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Sul grande schermo di Licodia Eubea l’archeologia è viva e pulsante

Visioni La cittadina calatina dal 9 al 13 ottobre è quartiere generale del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico che, giunto alla XIV edizione, ha l'ambizione di comunicare l'importanza del patrimonio culturale e della sua tutela ad un pubblico sempre più ampio e giovane. I direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele: «Abbiamo l'obbligo morale di proteggerlo e di consegnarlo alle future generazioni attraverso un linguaggio consono». Sabato 19 ottobre, a Chiaramonte Gulfi, la giornata dedicata al cinema documentaristico siciliano

La settima arte a salvaguardia del patrimonio culturale, della sua memoria e della sua valorizzazione. Nasce con questa spinta propulsiva il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico di Licodia Eubea, città-culla dell’archeologia preistorica e oggi roccaforte di un modo alternativo di fare cultura, diventato quartier generale di un festival singolare che ha l’ambizione di comunicare l’importanza del patrimonio culturale e della sua tutela ad un pubblico sempre più ampio, costituito soprattutto da giovani.
Ne sono ideatori e artefici i direttori artistici Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele – archeologa e sceneggiatrice lei, regista ed autore lui – che da 14 anni portano con successo il migliore cinema documentaristico e narrativo dedicato al patrimonio culturale e all’archeologia nel piccolo centro incastonato negli Iblei: una iniziativa nata dalla sinergia tra le associazioni culturali ArcheoVisiva e Archeoclub di Licodia Eubea “Mario Di Benedetto”.

Film musicato dal vivo

Un elmo dorato decorato da foglie scure che richiamano motivi antichi, simboli di vita e di continuità di un’archeologia viva e pulsante, è l’elegante immagine dell’edizione 2024 realizzata dall’illustratore Pierluigi Longo che, sintetizzando il concept della XIV edizione, invita a riflettere sulla relazione tra storia e modernità.
«Il nostro Patrimonio culturale è in pericolo – dicono Alessandra Cilio e Lorenzo Daniele –, chi dovrebbe fruirne lo maltratta e chi dovrebbe valorizzarlo non lo tutela. Noi abbiamo l’obbligo morale di proteggerlo dalla dimenticanza e di consegnarlo alle future generazioni attraverso un linguaggio che valorizzi il lavoro degli archeologi. In questi anni abbiamo potuto constatare che una certa grammatica filmica legata al patrimonio culturale arriva al grande pubblico solo attraverso il giusto linguaggio: stili e registri che è necessario saper maneggiare. E’ per questo motivo – concludono – che il nostro festival affianca all’arte del cinema altre attività, come incontri con specialisti del settore, mostre e workshop».
L’edizione 2024 del Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico, che è sostenuto da Sicilia Film Commission e MIC – Direzione generale Cinema e audiovisivo, si svolgerà a Licodia Eubea (Ct) da mercoledì 9 a domenica 13 ottobre e, per la prima volta, prevede una finestra a Chiaramonte Gulfi (Rg), sabato 19 ottobre, dedicata al cinema documentaristico siciliano.
Quaranta i film in programma (di cui 4 fuori concorso), provenienti da ogni parte del mondo, saranno proiettati sin dalla prima giornata, subito dopo l’inaugurazione in programma al Teatro della Legalità alle ore 17, e che vedrà la partecipazione dei direttori artistici insieme a Giacomo Caruso, presidente dell’Archeoclub di Licodia Eubea, le autorità cittadine e Donatella Irene Aprile, Soprintendente dei Beni culturali di Catania. A seguire, nei locali dell’Ex chiesa di San Benedetto e Santa Caterina, sarà inaugurata la mostra fotografica “Nescienza” dell’artista sperimentale Daniele Cascone.

