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“Iddu”, il film di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia ispirato dai pizzini di Matteo Messina Denaro, nei cinema siciliani prima dell’uscita nazionale

Visioni L’uscita in sala dal 10 ottobre di "Iddu - L'ultimo padrino" - il film di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia ispirato dalle vicende del boss di mafia Matteo Messina Denaro con, tra gli altri, Toni Servillo e Elio Germano - sarà preceduta dal 3 all'8 ottobre da un tour siciliano di anteprime - presenti i registi e gli attori principali - a Trapani, Alcamo, Mazara del Vallo, Sciacca, Agrigento, Milazzo, Messina, Siracusa, Gela, San Giovanni La Punta, Catania e Palermo

L’uscita in sala dal 10 ottobre di “Iddu – L’ultimo padrino” – il film di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia ispirato dalle vicende del boss di mafia Mattia Messina Denaro con, tra gli altri, Toni Servillo, Elio Germano, Daniela Marra, Barbora Bobulova, Filippo Luna e Rosario Palazzolo – sarà preceduta da un tour di anteprime nei cinema di alcune città siciliane a partire da giovedì 3 ottobre fino a martedì 8 ottobre. Il tour interesserà le città di Trapani e provincia, Alcamo e Mazara del Vallo proseguendo per Sciacca, Agrigento, Milazzo, Messina, Siracusa, Gela, San Giovanni La Punta, Catania, per concludersi a Palermo.
Di seguito i dettagli dei cinema. I registi Fabio Grassadonia e Antonio Piazza e l’interprete Elio Germano saluteranno il pubblico presente in sala giovedì 3 ottobre, alle ore 18, al CINEMA MULTISALA STARPLACE di Contrada S. Gaetano, 22 – Alcamo; alle ore 20 al CINEMA TEATRO ARISTON di Corso Italia, 4 – Trapani; alle ore 21.30 al CINEMA MULTISALA GRILLO di Via S. Giuseppe, 23 – Mazara del Vallo; venerdì 4 ottobre, alle 18.30 al CINEMA MULTISALA BADIA GRANDE in Piazza Gerardo Noceto, 4 a Sciacca; alle 21 al CINEMA MULTISALA CIAK in via XXV Aprile ad Agrigento.

Elio Germano è Matteo Messina Denaro in “Iddu”

Sabato 5 ottobre, saranno Antonio Piazza ed Elio Germano a salutare il pubblico alle 18.30 al THE SCREEN CINEMAS di Via Firenze a Milazzo, alle 20.15 al CINEMA MULTISALA APOLLO di Via Cesare Battisti, 99 a Messina, alle 21.15 al THE SCREEN CINEMAS del Centro Commerciale Tremestieri, SS 114 Orientale Sicula, 100 a Messina.

Il 6 ed il 7 ottobre ai registi Piazza e Grassadonia e ad Elio Germano si aggiungerà l’autore della colonna sonora Colapesce. Domenica 6 ottobre i quattro saranno alle ore 18.00 al CINEMA EPLANET VASQUEZ in Via Filisto, 17 a Siracusa, e alle 21 al CINEMA EPLANET HOLLYWOOD di Via Tevere, 2 a Gela. Lunedì 7 ottobre saranno alle ore 18.30 al CINESTAR MULTIPLEX al Centro commerciale I Portali in Via Catira Santa Lucia a San Giovanni La Punta ed alle 20.30 ed alle 21 al CINEMA EPLANET ARISTON di Via Balduino, 17 A/F a Catania.

Martedì 8 ottobre la lunga giornata palermitana del tour con i registi Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, Elio Germano ed anche Toni Servillo. I quattro iniziano alle 18.30 al ROUGE ET NOIR di Piazza Verdi, 8, proseguono alle 20.15 al CITYPLEX TIFFANY di Viale Piemonte, 36/38 per spostarsi alle 21 al CITYPLEX METROPOLITAN di Viale Strasburgo, 358 e chiudere alle 21.30 al  CINEMA EPLANET KING di via Ausonia, 111.

