Musica Grande successo a Catania per “Petra lavica - Quando il dialetto si vestì di pop”, dialogo a più voci sulla musica d’autore e la cultura siciliana, evento di celebrazione della ristampa, in una versione rimasterizzata, dell’album “Petra lavica”, album d'esorso di Kaballà uscito nel 1991. Moderato dal giornalista Gianni Nicola Caracoglia sul palco con Kaballà, Carmen Consoli, Gianfranco Iannizzotto, Ivan Segreto e Nuccio La Ferlita insieme ai tanti artisti e ospiti in sala
Grande successo ieri sera, martedì 19 novembre, a Catania per “Petra lavica – Quando il dialetto si vestì di pop”, l’evento di celebrazione dei primi 33 anni dall’uscita di “Petra lavica”, primo album di Kaballà, recentemente rimasterizzato e disponibile in digitale e in vinile 33 giri a tiratura limitata. Un appuntamento organizzato da Puntoeacapo di Nuccio La Ferlita che ha segnato un unicum tra gli eventi culturali della città di Catania e non solo. L’invito ha riunito personalità artistiche del mondo musicale e un entourage di addetti ai lavori, tra discografia e critica, che si sono ritrovati attorno a Pippo Rinaldi, in arte Kaballà, per un dialogo a più voci sull’incontro tra musica pop e cultura siciliana a partire dalla lingua dialettale.
La serata, moderata dal giornalista Gianni Nicola Caracoglia, ha richiamato un pubblico numeroso e appassionato al Palazzo della Cultura di Catania. Un’autentica festa, un’occasione di confronto sulla potenza del dialetto siciliano nella musica contemporanea, sulle contaminazioni sonore e le collaborazioni artistiche che hanno arricchito questi tre decenni di carriera dell’artista.
Kaballà, protagonista dell’incontro, ha dialogato con autori, musicisti e critica specializzata, rievocando aneddoti della sua collaborazione come autore con grandi artisti come Carmen Consoli e Mario Venuti e offrendo un interessante spunto di riflessione sul dialetto e musica pop/contemporanea in relazione ai giovani esponenti della nuova scena urban catanese. Sul palco, insieme a Kaballà, Carmen Consoli, Gianfranco Iannizzotto, Ivan Segreto, Nuccio La Ferlita.
Un ringraziamento speciale va agli artisti presenti in sala, che hanno reso ancora più speciale questo momento di condivisione e celebrazione: Antonio Vasta, Attilio Ierna, Caftua, Carlo Muratori, Collettivo, Dario Greco, Enzo Benz, I Beddi, Klostes, Lautari, L’Elfo, Luca Madonia, Luce, Malmaritate, Mario Venuti, Reiven, Salvo Piparo, Turè Muschio. L’evento è stato arricchito dalla partecipazione di figure di spicco del panorama giornalistico e della critica musicale, tra cui Angelo Maiorca, Alessandra Bonaccorsi, Lucio Di Mauro, Enzo Stroscio, Pucci Attardi, Roberto Milone, Luigi Saitta, Salvo La Rosa, e Santo Nicolosi, insieme a rappresentanti della Pulp Management.
Durante l’incontro non è mancata la possibilità di acquistare il vinile rimasterizzato e farlo autografare dall’artista stesso. La nuova edizione dell’album recupera il suono originale donandogli una rinnovata freschezza, confermando “Petra lavica” come manifesto senza tempo della musica d’autore siciliana.
Uscito originariamente nel 1991, “Petra Lavica” sfidò le convenzioni con un audace mix di rock, folk mediterraneo e influenze internazionali, cantato in dialetto siciliano e din italiano. Sono gli anni ’90, un’epoca in cui il panorama musicale italiano stava appena sperimentando la fusione tra dialetti e nuove sonorità, Kaballà osò spingersi oltre, dando vita a un lavoro che anticipava i tempi e guardava alla scena musicale europea. L’avventura di “Petra lavica” parte dal primo incontro con Gianni De Berardinis, con cui Kaballà condivide sin da subito la stessa visione di musica, e con Massimo Bubola, che si appassionò subito al progetto e che inventò il suo nome d’arte. A rendere concreta l’idea di Kaballà furono tutto lo staff della Emi Publishing, tra cui Antonio Marrapodi e Paolo Corsi, e Stefano Senardi, ai tempi Direttore Generale della CGD/Warner, che ebbe da subito l’intuizione e il coraggio di pubblicare questo progetto. Alla produzione artistica di De Berardinis e Bubola si affianca la supervisione di Lucio Fabbri e il missaggio di Alberto “Skizzo” Bonardi.
Acclamato dalle riviste specializzate e dalle radio, oggi questo manifesto di contaminazione musicale torna con una nuova energia con la supervisione al progetto di Paolo Corsi, il coordinamento di Mario Cianchi e la produzione esecutiva di Nuccio La Ferlita di Puntoeacapo. Rimasterizzato da Tommaso Bianchi con la supervisione del leggendario produttore Rodolfo “Foffo” Bianchi, il disco riscopre, con il suono rinnovato e allo stesso tempo analogico, la magia della musica d’autore in una celebrazione che unisce passato e presente.
Questa la tracklist di “Petra Lavica”: In gloria; Petra lavica; Il mirto e la rosa; Sutta lu mari; Fin’ a dumani; Ventu d’amuri; Quantu ci voli; Sciogli i capelli; Petra lavica (strumentale). Online il video ufficiale del 1991 con audio rimasterizzato di “Petra Lavica”.
Quattro brani dell’album (“Petra lavica”, “Quantu ci voli”, “Fin’a dumani” e “Sutta lu mari”) sono stati inseriti all’interno della colonna sonora del nuovo film di Luca Barbareschi “Paradiso in vendita” con Bruno Todeschini, Donatella Finocchiaro, Domenico Centamore. Il film, una produzione Italia/Francia Èliseo Entertainment, con Rai Cinema in coproduzione con Leon Film, prodotto dallo stesso Luca Barbareschi, è stato presentato alla Festa del Cinema di Roma. La colonna sonora del film è firmata da Kaballà e Antonio Vasta e comprende anche il brano “Paroli d’amuri”, estratto dall’album live “Astratti furori”.
Giuseppe Rinaldi, in arte Kaballà, è un cantautore siciliano noto per la fusione di musica popolare, rock e world music. Nel corso della sua carriera ha pubblicato diversi album (“Petra Lavica”, “Le vie dei canti”, “Lettere dal fondo del mare” e “Astratti furori”) e ha scritto per artisti nazionali e internazionali come Eros Ramazzotti, Mario Venuti, Anna Oxa, Antonella Ruggiero, Baustelle, Irene Grandi, Nina Zilli, Alex Britti, Ron, Andrea Bocelli, Josh Groban, Placido Domingo e tanti altri. Dopo l’esordio con il testo siciliano “Brucia la terra” composto sulle musiche di Nino Rota per il film “Il Padrino III” di Francis Ford Coppola, ha in seguito lavorato anche per il cinema, scrivendo colonne sonore e testi, per il teatro e per la televisione.
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