HomeBlog
Blog

Musica e tv in copertina con Gianino e Dalla Vecchia, in una prospettiva antitetica

Le letture consigliate da Salvatore Massimo Fazio

Blog Tornano Francesco Gianino (libro copertina) e Aldo Dalla Vecchia (controcopertina). Ambedue gli autori, chi in narrativa chi in poesia, riescono a mettere a nudo fattori sociali che contaminano i luoghi. Interessante la doppietta in casa Fefè Editore e la sorpresa notturna a Cagliari: il 24 première del nuovo di Ciro Auriemma, "La lama e l'inchiostro", (Piemme). Ciclone Morellini il 27 con cinque titoli

Dicono che spariscono, è vero. Poi tornano però, perché non riuscendo a produrre come catena di montaggio, ogni loro opera è una perla da coccolare e lucidare sempre. Noi li abbiamo scelti per la copertina: Francesco Gianino con “Contro la musica” (Il Convivio): ballata poetica del poliedrico intellettuale etneo e Aldo Dalla Vecchia con “L’occhio. Breve storia della televisione italiane, per Graphe.it. Le settimane si aprono con il ritorno di Elisabetta Destasio Vettori, “Da luoghi profaniper Les Flaneurs Edizioni, mentre venerdì Morellini va in pokerissimo con i nuovi libri di Riccardo Ferrazzi, Arianna Destito Maffeo, Francesca Cosentino, Marco Martucci e Paolo Bocchi. Tra le curiosità più stimolanti c’è Maurizio Salabelle con “Da quando sono nato“, per Quodlibet. Ad approfondire i temi contemporanei l’editore indipendente maestro del genere con due volumi, per Fefè Editore escono di Roberto Bortone, “Molto social troppo dark, tra hate speech, propaganda, metaverso e intelligenza artificiale: i rischi del web oggi, e di Roberto Sabatini con “Elogio del gender. Maschilismo: dominio e catastrofe planetaria. Per gli appassionati: di Alan Moore, “Illuminations. I racconti fantastici, per Fanucci Editore, di Giuliano Gramigna, “Marcel ritrovato” , Il ramo e la foglia edizioni. Immancabile periodicamente il ritorno a chi ci aiuta con i libri a saperli scrivere e leggere perché i dubbi mentre parliamo sono tanti: il 24 per Rai Libri esce “Errorario” di Massimo Roscia e lo stesso giorno spazio alla ricerca del benessere interiore con Dejanira Bada e il suo nuovo saggio dal titolo “Il libro della consapevolezza“, per Gribaudo.

Ce n’é per tutti i gusti: assaporateli con la mente!

Le uscite di martedì 17 ottobre

Elisabetta Destasio Vettori, Da luoghi profani, Les Flaneurs Edizioni 

In questa silloge l’autrice affronta l’estrinsecazione dell’interiorità dopo anni di silenzio e cesure. Elisabetta Destasio Vettori torna con un lavoro di rottura rispetto alla propria cifra poetica, pur mantenendo uno specifico fil rouge con il lirismo. La ricerca di un linguaggio più ermetico e nel contempo tagliente cerca di palesarsi con l’attraversamento di quelli che sono stati luoghi delle ferite e dello smarrimento, della resistenza e della resa. Un’analisi dei precipizi, dei ritrovamenti, dei medicamenti, degli accudimenti verso le proprie radici, senza mai mettere al lato la propria città – vissuta come corpo materno. Centrale è anche il tema dell’amore, alla stregua dell’elemento terra/natura, come humus tradito. Un calarsi nel buio, perdere geografie e geometrie del corpo, per riemergere attraverso una scarnificazione della parola poetica che teme lo schianto, ma che non si ritrae di fronte alla luce, né alle ombre di Roma. Una sorta di intimo viaggio salvifico, in quei luoghi profanati dal dolore e dalla propria peculiare sacralità.