Toni Servillo in “Iddu” è Catello Palumbo

Il film, prodotto da Indigo Film con Rai Cinema, e presentato all’ultimo Festival del cinema di Venezia, si svolge in Sicilia nel 2004, dove, dopo alcuni anni in prigione per mafia, Catello, politico di lungo corso, ha perso tutto.  Quando i servizi segreti italiani gli chiedono aiuto per catturare il suo figlioccio Matteo, ultimo grande latitante di mafia in circolazione, Catello coglie l’occasione per rimettersi in gioco. Uomo furbo dalle cento maschere, instancabile illusionista che trasforma verità in menzogna e menzogna in verità, Catello dà vita a un unico quanto improbabile scambio epistolare con il latitante, del cui vuoto emotivo cerca d’approfittare. Un azzardo che con uno dei criminali più ricercati al mondo comporta un certo rischio…

Nel 2004, anno nel quale è ambientato “Iddu”, il capomafia Matteo Messina Denaro è per la rivista americana Forbes il terzo latitante più ricercato al mondo. Il suo curriculum criminale annovera decine di morti e stragi come quelle che hanno sconvolto l’Italia nel 1992 e nel 1993. “Con le persone che ho ucciso – si vantava prima della latitanza – potrei riempirci un mio cimitero privato”. Poi ha evitato inutili esibizioni. Ponderazione, mimetismo, complicità pervasive all’interno del suo territorio, la Sicilia occidentale, i pilastri della sua trentennale invisibilità.
Nell’autunno del 2004 ha inizio il carteggio tra lui e un ex sindaco del suo paese d’origine, Castelvetrano, incaricato dai servizi segreti italiani di dar vita a una corrispondenza epistolare con il capomafia latitante, sfruttando l’antica consuetudine familiare fra l’ex sindaco e il padre di Matteo, il boss mafioso Francesco Messina Denaro. Grazie allo scambio epistolare tra il latitante e l’ex sindaco, gli investigatori individuano la rete di postini che proteggono e favoriscono la latitanza del boss. Sembra che la sua cattura sia a portata di mano ma nel 2006 la corrispondenza s’interrompe perché, come spesso succede in Sicilia, un servitore infedele dello Stato coinvolto nelle indagini su Matteo, svela alla stampa la collaborazione dell’ex sindaco con i servizi segreti e Matteo s’inabissa facendo nuovamente perdere le proprie tracce, fino al gennaio 2023 quando è arrestato in una clinica palermitana dove da due anni era in cura per un tumore all’intestino. Messina Denaro muore otto mesi dopo l’arresto a causa del tumore. Porta con sé nella tomba molti segreti, fra i più torbidi della storia recente d’Italia.

Barbara Bobulova nel film è Lucia Russo

Il cast del film: Toni Servillo Catello Palumbo, Elio Germano Matteo, Daniela Marra Rita Mancuso, Barbora Bobulova Lucia Russo, Giuseppe Tantillo Pino Tumino, Fausto Russo Alesi Emilio Schiavon,  Antonia Truppo Stefania, Tommaso Ragno Papacena, Betti Pedrazzi Elvira, Filippo Luna Giovannino, Rosario Palazzolo Don Gaetano, Roberto De Francesco senatore, Vincenzo Ferrera
assessore, Maurizio Marchetti maresciallo Di Graziano, Gianluca Zaccaria appuntato Battaglia, Lucio Patanè sindaco Manciaracina.

La figura di Catello Palumbo ricorda molto quella di Antonio Vaccarino, ex sindaco di Castelvetrano che collaborò con i servizi segreti per cercare di catturare il latitante. Il politico riuscì a instaurare nei primi anni duemila un rapporto epistolare con il boss tramite nomi in codice: lui si chiamava “Svetonio”, Messina Denaro “Alessio”. Vaccarino non fu mai condannato per associazione mafiosa. È morto nel 2021. Il figlio di Vaccarino, propritario del cinema arconi di Castelvetrano, si era dichiarato non disponibile a proiettare il film tanto che il sindaco della cittadina Giuseppe Castiglione ha chiesto a Rai Cinema di proiettare il film in paese all’interno di iniziative benefiche.

