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Le Vie dei Tesori a Catania e Acireale, un patrimonio culturale da condividere

Beni culturali Cinque i weekend, dal 7 ottobre al 5 novembre, per il ritorno a Catanie e Acireale del festival siciliano di promozione territoriale e dei Beni culturali. Sesto anno per il festival che a Catania viaggia tra vigne urbane, istituti monumentali, giardini e animali inattesi, due gli antichi complessi termali, un santuario nascosto e una chiesa dimenticata. Bello il programma Acireale, tra musei-gioiello e laboratori per bambini

“Melior de cinere surgo”, ovvero “rinasco dalle ceneri ancor più bella”. Catania è così, come la fenice che trattiene l’iscrizione incisa sulla Porta Garibaldi, a simbolo di una popolazione che, instancabile, ha continuato a ricostruire la propria città sulle ceneri della precedente. Simbolo di una nuova rinascita: Katane fu distrutta più volte da eruzioni, terremoti e invasioni. Quella che vediamo oggi è il risultato dell’ultima splendida ricostruzione del 1693. Le Vie dei Tesori promuove quest’anno a Catania la sua sesta edizione, aprendo eccezionalmente due antichi complessi termali, ma anche chiese dimenticate, palazzi nobiliari, collezioni private, e una serie di esperienze nella natura, a contatto con gli animali, sulla lava e nei giardini. Con la vicina Acireale che partecipa con una serie di luoghi e laboratori inediti.

«Le pietre ci dicono chi siamo e dove andremo. Le Vie dei Tesori sono un’occasione imperdibile per creare coinvolgimento anche tra i tanti ragazzi che vedo presenti. Abbiamo un patrimonio culturale di cui essere orgogliosi, dobbiamo sperare che non solo i turisti, ma anche i nostri concittadini lo apprezzino più di quanto probabilmente a volte fingano di non fare» dice il sindaco di Catania Enrico Trantino, intervenuto ad una affollatissima presentazione del festival a Palazzo degli Elefanti. «Adottate il patrimonio della città perché è la vostra ricchezza di domani» ha detto Sebastiano Anastasi, presidente del Consiglio Comunale, rivolgendosi ai tanti studenti in sala. Era presente Paolo Di Caro, responsabile della Direzione Cultura del Comune. «Quest’anno è una gioia incredibile, centinaia di ragazzi coinvolti – interviene Laura Anello, presidente della Fondazione Le Vie dei Tesori –  e tutte le istituzioni a concorrere a questa grande festa, con tanti luoghi privati e pubblici pronti ad aprire le loro porte».

Il sindaco di Catania Enrico Trantino e la presidente de Le Vie dei Tesori Laura Anello tra gli studenti ciceroni della edizione catanese del festival di promozione dei territori e beni culturali siciliani

Le Vie dei Tesori ritornano quindi a Catania per la sesta volta consecutiva, sulla scia del bel successo dello scorso anno, quando ha raccolto quasi 17 mila presenze, visitatori che hanno amato parecchio palazzo Scuderi Libertini, ma anche il nero Castello Ursino che ha aperto fossato e corte, e il camminamento aereo di San Nicolò l’Arena, oltre al percorso inedito del calzaturificio Ega che conduceva al vicino Teatrino Dusmet. Tutti luoghi che quest’anno ritornano trionfanti e si uniscono ad altri 16, per comporre un programma inedito, completato da una trentina di esperienze (soprattutto nella natura) imperdibili.  Si aggiunge un programma articolato anche per la vicina Acireale. E proprio in queste ultime ore, si è aggiunto anche un particolarissimo Presepe  delle due Sicilie” nato dall’amore per la Natività di un’intera famiglia: e infatti pastorelli e Re Magi camminano tra i muretti a secco del Ragusano, ma ogni particolare, anche il più microscopico, è una scoperta.

Il Castello Ursino di Catania

Riecco il festival, dunque, da sabato 7 ottobre a domenica 5 novembre, cinque fine settimana, sempre sabato e domenica. Una nuova edizione del festival di “riappropriazione della bellezza” che racconta l’intera Isola: la prima tranche di dieci città è partita, ha già superato le 27 mila presenze e si prepara al terzo e ultimo weekend, domani e domenica: Bagheria, Termini Imerese e la new entry Corleone, nel Palermitano; poi le tre città della costa occidentale Trapani, Marsala e Mazara, oltre alla piccola Alcamo. Nel cuore della Sicilia, Enna e Caltanissetta, e all’altro estremo, Messina. Con Catania e Palermo prendono il via invece altre cinque città – Ragusa e Scicli, che si visitano con un unico coupon, poi NotoSciacca e Carini, tutti per tre weekend, dal 7 al 22 ottobre.