Le uscite di mercoledì 18 ottobre

Maurizio Salabelle, Da quando sono nato, Quodlibet

«Perché cavolo sono medico?… Io non volevo fare questo mestiere; io volevo diventare portalettere». È un romanzo inedito quello di Maurizio Salabelle, che è sempre un piacere leggere, inconfondibile nel modo di scrivere, dove ogni frase è una sorpresa, che stupisce e fa sorridere per la delizia, con la sua aggettivazione inusuale che rompe i fraseologismi banali e automatici, e crea una scenografia fatta di oggetti laceri e in degrado inarrestabile; i quali trascinano con sé anche la vicenda narrata, leggermente allucinata e fuori da ogni canone medio o di moda. Scritto tra il 1994 e il 1995, racconta la vita breve, squinternata e molto molto insolita di Patrizio Rhuggi, dalla nascita alla morte, la quale per il calcolo delle probabilità – si legge alla fine del libro – al 50 per cento sta per arrivare. In alcuni appunti a margine Salabelle si era annotato che questo romanzo, assieme ai due precedenti Un assistente inaffidabile e Il mio unico amico, completa una trilogia sui temi del leggere, scrivere e far di conto; l’idea gli viene dal Pinocchio di Collodi, quando in un momento di buoni propositi dice: «Oggi, alla scuola, voglio subito imparare a leggere: domani poi imparerò a scrivere, e domani l’altro imparerò a fare i numeri» (cap. IX), però come si sa i buoni propositi di Pinocchio finiscono sempre male. E così i personaggi di Salabelle, che corrono dietro a uno scopo ma alla fine falliscono, cioè – annota Salabelle – «perseguono uno scopo il cui fine ultimo è il fallimento. Hanno il coraggio di perseguire il loro fine pur sapendo che falliranno, quindi sono personaggi a cui va tutta la mia stima».
A suo onore diciamo che questo non sarà mai un libro da premio, quei premi strombettanti che diseducano il gusto; e però ai giurati del premio questo libro gli resterebbe impresso e col tempo si ricrederebbero.

Le uscite di venerdì 20 ottobre

Roberto Sabatini, Elogio del gender. Maschilismo: dominio e catastrofe planetaria, Fefè editore

Il maschilismo è la legge del più forte, modello di dominio e di governo sociale e culturale. Nei secoli ha significato oppressione, ingiustizie e conflittualità sociali, invasione e sottomissione di popoli, saccheggio planetario. Molte religioni e quelle monoteiste in particolare si fondano sul maschilismo, che è invece un paradigma da abbandonare al più presto perché ci sta portando alla catastrofe: il collasso ambientale nel nome degli interessi privilegiati e prevaricatori. Nell’ultima parte del libro – insperatamente propositiva – l’autore suggerisce alcune vie di fuga ancora percorribili: esse chiamano in causa proprio le dinamiche di genere e chiedono l’abbandono dei tradizionali spartiacque identitari fino all’androginia, una integrazione armoniosa del maschile e del femminile oltre tutti gli stereotipi.

Roberto Bortone, Molto social troppo dark, tra hate speech, propaganda, metaverso e intelligenza artificiale: i rischi del web oggi, Fefè editore