Le note di regia di Antonio Piazza e Fabio Grassadonia

Fabio Grassadonia e Antonio Piazza al recente Festival del cinema di Venezia

“Abbiamo iniziato a sviluppare Iddu nel 2020, tre anni prima dell’arresto di Matteo Messina Denaro. Il giorno dell’arresto, 16 gennaio 2023, eravamo già in preproduzione. Ciò che si è venuto a scoprire della sua vita dal momento dell’arresto in poi ha confermato le intuizioni avute negli anni di studio di questa figura, quando per l’opinione pubblica il latitante era un fantasma indecifrabile e si dubitava perfino che fosse ancora in vita. Le lettere di Matteo Messina Denaro ci avevano aperto infatti uno squarcio sorprendente e inaspettato sull’intimità di questo famoso criminale che sembrava coltivare buone letture – confermate adesso dalla quantità di libri trovati nei suoi ultimi covi – e inclinazioni cinefile. “Oggi mi ritrovo ad aver letto davvero tanto, essendo la lettura il mio passatempo preferito”, scriveva. I cosiddetti ‘pizzini’, attraverso i quali gestiva la sua vita in clandestinità e i suoi affari criminali, trascendevano la loro funzione pratica di comunicazione criminale, mostrando un certo gusto per l’uso del linguaggio e la capacità di modulare il tono e la lingua a seconda dei diversi destinatari.
La sceneggiatura di “Iddu” trae libera ispirazione proprio dai suoi pizzini e in particolare dal carteggio del 2004 tra il latitante e l’ex sindaco di Castelvetrano e dal contesto – tragico e ridicolo, paradossale e realissimo – che quelle lettere dischiudono. Protagonisti sono Matteo e il personaggio immaginario di Catello Palumbo, forgiati su atti giudiziari e dati biografici di dominio pubblico che riguardano la vicenda di Matteo Messina Denaro.  I temi che emergono nello scambio epistolare riverberano sugli avvenimenti che coinvolgono i due protagonisti, ne sono contrappunto ironico, fanno riemergere tramite flashback alcuni momenti fondanti della “educazione sentimentale” di Matteo, volgono al nero lo sviluppo della storia nel presente, offrendo la chiave di lettura per provare a capire un mondo insensato che continua tragicamente e ridicolmente a riprodurre se stesso. Matteo è il principe riluttante di un mondo vuoto e ridicolo. Lo specchio nel quale un popolo si riflette. Quello specchio rimanda però solo il gran vuoto dentro il quale un popolo sguazza credendo che sia un gran mare baciato dal sole e dagli Dei”.


Commedia nera, tragica e ridicola, che si sviluppa a partire dal diverso tono del racconto dei due  protagonisti: quello dell’esuberante Catello, saltimbanco, parolaio, maschera comica, grottesca, sublime, tenera nella sua solare amoralità; quello più claustrofobico che esplora l’infantile e patologico narcisismo di Matteo. C’è una corrispondenza in termini strutturali, tematici, sensoriali, cromatici fra l’evoluzione della messinscena di Catello e l’evoluzione della messinscena di Matteo. Un travaso fra i loro due mondi dettato dallo scambio epistolare. Un progressivo ricongiungimento dei due diversi toni di messinscena che ritma in una progressiva accelerazione l’intreccio della storia, lega il destino dei due protagonisti e sugella il finale nel quale Catello finisce inesorabilmente intrappolato nella stessa dimensione mortifera di Matteo.
“Iddu” è il capitolo finale della nostra trilogia, iniziata con “Salvo” e proseguita con “Sicilian Ghost Story”. Un’esplorazione tematica, articolata in tre film di tre generi cinematografici, che rielabora il senso e i sentimenti generati dalla nostra esperienza di vita in Sicilia negli anni ’80 e ’90, anni del dominio claustrofobico della mafia e delle conseguenze antropologiche e sociali di questo dominio nel presente”.

Elio Germano nei panni di Matteo Messina Denaro

Le musiche originali di “Iddu” sono composte da Colapesce. Si tratta della prima colonna sonora interamente scritta dal musicista solarinese Lorenzo Urciullo, in arte Colapesce, che verrà pubblicata con il titolo di “Iddu -Sicilian Letters” (Numero Uno/Sony Music). Un lavoro evocativo che affonda le radici nella grande tradizione italiana delle musiche per il grande schermo, da Ennio Morricone a Egisto Macchi e Fiorenzo Carpi, ma riuscendo nello stesso tempo a proiettarla nella contemporaneità. Unendo tradizione e innovazione, luce e oscurità, con richiami anche ai mondi sonori di compositori come Jon Hassel e band come i Popol Vuh. Un racconto in musica che ci mostra una Sicilia inedita, occulta e opprimente dove non c’è quasi mai il sole. Colapesce ha appositamente sonorizzato le immagini del lungometraggio, in un ricco e complesso lavoro di studio dove ha anche suonato diversi strumenti con la produzione di Federico Nardelli e gli archi del di Davide Rossi. Oltre ai brani strumentali, fa parte della colonna sonora originale del film anche “La Malvagità”, unica canzone inedita presente in “Iddu”. Il brano, ispirato
e scritto appositamente per il film, ci racconta di un’umanità che non riesce a fare a meno del male. Da sempre forza motrice oscura della storia del mondo e degli esseri umani.

Antonio Piazza, Colapesce e Fabio Grassadonia

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