Un progetto, quello delle Vie dei Tesori – nato nel 2006 a Palermo e progressivamente esteso all’intera Sicilia e oltre – che si anima della narrazione collettiva, della voglia di riappropriazione dei cittadini, della partecipazione di centinaia di giovani che si uniscono alla squadra rodata di organizzatori, narratori, giornalisti.  Oltre 450 tesori visitabili in oltre due mesi di festival, con un sistema digitale e smart. Palazzi nobiliari, terrazze segrete, monasteri, chiese e cripte, giardini, musei scientifici: luoghi in gran parte di solito chiusi o non raccontati. Il festival propone ai cittadini un’alleanza nel segno della cultura, della conoscenza, della riappropriazione degli spazi. E di contro, offre ai turisti la possibilità di visitare città aperte, raccontate, dense di nuove prospettive, di nuovi spunti di dialogo, di nuove forme di accoglienza. Un impegno civile, prima ancora che culturale.



Le Vie di Tesori ogni anno generano una ricaduta economica, in termini di indotto turistico, nelle città che attraversano: come certifica l’Otie, Osservatorio turistico delle economie delle Isole. Complessivamente l’anno scorso la Sicilia ha avuto un indotto economico di oltre 6 milioni di euro: il festival ha generato nella sola Catania una spesa turistica di oltre 436 mila euro.

Un festival che ha portato la cultura fuori da palazzi istituzionali e atenei, ha sperimentato, cercato, scoperto percorsi e siti. E costruisce reti: a Ragusa e Scicli, come nelle altre città, con Unicredit come main sponsor e con la collaborazione di Poste Italiane, il festival ha saputo creare sinergie e dialogo con Regione, Atenei, Comuni, Diocesi, gestori privati, istituzioni dello Stato, proprietari di palazzi nobiliari. Un progetto che tutto l’anno lavora per generare valore sociale intorno al patrimonio culturale con una costante attività di valorizzazione e di storytelling, con restauri e manifestazioni. E che, tra settembre e ottobre, vive la lunga stagione del Festival, trasformando le città in ecosistemi culturali integrati dove vengono abbattuti i paletti di titolarità dei luoghi del patrimonio.

Quest’anno riaccoglie il progetto satellite Terre dei Tesori: aprono cantine, vigneti, frantoi, caseifici, vivai, in collaborazione con l’Assessorato regionale all’Agricoltura, trenta aziende siciliane  per la maggior parte di terza generazione, tutte da scoprire e visitare. Sarà possibile visitare Catania anche da Palermo con i pullman AutoService, secondo il calendario a breve disponibile sul sito www.leviedeitesori.com, già colmo di notizie, curiosità, schede per ciascuna città.

Il programma di Catania

Le vie dei tesori 2023, il Polo Tattile di Catania

Se la città sarà padrona di terme antiche, chiese nascoste, palazzi nobiliari, la provincia sarà una vera immersione nella natura. Molti luoghi sono tornati a grande richiesta, nel programma costruito per il secondo anno da Alessandra Fabretti, realizzato con la collaborazione del Comune, della Diocesi e del Parco archeologico di Catania e Valle dell’Aci.

Le vie dei tesori 2023, Palazzo degli Elefanti di Catania

Le visite partono proprio dalla sede istituzionale per eccellenza, Palazzo degli Elefanti che cela affreschi settecenteschi, decorazioni barocche e opere d’arte. Molto attesi i due antichi complessi termali nel cuore della città: le Terme dell’Indirizzo, resti di un complesso romano probabilmente del II secolo; le Terme della Rotonda individuate dal principe di Biscari sotto una chiesa bizantina, «si dice sempre che le parole sono pietre, a noi fa piacere pensare che le pietre sono parole e vanno raccontate» intervengono Giulia Falco per il Parco archeologico e Ida Buttitta della Sovrintendenza; l’Istituto Ardizzone Gioeni con il suo chiostro neogotico e una chiesetta con strani mosaici, ma anche il giardino inedito che si visiterà per la prima volta e che è stato recuperato con l’aiuto dei militari di Sigonella, come annunciato dal suo commissario straordinario, Salvo Paladino.