Marco Impagliazzo – storico e presidente della Comunità di Sant’Egidio – scrive in prefazione: “In questa stagione di policrisi dobbiamo anche fare i conti con un mutamento profondo nella generazione e nella gestione dei processi informativi, in un inedito rapporto con il continente digitale che si è rivelato terra dai contorni sfuggenti, difficili da mappare, vasta e insidiosa, ardua da esplorare e da colonizzare”. Questo libro di Roberto Bortone “si concentra sulla pericolosa saldatura che si attua on-line tra la tecnologia e gli umori grezzi della gente, tra la libertà d’espressione e quel mix complesso che abita il guazzabuglio che è il cuore umano (Manzoni). Nell’epoca della disintermediazione – afferma Bortone – il modello delle piattaforme on-line ha sconvolto la rete così come essa era stata ideata dai suoi padri fondatori indirizzando il tutto verso un punto di non ritorno, fino a rendere possibile una nuova categoria concettuale, quella della post-verità”. Attraversando i lati più dark del web, il volume si chiude offrendo soluzioni e risposte a chi non vuole rassegnarsi all’odio ed alla disinformazione.
Roberto Bortone vive e lavora a Roma. È Dottore di Ricerca in Pedagogia e Servizio Sociale. Presso l’UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali) è impegnato nella tutela delle minoranze, in particolare di quella rom e sinta, e nel contrasto ai fenomeni discriminatori nei media e su Internet. Per UNAR è coordinatore di numerosi progetti europei focalizzati sul fenomeno dell’odio on-line. Ha contribuito all’adozione del Codice di Condotta europeo per il contrasto ai discorsi d’odio ed alla stesura della Raccomandazione CM/Rec(2022)16 sulla lotta contro l’hate speech, adottata dal Consiglio d’Europa nel 2022. È autore di numerosi articoli sul rapporto tra discriminazione, razzismo, discorso d’odio e trasformazione digitale. Sul legame tra fenomeni discriminatori e del processo di integrazione delle comunità rom ha pubblicato Un futuro da scrivere. Percorsi europei di scolarizzazione dei rom (Istisss Ed., 2013). Già docente di Sociologia delle Relazioni Etniche all’Università di Roma Tre. Marco Impagliazzo è storico, docente e Presidente della Comunità di Sant’Egidio.

Le uscite di martedì 24 ottobre

Dejanira Bada, Il libro della consapevolezza, Gribaudo

Attraverso un excursus che spazia su tre discipline fondamentali – yoga, meditazione e mindfulness –, l’autrice indaga su cosa significhi la ricerca della felicità, esplorando i grandi temi filosofici che da sempre riguardano ognuno di noi. Finalmente un libro completo e aggiornato, arricchito dal contributo di esperti qualificati, oltre che da consigli pratici e da un’appendice con interviste a insegnanti di yoga di fama nazionale, per imparare a vivere meglio e felicemente qui e ora.

Ciro Auriemma, La lama e l’inchiostro, Piemme

Un romanzo d’avventura e mistero, ambientato a Cagliari, dove protagonista è il giovanissimo Pablo Sanchez, cittadino del quartiere de La Pola della città di Caller, e il suo mentore, un uomo che si faceva chiamare Saavedra, il monco: Miguel de Cervantes. Cagliari, 1573. È quasi il crepuscolo quando alla porta di Miguel de Cervantes, giunto in Sardegna al soldo del viceré, bussa forte Pablo, un giovane che l’uomo ha preso sotto la propria ala. «Vi cercano» grida, «dovete scappare!» Sul cadavere di Felipe Dulces, un nobile cagliaritano, è appena stato ritrovato il pugnale moresco dello spagnolo e le guardie stanno venendo ad arrestarlo. Il movente potrebbe essere passionale, dato che Cervantes è l’amante della moglie del nobile. Manca però l’opportunità: i due si trovavano insieme, proprio in quella stanza, mentre l’uomo veniva ucciso. Ma Miguel non vuole compromettere la donna per scagionarsi, così si mette in fuga. Anche perché le prove a suo carico, come scopre dallo stesso viceré, sono consistenti: nella stanza della vittima è stato rinvenuto un documento falso dal quale si evincerebbe che Miguel avrebbe ottenuto dei benefici se avesse ucciso il Dulces. Inizia così l’appassionata e pericolosissima indagine di Cervantes e del fedele Pablo per scoprire la verità; saranno giorni d’avventura e paura, fughe rocambolesche, funzionari corrotti, lotte di potere e sette segrete, che renderanno indimenticabile il soggiorno di Miguel a Cagliari e che verranno resi immortali da alcune delle sue pagine più belle. Il 24, a Cagliari, ci sarà la prima presentazione in notturna.

