L'Assemblea dei soci - Comune, Provincia e Regione - del Teatro Stabile di Catania ha approvato il bilancio preventivo 2016. «Sulla base dell'approvaz
L’Assemblea dei soci – Comune, Provincia e Regione – del Teatro Stabile di Catania ha approvato il bilancio preventivo 2016. «Sulla base dell’approvazione di quest’atto – ha detto l’assessore alla Cultura Orazio Licandro, il quale ha rappresentato l’ente nell’assemblea – che non prevede tagli per i lavoratori, così come aveva chiesto il sindaco Bianco, si potrà dar corso agli impegni assunti nell’incontro svoltosi in Prefettura uscendo dall’impasse e pagando gli stipendi arretrati. I tagli hanno riguardato dunque tutte le spese non necessarie in un momento di grave crisi come quella attraversata dal teatro». «C’è grande soddisfazione – ha detto il sindaco Enzo Bianco – per questo primo importante passo compiuto per superare le difficoltà. L’Amministrazione comunale continuerà a seguire con attenzione le vicende dello Stabile, teatro che rappresenta l’identità stessa di Catania, per metterlo definitivamente ‘in sicurezza’. Molto importante è stata anche l’approvazione da parte del Teatro Massimo Bellini del consuntivo 2014 e la presentazione delle linee guida del bilancio preventivo 2016. Un Bellini che già mostra significativi miglioramenti in termini di qualità e di partecipazione del pubblico”.
Le maestranze del Teatro Stabile di Catania, però, vanno avanti con il blocco totale delle attività, stabilito dall’assemblea permanente che vede i lavoratori riuniti dal 17 aprile al Teatro Verga. I lavoratori hanno preso atto dell’impegno dei Soci per sbloccare il saldo 2015 e i dodicesimi del 2016. Tuttavia, vista l’estrema gravità della situazione economica e gestionale, emersa finalmente in tutta la sua entità, lo stato di agitazione perdurerà fino a quando non si verificheranno due condizioni necessarie. Da un lato si attende il saldo degli stipendi arretrati per ovviare ai perduranti disagi in cui versano da mesi le famiglie dei lavoratori. D’altro occorre garantire anche e soprattutto il futuro dell’ente, il suo prestigio, il lavoro e l’occupazione; e ciò attraverso la presentazione di un concreto e lungimirante piano di risanamento e rilancio, concordato e approvato con i sindacati. Il blocco delle attività riguarda anche la programmazione dei titoli in cartellone: “Quai Ouest” al Verga e “Casa di bambola” al Musco.