Le vie dei tesori 2023, le Terme della Rotonda di Catania

Un’altra bella sorpresa (tra le esperienze) sarà la chiesa della Santissima Trinità che è quasi sempre chiusa: su un sottofondo di organo e violino, un gioiello settecentesco con una cantoria che farà innamorare. E il santuario di Santa Maria dell’Aiuto che custodisce un’icona della Madonna con il Bambino creduta miracolosa e scampata al terremoto. Un luogo inedito è anche il Polo tattile multimediale dove sono ricostruiti i monumenti – dal Colosseo a Stonehenge per dirne solo due – tutti da toccare.

L’Istituto per ciechi e ipovedenti Ardizzone Gioeni di Catania

Ci saranno cinque weekend per scendere nelle cavità formate dalla lava sotto la città, a partire dalla grotta Petralia che apre soltanto in questa occasione, salvata com’è stata dalla proprietaria della casa che la nasconde nelle sue fondamenta; poi grotta dell’Amenano o entrare alla Società Storica Catanese (che conoscono solo i cittadini e neanche tutti) dove si scoprirà la “stanza dei re” con documenti dal 1816 al dopoguerra. Dalla chiesa di Santa Maria di Gesù che è uno scrigno di preziose opere d’arte, non perdete la Madonna con bambino di Antonello Gagini e il trittico di Antonello da Saliba. Il Bastione degli Infetti voluto da Carlo V, quest’anno ospiterà (il sabato pomeriggio) una visita animata che racconterà Catania nell’arco di due secoli, dal 1492, anno della cacciata degli ebrei al sisma del 1693. Ritorna il castello Ursino costruito da Federico II che ha resistito ad ogni calamità e si visita il nuovo allestimento multimediale di cui è stato dotato il Museo Vincenzo Bellini.

Le vie dei tesori 2023, le Terme dell’Indirizzo di Catania

Le mani d’oro: quelle dei pupari storici, i Fratelli Napoli che apriranno il loro laboratorio; di mastro Alfredo Guglielmino che alla bottega Cartura ha creato un Cartour di impalpabili delicatezze di carta. Alla Cappella Bonajuto vi parleranno di come Houel ne subì il fascino bizantino, nella cripta di Sant’Euplio, la storia del martire cristiano; poi palazzo Asmundo di Gisira divenuto un albergo di charme, Palazzo della Cultura restaurato. Si potranno di nuovo ammirare i rimandi sfacciati al Rinascimento fiorentino di Palazzo Scuderi Libertini, il sito più visto della scorsa edizione, ma superò di poco l’ex industria delle calzature EGA, 850 metri quadrati, su tre livelli in stile Decò, che nasconde una bellissima sorpresa, 105 gradini e Terrazza Agata, un belvedere affacciato sulla città con un panorama mozzafiato accompagnato da scatti sulla festa di sant’Agata.

Le vie dei tesori 2023, il giardino di Palazzo Scuderi Libertini di Catania, foto di Salvo Puccio

Ed eccoci alle esperienze, punto di forza del festival, un modo per riprendersi lo spazio, dedicando tempo a se stessi. Magari scoprendo che sull’Etna c’è Gjmàla, un allevamento di… dromedari e che questi “camelidi” non si sentono affatto stranieri. I funghi giapponesi Shiitake coltivati tra i trucioli di castagno nelle grotte laviche – che l’anno scorso furono una delle novità del festival – sono cresciuti e danno ricovero alle api (un progetto straordinario che unisce la sostenibilità al benessere, lo firma Basilio Busà): vi faranno assaggiare sia il miele che la marmellata e la birra di castagne. Da Montatagrande, a Trecastagni vi spiegheranno che accarezzare due asinelle crea una sensazione di benessere (ed è vero!), ma potrete anche fare la conoscenza con la “raccoglitrice” e narratrice di nocciole di Linguaglossa.  Che magari potrebbero finire per accompagnare le “rame di Napoli”, i prelibati dolcetti catanesi protagonisti di uno showcooking speziato. Non basta? Ecco il sogno d’arte di Carmelo e Ileana Mendola, artisti e scultori, padre e figlia che hanno creato una casa-museo che è un Bignami dell’arte e della cultura del secolo scorso.  E una personale su Giusto Sucato arricchisce il programma del Parco delle Meraviglie di San Giovanni La Punta.

Si andrà per mare veleggiando e guardando Ognina; si partirà dal cantiere Rodolico per raggiungere la foce del torrente Feudo per fare la conoscenza (se si è fortunati) con il rospo Discoglosso che nel nome ricorda Harry Potter; e si potrà scoprire un angolo di paradiso sulla lava (il Parco Paternò) a Sant’Agata Li Battiati. Non bisogna perdere il percorso sensoriale tra le vigne urbane etnee che vengono a fatica sottratte al cemento: in periferia ecco la storia di Etna Urban Winery. O l’altro viaggio profumato a Pedara dove l’azienda Due Palmenti si occupa di erbe aromatiche.

