto della parola dalla sua etimologia sino a coniugarlo nella magia assiologica, dei valori dunque.
Partendo dalla triade “Humus, Humanitas, Humilitas”, che dà il titolo ai primi tre capitoli, l’intersecazione degli elementi si dinamizza dalla Terra verso l’Essere come “singolo” e “corale”, per sfociare verso il “totalmente altro”. Nell’ultimo capitolo, titolato “Monosis” le vite di donne e uomini, cogliendo ferite d’altre esistenze, permettono di assodare l’“unità” ontologica in prospettiva ex-novo. Ma il saggio non finisce di stupire, perché in appendice sono presenti ben cinque contributi di diversa natura, quali “La teoria della grande unificazione” di Carla Distefano; “Moltitudine e Unità: la vita” di Stefano Rancati; “Unirsi, restando se stessi. L’esempio dell’unione europea” di Dario D’Urso; “Global e Locbal: come ripensare i valori nell’epoca della complessità” di Enrico Ubiali e “Alcune riflessioni sul presente: “nota a mo’ di postfazione” di Pierfrancesco Torrisi. Seppur il libro sia comprensibilissimo, l’autore ha fatto il massimo per renderlo chiaro e chiarificatore, sollecitando un’infinità di riflessioni che potrebbero mettere al centro del proprio esistenzialismo ogni essere umano che rivede se stesso nell’ottica gruppale e individuale, con la controllata certezza che lo spirito e il tangibile sono compensatori l’uno dell’altro, nonostante i rischi dicotomici che ormai hanno preso il sopravvento da diversi decenni.
Cosa l’ha portata ad occuparsi dei Valori?
«Nell’economia esistenziale di ogni uomo, sorge la domanda su quale debba essere il postulato che genera un sistema di valori sul quale basare la propria via e la propria direzione educativa in seno alla società post moderna, post cristiana, postuma di se stessa… Bisogna allora recuperare la dimensione originaria della parola che è alla base di ogni trasmissione di significato, di motivazione… senza “parola” non vi è salvezza!»
Illustrerebbe brevemente la ratio del suo lavoro?
«Partendo dalla triade Humus, Humanitas, Humilitas, che dà il titolo ai primi tre capitoli, ho rintracciato il legame tra la Terra come luogo in cui accade l’esistenza umana e il suo rapporto con l’Essere, il nutrirsi, l’abitare; il rapporto tra la categoria del “singolo” e la dimensione del “mondo” globalizzato, per giungere, ispirandomi al VII capitolo della Regola di Benedetto da Norcia, a quell’Humilitas che è senso del limite dell’uomo e che, in barba a tutti i pregiudizi sull’umiltà, diviene possibilità di pensare l’impensabile, il totalmente altro. Solo riconoscendo il proprio confine, il punto di demarcazione tra ciò che siamo e ciò che non siamo si apre la possibilità di accedere al “totalmente altro”, sia in senso verticale, metafisico, sia in senso orizzontale, relazionale e sociale».
…la post- verità?
«…la domanda sulla post-verità (quarto capitolo) diventa motivo di recupero del concetto platonico di: bello, vero e giusto/ buono come dimensione unitaria dell’uomo. Da qui parte il suo cammino di riunificazione, prende forma la possibilità di essere nuovamente “Uno” per l’uomo frammentato dalla cultura del nostro tempo. Nell’ultimo capitolo “Monosis” si stagliano come luci le esistenze di uomini e donne che hanno dedicato la loro vita a creare percorsi di unificazione raccogliendo i frammenti delle esistenze ferite e lacerate per leggere l’uomo in una nuova unità».
Sembra che abbia voluto dare una dimensione corale al suo lavoro. Perché?
«La prima e l’ultima parola della Regola di San Benedetto sono: Obsculta – pervenies “Ascolta – Giungerai”, esse ci indicano un programma di vita, designano una mission, danno un metodo per procedere nelle relazioni, nella conoscenza e nella realizzazione dell’uomo”. Con il titolo “altri percorsi”, alla fine del libro sono presenti ben cinque contributi di diversa natura: La teoria della grande unificazione di Carla Distefano, Moltitudine e Unità: la vita di Stefano Rancati, Unirsi, restando se stessi. L’esempio dell’unione europea di Dario D’Urso, “Global” e “Locbal”: come ripensare i valori nell’epoca della complessità di Enrico Ubiali, Alcune riflessioni sul presente: “nota a mo’ di postfazione” di Pierfrancesco Torrisi. Tutto ciò è nato dalla necessità di problematizzare e constatare quanto il concetto di “monosis/unità” tenesse in altre discipline… inoltre la parola “condivisione” mi ha incoraggiato il questo percorso».
Un’ultima domanda, come mai la Regola di Benedetto da Norcia permea il suo lavoro?
«Il monachesimo nella storia ha sempre svolto un grande lavoro di risanamento e ricostruzione dell’uomo, della cultura e delle relazioni. Ancora oggi bisogna imparare dal paradigma della vita monastica quella dimensione che ci fa essere Uno con gli altri che vediamo e amiamo, o sopportiamo, con il mondo nel quale viviamo e del quale siamo “custodi”, con Dio che non vediamo e al quale siamo liberi di riferirci o meno. Bisogna imparare a rimettere insieme i cocci del passato che non è più e del presente se vogliamo un futuro migliore e nuovo…»
In vista della adorazioni benedettine del Santo Natale, tutti i sabati del mese di dicembre, da sabato 24 si aprirà il calendario al Monastero San Benedetto di Via Crociferi a Catania. All’interno di questo, martedì 27 dicembre, alle ore 18 Danilo Mauro Castiglione presenterà “Valori per una teoria condivisa” dialogando con la Comunità Monastica delle Benedettine del SS. Sacramento.
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