Massimo Roscia, Errorario, Rai Libri

Crema pasticciera o crema pasticcera? Collutorio o colluttorio? Alzi lamano chi non viene quotidianamente attanagliato da piccoli simili dubbi, che insorgono quando meno ce lo aspettiamo, magari al momento di compilare la lista della spesa. L’errorario giunge quindi in nostro soccorso: i lemmi, pubblicati in rigoroso ordine alfabetico, diventano così il pretesto per passare in rassegna i più frequenti errori grammaticali, ortografici, lessicali e sintattici (senza mai demonizzarli o ridicolizzare chi li ha commessi), i dubbi, i malapropismi, i tormentoni linguistici, le parole e le frasi sfibrate dall’uso eccessivo. Tra curiosità, aneddoti e motti di spirito, Massimo Roscia va alla ricerca del significato autentico di alcuni vocaboli, della loro etimologia, delle origini, della storia, del valore stilistico e dell’uso corretto. Mantenendo un’equa distanza di sicurezza tra gli ultra-puristi e gli ultra-permissivisti, proveremo a sciogliere, in maniera leggera e originale, (più di) qualche dubbio sulla nostra lingua, tanto bella quanto misteriosa.

Le uscite di giovedì 26 ottobre

Libro controcopertina, “L’occhio. Breve storia della televisione italiane” di Aldo Dalla Vecchia, Graphe.it

La televisione italiana compie 70 primavere, ed è ancora al centro delle nostre vite, anzi sempre di più, fra lineare e digitale, generaliste e piattaforme, free e on demand. L’occhio magico. Breve storia della televisione italiana è un omaggio al piccolo schermo scritto da un bambino degli anni Settanta, che con la tivù è cresciuto, e l’ha amata al punto da sceglierla poi, da adulto, come lavoro. Ognuno degli otto capitoli è dedicato a un decennio, ed è diviso in due parti: la prima è un quadro d’insieme della decade televisiva; la seconda, «Il decennio in pillole», è un calendario di tele-eventi importanti. Completano il volume due appendici: «La tivù prima della sua nascita» e «Brevissima storia della critica televisiva in Italia».
La storia della televisione è, in realtà, fatta di molte storie. E provare a raccontarla implica l’assunzione di un punto di vista. Alla vigilia dei festeggiamenti per i settant’anni delle prime trasmissioni regolari della Rai (tutti ricordano la data capitale del 3 gennaio del 1954), questo breve volume – L’occhio magico firmato da Aldo Dalla Vecchia – prova a fare un’operazione decisamente al passo con la nostra sensibilità contemporanea. Ovvero raccontare l’essenziale di questi settant’anni di storia di quello che un tempo chiamavamo «piccolo schermo» (anche se oggi gli schermi sono diventati spesso giganteschi terminali di home entertainment). Anche la selezione dell’«essenziale» richiede ovviamente un punto di vista, ovvero delle scelte: l’autore fa della storia della televisione – principalmente – una storia di programmi. Ricorrendo giustamente al principio d’organizzazione più consueto e condiviso quando si parla di contenuti e offerta televisiva: il contenitore dei generi. (Dalla prefazione di Massimo Scaglioni)

Le uscite di venerdì 27 ottobre

Libro copertina, “Contro la musica” di Francesco Gianino, Il Convivio Editore

Contro la musica è un poemetto di rara potenza, dove l’elemento biografico, in cui il lettore viene catapultato senza possibilità di remissione, si mescola alla sfrenata produzione di immagini, profumi, suoni e persino strida. Attraverso l’uso di lemmi che richiamano alla lingua “parlata”, prestiti dialettali e citazioni musicali, senza dimenticare la presenza co- stante dei grandi compositori, si avvalora la sfera privata rendendola condivisibile. Quindi l’esperienza intima, che è unica, diventa plurima. Nella ricerca costante della resurrezione che accompagna ogni istante della propria vita, è il sogno a darne significato ed è il suo contrario a rinforzarlo. Ecco perché Contro la musica è un inno alla passione che irretisce e distrugge, alla fame e alla sete che tutto muove, al respiro che si ferma e si rigenera, all’ardore che disinfiamma dalle delusioni cocenti, sia nello straordinario sia in tutto ciò che appartiene all’ordinario.