Le Vie dei Tesori ad Acireale

Basilica Collegiata San Sebastiano di Acireale

Acireale, Chiesa di Santa Maria dell’Itria

Di nuovo al fianco di Catania, ecco Acireale che quest’anno ha costruito un programma denso e bellissimo, dieci luoghi e addirittura diciassette esperienze, con il supporto del Comune. A partire dal Museo del Tesoro della basilica di San Sebastiano, quattro sale che ospitano i monili di cui è adornato il simulacro del santo portato in processione; ma una vera sorpresa sarà il Seminario vescovile dove si visiteranno le aule con reperti minerali e animali impagliati, l’antica biblioteca e la cappella “rossa” e vi spiegheranno cos’è un epidiascopio, apparecchio per proiezioni di inizi ‘900. E ancora, i luoghi che sono una certezza, la biblioteca Zelantea con i suoi 250 mila volumi, incunaboli, manoscritti, edizioni rare; la chiesa di San Benedetto con le rifiniture in oro sulle pareti e sul soffitto; la barocca San Francesco di Paola,  costruita anche grazie al lavoro forzato dei carcerati; la delicata e “femminile” chiesa settecentesca di San Raffaele progettata per un collegio domenicano; e Santa Maria dell’Itria con un dipinto di Pietro Paolo Vasta che si dice sia stato realizzato miracolosamente in una sola notte; ritorna santa Maria Maddalena, austera e severa, con ancora i colatoi: nel pomeriggio si visiterà a lume di candela. Due siti diversi: un presepe in stile partenopeo, il più grande mai realizzato a sud di Napoli con ben 150 personaggi tra le caratteristiche rovine pompeiane, ma bisogna assolutamente fermarsi e partecipare alla visita teatralizzata; e il Museo del Carnevale a cui è dedicata la festa più artigianale che esista, dove ogni singolo pezzo, maschera, calco, prevede la lunga opera dei maestri.

Acireale, Palazzo Fiorini

Ecco le esperienze: a partire dalle più particolari, come la lezione di cosmesi antica di Clara Russo a Santa Venera al Pozzo. Ma si potrà ascoltare un famoso violinista come Sebastiano Battiato nella basilica di San Pietro e Paolo; seguire un percorso sensoriale tra vino e piante aromatiche nell’ex convento Batia dell’Arcangelo Gabriele (e gusterete la spremuta di melograno appena raccolto). Si seguiranno le tracce dei “nevaroli”che un tempo lontano realizzavano gelati e sorbetti; si scopriranno i metodi di lavorazione della cartapesta con un “maestro”come Alberto Siracusa e i bambini modelleranno l’argilla con gli archeologi; si andrà a lezione di yoga, si scoprirà il mondo delle api con Agata Mammino,  si conteranno gli artisti di Meraviglia Studio, si ballerà in un autentico salotto settecentesco, si visiterà l’azienda artigiana Le Panier e si andrà in barca lungo la riviera ionica. Si visiteranno la Matrice di tutte le Aci (poi spodestata dalla cattedrale) e palazzo Martino Fiorini, una meraviglia di affreschi e antichi cimeli di famiglia, fino alla terrazza che domina tetti e campanili; e se non ne avete abbastanza ecco una degustazione di prodotti km0 sulla terrazza panoramica del Raciti Palace, da un lato l’Etna e dall’altro il mare. 

Come partecipare

Per partecipare a Le Vie dei Tesori basta acquisire il coupon per l’ingresso con visita guidata sul www.leviedeitesori.com o negli infopoint allestiti durante il Festival in ogni città. Un coupon da 18 euro è valido per 10 visite, da 10 euro per 4 visite e da 3 euro è valido per un singolo ingresso. Per le passeggiate è previsto un coupon da 8 euro. Per le esperienze, i coupon sono di valore variabile. Consigliata la prenotazione on line su www.leviedeitesori.com. A chi prenoterà verrà inviata per mail una pagina con un codice QR con giorno/orario di prenotazione da mostrare all’ingresso dei luoghi sul proprio smartphone o stampata. In alternativa, ci si può presentare all’ingresso dei luoghi mostrando  la pagina con il codice QR ricevuta via mail al momento dell’acquisto, ma si entrerà solo se ci sono posti disponibili. I coupon non sono personali e possono essere utilizzati da più visitatori, anche simultaneamente e in posti diversi, fino a esaurimento del loro valore. Nei luoghi disponibili solo ticket da 3 euro.



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