Eventi La danzatrice e coreografa Giovanna Amarù il 13 agosto a Selinunte con la prima pièce di "Trilogia della luce"
Giovedì 13 agosto alle ore 21.15 all’ombra del Tempio di Hera di Selinunte per il circuito Teatri di Pietra sarà messa in scena l’ultima replica dello spettacolo di danza della coreografa Giovanna Amarù“Canto Scuro”. Lo pièce è la prima tappa di un progetto intitolato “Trilogia della luce” che si articola attraverso tre diverse creazioni attorno ai temi cardine del Nome (Canto Scuro), del Volto ( Being Back) e del Tempo ( Peau d’âme). In “Canto Scuro”, Elettra viene ricordata come follia per amore che si fa destino nel nome. Il lavoro è ispirato alla linea di confine fra luce ed oscurità, nonché alla dicotomia fra la luce ed il lutto. Partendo dalla vicenda di Elettra, ed in particolare dal significato del suo nome, la materia del corpo viene esplorata come conduzione di luce e di energia vibrante, come trasmissione di visione e volontà. Elettra sostituisce infatti la possibilità al potere, è puro movimento e, elevando il lutto a luce, si lascia attraversare progressivamente, in un percorso che la conduce dall’episodio del pianto per il padre allo scioglimento dall’infanzia e dai legami familiari, fino alla rottura totale dei ruoli legati al femminile ed alla genesi di una nuova figura non definibile come negativa, ma piuttosto come oltre-femminile. Ho voluto intendere infine questo “Canto Scuro” come corto circuito dell’esistenza, come energia svincolata, non servile in nulla, non timorosa. Un brillare gratuitamente in un cielo vuoto, siderale quanto la lontananza dall’essere sé.
«Ho voluto riportare le cose al loro valore nominale – scrive Giovanna Amarù nelle note di regia – . Leggere il solo piano metaforico, quello che ricadendo fuori dall’oggetto da accesso all’intimo di questo. Elettra è lo splendore, l’ambra gialla. E’ la proprietà di alcuni corpi che sfregati attirano o respingono altri corpi, è quel fluido rapido che si manifesta con scintille, che imprime al sistema nervoso una violenta vibrazione. La trasparenza di Elettra rivela l’opacità di Clitennestra, ne denuncia l’inerzia e l’impostura. Elettra è colei che si lascia attraversare, che riconosce e si autogenera, fuori di stirpe. Colei che al potere sostituisce la possibilità, come puro movimento. Elevando il lutto a luce, annulla un recinto e si fa essa stessa ultimo limite, ultima fuga in sé stessa, ultima espiazione e testimonianza. Elettra piange l’assenza del padre e del fratello, ma non attende e non accoglie, erigendosi a figura negativa della femminilità o come oltre/femminile. L’igloo, la casa impossibile di Merz, è la bolla chiusa dell’infanzia, indistruttibile come il giardino remoto di un gioco che fu. Il suo abbandono è reso necessario da un ulteriore abbandono, in una sinonimia fra crescita e scioglimento dai legami. Elettra è energia viva, dunque separata; ed il tavolo, quel frammento di suolo sollevato da terra come altare alla convivialità, si fa tomba. Ho voluto intendere questo Canto Scuro come corto circuito dell’esistenza, come energia svincolata, non servile in nulla, non timorosa. Un brillare gratuitamente in un cielo vuoto, siderale quanto la lontananza dall’essere sé».
Compagnia Nuda Veritas, L.I.R.A.LaboratorioIndipendenteRicercaArtistica
CANTO SCURO
Di e con Giovanna Amarù
Luci Marco Sciveres
Informazioni: Gli spettacoli avranno inizio alle ore 21.15
Biglietti euro 12 intero, euro 10 ridotto, euro 8 convenzioni. Si possono acquistare presso le biglietterie dei siti, la stessa sera dello spettacolo.
Prenotazioni: è possibile prenotare i biglietti inviando un SMS o un messaggio WhatsApp al nr 3279473893 indicando: data e titolo dello spettacolo; sito della rappresentazione, nr biglietti da prenotare e Cognome. La prenotazione sarà riservata fino a 15 minuti prima dell’inizio dello spettacolo