I direttori artistici Lorenzo Daniele e Alessandra Cilio

Il legame con il territorio è parte integrante di un festival che ambisce a far diventare “centro” una “periferia” come Licodia Eubea, con l’obiettivo di valorizzare un luogo ai margini della provincia catanese ma che può vantare bellezze archeologiche, naturalistiche e paesaggistiche come pochi altri. In un’ottica di scambio, il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico affianca al premio cinematografico un’attività di promozione del territorio attraverso passeggiate, aperitivi con i prodotti enogastronomici della tradizione locale (in programma tutte le sere per permettere al pubblico anche di incontrare le delegazioni artistiche dei film in concorso), laboratori didattici rivolti alle scolaresche e masterclass per professionisti della comunicazione ma, soprattutto, il festival quest’anno dedica al territorio l’incontro: “Le grotte di Licodia Eubea. Ricerca, tutela e valorizzazione di un territorio” (giovedì 10 ottobre alle ore 18) al quale parteciperanno Maria Turco, funzionaria archeologa della Soprintendenza dei Beni Culturali di Catania; Orazio Palio, docente di Preistoria e Protostoria all’Università di Catania; e Antonio Barone autore ed esperto Pnrr Beni Culturali del comune di Licodia Eubea.
Quanto agli incontri in programma non si può non citare quello previsto sabato 12 ottobre “Mo(n)stre. Ironia e comunicazione del patrimonio culturale” con Fabrizio Federici, storico dell’arte e ricercatore dell’Università di Firenze, ma anche fenomeno social: il suo profilo Mo(n)stre, diventato subito virale, racconta il patrimonio culturale e la sua attualità con sottile ironia attraverso meme e giochi di parole. Infine, precederà la premiazione di domenica 13 ottobre l’interessante tavola rotonda “Rubare il passato. Tombaroli, ladri e cacciatori di tesori: il reale e immaginario” alla quale parteciperanno l’archeologo e giornalista Tsao Cevoli (direttore della rivista scientifica Archeomafie), la giornalista Rai Dania Mondini, l’archeologa Lidia Vignola (presidente dell’Osservatorio Internazionale Archeomafie), e l’archeologa Serena Raffiotta nelle vesti di moderatrice.
Fulcro del festival restano le proiezioni cinematografiche – quest’anno provenienti da Francia, Italia, Spagna, Portogallo, Polonia, Svizzera, Grecia, Turchia, Bulgaria e persino Cina – tra cui spiccano 24 film che saranno proiettati in prima regionale, 6 in prima nazionale e 4 film in prima assoluta. Al termine della cinque giorni il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico assegnerà tre premi: “Archeoclub d’Italia” al film più gradito dal pubblico; “ArcheoVisiva” assegnato a un film votato dalla giuria internazionale di qualità (composta dall’autore e regista Massimo D’Alessandro; da Giulia Iannello, project manager di Magma – mostra di cinema breve; da Maria Turco, funzionaria archeologa della Soprintendenza dei Beni Culturali di Catania e dal regista greco Vasileios Loules) e il premio “Antonino Di Vita” (dedicato al famoso archeologo, nume tutelare del festival) assegnato dal comitato scientifico a un professionista che ha speso la propria attività nella promozione e nella valorizzazione della conoscenza del patrimonio culturale.


Quest’anno il Festival della Comunicazione e del Cinema archeologico per la prima volta valica i confini di Licodia Eubea per spostarsi sabato 19 ottobre a Chiaramonte Gulfi.
«Il Teatro Leonardo Sciascia ospiterà una finestra sul cinema documentario siciliano inaugurata nel 2014 dal critico cinematografico, e grande amico del festival, Sebastiano Gesù – spiegano i direttori artistici Cilio e Daniele – . In questa occasione saranno proiettati tre film e avremo il piacere di ospitare la regista palermitana Costanza Quatriglio che presenterà il suo “Terramatta. Il Novecento siciliano di Vincenzo Rabito analfabeta siciliano”, film del 2012 dedicato allo scrittore-contadino di Chiaramonte Gulfi che sarà proiettato subito dopo un incontro con la regista».
La giornata di Chiaramonte Gulfi, che prevede anche la proiezione dei film “Anima Insulae” di Lorenzo Daniele e “Nothing holier than a dolphin” di Isabella Margara, si concluderà con la presentazione del libro “Terroir. Metafisica del territorio (e del vino)” di Cristian Aiello e Antonella Giardina.

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