Alan Moore, Illuminations. I racconti fantastici, Fanucci Editore 

Nella sua prima raccolta di racconti, che abbraccia quarant’anni di lavoro e contiene numerosi inediti, l’autore di bestseller internazionali Alan Moore presenta nove storie piene di meraviglia e di stranezze, ognuna delle quali ci porta nelle profondità del risvolto fantastico della realtà, con una serie di personaggi indimenticabili alla scoperta dei lati inesplorati della propria esistenza. In “A hypotethical lizard”, due concubine di un bordello per specialisti fantastici si innamorano, con conseguenze tragiche. “Not even legend” narra di un gruppo di studio sul paranormale in cui si infiltra uno degli esseri ultraterreni su cui i ricercatori tentano di indagare. In “Illuminations”, un anziano nostalgico decide di visitare una località balneare della sua giovinezza e si accorge che il passato è lì ad attenderlo. E nella monumentale novella “What we can know about Thunderman”, che traccia la storia surreale e kafkiana dell’industria del fumetto negli ultimi settantacinque anni attraverso diversi personaggi, a volte ingenui a volte maniacali, le cui carriere sono un saliscendi ininterrotto, Moore rivela il cuore oscuro e pulsante del business dei supereroi. Da fantasmi e creature ultraterrene a cervelli teorici di Boltzmann che modellano l’universo al Big Bang, Illuminations – I racconti fantastici è esattamente questo: una serie di racconti luminosi e sorprendenti nati dalla penna di una leggenda contemporanea che rivelano tutto il potere dell’immaginazione e della magia.

Riccardo Ferrazzi, Modus in Rebus, Morellini

Salamanca: città universitaria, barocca e romana, dove ogni casa è un monumento e ogni strada sa di mistero. Mentre la Spagna sta uscendo dalla dittatura franchista, l’assassinio di un prete fa perdere a Vittorio Fabbri gli amici, un affare e l’amore di Maite. Chi ha ucciso don Agustin? Amici e conoscenti si comportano in modo strano, parlano per allusioni nelle quali fa sempre capolino la morte. Tutti potrebbero essere colpevoli, perfino Maite potrebbe essere un’assassina.
A vent’anni di distanza, Maite è diventata un’ossessione, tanto che Vittorio torna a Salamanca per cercarla. Non la troverà e dovrà rientrare senza certezze a Milano, dove ben presto sarà coinvolto in altre due morti sospette e in un mistero letterario. Ancora una volta si innamora di una donna che gli procura guai e gli instilla dubbi su presente e passato. È un caso che questa donna gli ricordi terribilmente Maite? Deciso a scoprire la verità, Vittorio torna in Spagna ma, al suo rientro in Italia, rischia la vita in un ambiguo incidente. In una clinica ligure ricupera la memoria, guarisce dalle fratture e viene avvicinato da una donna troppo curiosa.
È stato un incidente o un attentato? Questa donna è Maite? E Maite non è forse la Morte, l’inesorabile vendetta del modus in rebus?

Arianna Destito Maffeo, Bonnie Parker. Un destino chiamato Clyde, Morellini 

Chi è in realtà Bonnie Parker? La storia della biondina con la pistola viene narrata da due voci: la sua e quella della madre Emma. Due punti di vista, quello di una figlia amorosa, bugiarda e incosciente e quello di una madre addolorata e impotente che più volte si domanda se quella criminale sia davvero sua figlia. Sullo sfondo, l’America del Proibizionismo, della Grande Depressione, dell’età del jazz, delle tempeste di polvere e dei diseredati in viaggio verso ovest in cerca di lavoro e fortuna.

