“Uomini non sono alberi”, a Piazza Armerina l’omaggio a Kurt Weill di Frank Alva Buecheler
«È davvero un’emozione speciale l’essere in procinto di debuttare con “Uomini non sono alberi” in quella che considero la mia nuova città natale, Piazza Armerina, nel magnifico Teatro Garibaldi». Lo ha detto Frank Alva Buecheler, regista, autore, performer e produttore tedesco, con la One Sky Academy da lui fondata proprio a Piazza Armerina, dello spettacolo in forma di concerto incentrato sulla figura di Kurt Weill, genio musicale che, ebreo, durante il nazismo lasciò la Germania senza mai più tornarvi. E lo show, che andrà in scena in anteprima assoluta sabato 9 marzo, sarà del tutto gratuito proprio per volere di Buecheler, che ha definito la sua decisione un atto d’amore per Piazza Armerina, dove ha creato l’Accademia «per costruire una società aperta, fondata su arte, pace e progresso sostenibile».
“Uomini non sono alberi” è recitato e cantato in tedesco, inglese, italiano e arabo da Buecheler e da Christine Buffle, Maryam El-Ghussein e Kenneth Berkel, anche direttore musicale. Scenografia e costumi portano la firma di Danila Mancuso, video e suoni sono di Cesare Minacapilli e assistenti alla regia sono Pietro Roccaforte e Cai Morgan.
«La mia relazione con la musica di Weill – ha detto Buecheler, che ha 66 anni, ha insegnato in accademie e università in Europa e a Beirut e ha fondato FreeArtus, organizzazione di artisti e rifugiati che sostiene progetti umanitari – dura praticamente da tutta la vita: già nelle recite scolastiche usavo le sue canzoni per accompagnare le mie performance».
Specializzato in musical – il suo più grande successo fu Jekyll & Hyde, che in Germania vinse tutti i premi del settore e fu rappresentato per quasi un ventennio – Buecheler ha sempre sognato di narrare la vicenda emblematica di Weill, che – con l’Opera da tre soldi su testo di Bertolt Brecht, ma non solo -, scrisse della colonna sonora della leggendaria Berlino degli anni Venti del Novecento.
Il nazismo e le leggi antisemite costrinsero Weill a rifugiarsi prima in Francia e poi negli Usa con la moglie Lotte Lenya. E a Broadway trionfò con alcuni innovativi spettacoli e scrisse bellissime colonne sonore per il cinema di Hollywood. A dimostrazione del fatto che gli esseri umani, al contrario degli alberi, non hanno radici e quindi possono muoversi liberamente.
Quello che vedremo sabato è dunque un viaggio che, attraverso le musiche delle sue immortali canzoni, narra la vita e racconta i sentimenti più reconditi del compositore dell’Opera da tre soldi.
«Devo ringraziare Frank Alva Buecheler – ha detto Ettore Messina, assessore alla Cultura di Piazza Armerina -, innamoratosi a tal punto di questa Sicilia autentica che rappresentiamo, da aver coinvolto lo zoccolo duro della Cultura berlinese per trasferire qui artisti, nomadi digitali, cantanti, attori e registi». Messina ha sottolineato come lo spettacolo su Weill andrà in scena «in uno dei primi teatri all’italiana costruiti in Sicilia, alla fine del Settecento, e poi intitolato a Garibaldi, un gioiello da oltre trecento posti, tra platea a ferro di cavallo e palchetti, che oggi, dopo un attento restauro e anni di stop dovuti al Covid, rinasce».
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