Eventi Al corteo organizzato da Anpi Sicilia nel giorno della Festa di Liberazione l'Associazione catanese partecipa ispirandosi all'esempio di tutti quegli uomini e quelle donne che hanno scelto di lasciare la tranquillità delle proprie vite per mettersi al servizio dell’umanità, come i tanti che salvano vite umane nel Mediterraneo
«La memoria della resistenza oggi, si coniuga con l’urgenza di essere uniti! da questo assioma parte la volontà di promuovere diverse iniziative mirate a coinvolgere ed informare il più vasto pubblico possibile – dice Manola Micalizzi, presidente dell’associazione Gammazita – perché se guardiamo al fenomeno politico che abbiamo davanti agli occhi possiamo facilmente ricavare il profilo dell’offensiva autoritaria più insidiosa di sempre contro la nostra democrazia repubblicana. E se davvero abbiamo a cuore i valori democratici e antifascisti su cui si fonda la nostra Repubblica, non c’è più tempo da perdere, bisogna unirsi in una forte resistenza civile di fronte a tutti i proclami che istigano alla xenofobia, al ributtar nei forni gli omosessuali, a considerare le donne solo macchine per fare figli, a istigare odio per creare una generazione capace solo di sputare su chiunque non la pensi allo stesso modo».
La ricorrenza della Festa di Liberazione, quest’anno, per l’Associazione Gammazita di Catania è un punto di approdo del viaggio che hanno cominciato lo scorso febbraio con l’incontro a sostegno di Mediterranea Saving Humans, con la campagna a difesa della Sea-Watch, seguiti dal Carnevale Sociale “Siamo tutti sulla stessa barca”, dall’iniziativa CircuSea e dal recente incontro con Zilan, rappresentante europea delle donne combattenti del Kurdistan siriano. «Ci schieriamo al fianco di tutti i partigiani e le partigiane di oggi che, come quelli di ieri – continua la presidente – sono resistenza in lotta per la loro e la nostra libertà, sono antifascisti e agiscono in nome dell’uguaglianza di tutti gli uomini e le donne»
Per questo 25 aprile l’Associazione partecipa al corteo pensando all’esempio e al fianco di tutti quegli uomini e quelle donne che hanno scelto di lasciare la tranquillità delle proprie vite per mettersi al servizio dell’umanità: i ragazzi e le ragazze che scelgono di imbarcarsi sulle navi che pattugliano le coste libiche ed europee per monitorare e denunciare le violazioni dei diritti nel Mediterraneo. Persone che mettono a disposizione la propria vita, organizzandosi in gruppi, per salvare donne e uomini dal rischio del naufragio certo e dalle torture documentate nei centri di detenzione libici (Mediterranea Saving Humans, Proactiva Open Arms, Sea-Watch ed altre realtà in mare e in terra); le tante persone chiamate foreign fighters, giovani e meno giovani, uomini e donne che hanno scelto di raggiungere la Siria per unirsi alla battaglia contro Daesh; i Curdi, un popolo di partigiani che lotta unito, donne e uomini, diversi per religione ed etnia, e resiste da più di 30anni in difesa della propria esistenza e libertà, in nome di una società migliore, più equa e giusta.
Solo dopo aver sfilato, tutti insieme, in corteo con ANPI Catania (partenza alle ore 10.00 da Piazza Stesicoro e arrivo in Piazza Machiavelli), si rimane in centro storico per celebrare la Festa di Liberazione con uno scopo comune e condiviso: ritrovare l’umanità dei partigiani e delle partigiane per respingere l’odio, la xenofobia, l’indifferenza, la rassegnazione, la “distrazione”, seguendo l’esempio di tutti quegli uomini e donne che ebbero il coraggio di riprendere in mano il loro destino e il loro futuro, guardando anche al presente. Come ogni anno in piazza Federico di Svevia si svolgerà una giornata ricca di attività gratuite: laboratori tematici per bambini, pranzo all’aperto, performance teatrali sulla Liberazione, e il grande concerto al tramonto, con ospiti a sorpresa più liberi e resistenti che mai. Come ogni anno il 25 aprile si sceglie di stare insieme, in piazza, perché libertà è partecipazione e condivisione.
Mercoledì 24 aprile un altro appuntamento dedicato alla memoria partigiana in Sicilia: dalle ore 21.30, in Piazza dei Libri ci sarà l’incontro con il regista Enzo Rizzo, nonché la prima proiezione a Catania del docu-film “Comandante Barbato – Un partigiano della Sicilia”, seguita da un dibattito sul tema Antifascismo e Partigiani con ANPI Catania e rappresentanti di associazioni, collettivi e partiti politici cittadini.
Nato da un’idea di Giorgio Colajanni e Guido Politi, il docu-film scritto e diretto da Enzo Rizzo, tratta la vita di Pompeo Colajanni, figura di primo piano dell’Antifascismo, della Resistenza e della politica siciliana e nazionale. Antifascista nella sua Caltanissetta durante il fascismo, Colajanni con il significativo nome di “Barbato” (in onore del medico socialista Nicola Barbato, protagonista dell’esperienza dei Fasci siciliani), partecipò in ruoli direttivi alla Resistenza piemontese, che con i suoi uomini sfilò sulle strade della Torino liberata alla testa dei partigiani dell’VIII Zona. Nel docu-film “Comandante Barbato” la figura del partigiano è interpretata da un personaggio animato che racconta la storia del Novecento in prima persona o attraverso due voci narranti. La sua figura è emblematica di quella “generazione resistenziale” che si espresse contingentemente nella liberazione dell’Italia dall’occupazione nazista, ma al tempo stesso nella elaborazione intellettuale e politica dei principi da porre a fondamento del nuovo stato democratico, e infine nell’impegno a crearlo e consolidarlo: uno straordinario percorso di fondazione della democrazia che giunge ai giorni nostri.
«Oggi più che mai, vogliamo mantenere viva la lotta di Liberazione – aggiungono in una nota gli attivisti di Gammazita – affinché nelle nuove generazioni si rafforzi l’amore per quei principi e quei valori che abbiamo ricevuto in eredità proprio dalle donne e dagli uomini che sono stati la nostra Resistenza: la libertà, la solidarietà, il riconoscimento del diritto alla diversità e all’uguaglianza, la democrazia, la pace, la Costituzione ed in nome di un rinnovato impegno, quotidiano, contro ogni forma di fascismo, mafia, discriminazione e dittatura».