Francesca Cosentino, Stella Benson. La cacciatrice di parole, Morellini 

La giornalista Francesca Cosentino delinea il ritratto di una scrittrice che cerca – e trova – la sua voce. Una donna fragile, ma capace di sfidare il mondo con sincerità, coraggio e determinazione.  Una storia di fuga e rinascita che racconta di emancipazione femminile, passioni, impegno, perdite, ritorni, del movimento delle suffragette e della Grande Guerra. Al centro il grande amore per la letteratura e le parole.

Marco Martucci, All’ombra del tuo passaggio, Morellini 

«Se avessi potuto sarei entrato nell’immagine sbarazzandomi pure io degli anni in più e fermandomi insieme a lei in quel salto temporale, all’età in cui tutto è ancora possibile e il futuro è in costruzione». La vicenda personale dell’elaborazione di un lutto si intreccia con una paradossale storia di popolarità da social media. Curiosità, passioni e libidini affannano il popolo di Internet che brama l’identità di due donne.

Paolo Bocchi, Arcipelago amico, Morellini

La storia di un peccato, di una macchia criminale che, all’interno di una famiglia apparentemente normale, si tramanda di generazione in generazione lasciando una scia di vittime innocenti e inconsapevoli. Una serie di vittime illustri nella perversa collezione di un serial killer alla ricerca della rivalsa.

Giuliano Gramigna, Marcel ritrovato, Il ramo e la foglia edizioni

Scritto negli anni Sessanta, Marcel ritrovato è considerato il romanzo più bello di Giuliano Gramigna. Attraverso una raffinata struttura meta-narrativa, l’autore sviluppa un’ampia riflessione sulla scrittura letteraria (e sul senso ultimo del “fare il romanzo”), intrecciandola a una storia d’amore che si snoda tra Milano e Parigi: Bruno, scrittore dilettante, afflitto da una nevrosi di cui è pienamente cosciente, riceve dall’amata Roberta una strana richiesta: andare a Parigi alla ricerca del marito scomparso. Riuscirà il nostro eroe a trovare Marcello? Che china prenderà questa singolare inchiesta? Di particolare interesse
è il fatto che, nel corso della narrazione, l’autore confessi via via – grazie ad accorgimenti paratestuali e grafici di grande originalità – di non riuscire a restare fuori dalla materia narrata, cosicché la distanza di sicurezza dal protagonista finirà col venir meno; tanto che si assisterà spesso, nella scrittura, a slittamenti dalla terza persona alla prima. Il filo meta-narrativo s’intreccia dunque alla storia principale, facendo emergere gradualmente il problema dello statuto dei personaggi come altrettante proiezioni dell’autore, quasi fossero controfigure sorvegliate a vista dal suo occhio egemone. Ma non manca mai l’elemento ironico, che in qualche modo mitiga, anche al lettore, la sofferenza spesso causata dai ricordi del protagonista-autore. Questa edizione contiene una nota di Ezio Sinigaglia: Un romanzo pre-postmoderno.

Condividi su

Commenti

WORDPRESS: 0

SicilyMag è un web magazine che nel suo sottotestata “tutto quanto fa Sicilia” racchiude la sua mission: racconta quell’Isola che nella sua capacità di “fare”, realizzare qualcosa, ha il suo biglietto da visita. SicilyMag ha nell’approfondimento un suo punto di forza, fonde la velocità del quotidiano e la voglia di conoscenza del magazine che, seppur in versione digitale, vuole farsi leggere e non solo consultare.

Per fare questo, per permettere un giornalismo indipendente, un’informazione di qualità che vada oltre l’informazione usa e getta, è necessario un lavoro difficile e il contributo di tanti professionisti. E il lavoro in quanto tale non è mai gratis. Quindi se ci leggi, se ti piace SicilyMag, diventa un sostenitore abbonandoti o effettuando una donazione con il pulsante qui di seguito. SicilyMag, tutto quanto fa la Sicilia… migliore.