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Cantori cristiani, musulmani ed ebrei contro il terrorismo

Musica Al Teatro Massimo di Palermo, domenica 29 marzo, si riuniranno tre grandi voci delle più grandi religioni monoteiste per dire no al terrorismo: il cantore della Sinagoga di Ashkelon, Emil Zrihan; il cantore della Moschea centrale di Parigi Imam Abd al Wadoud; il cantore della Cappella Sistina in Vaticano, Raimundo Pereira

Insieme sul palco i più grandi cantori internazionali della tradizione cristiana, islamica ed ebraica si uniscono per una grande evento ospitato al Teatro Massimo di Palermo per dire no al terrorismo e per rinsaldare i principi del dialogo, della tolleranza, della solidarietà.

Lapide quadrilingue della Zisa

Lapide quadrilingue della Zisa

Dopo la strage a Tunisi, ultimo atto di un’escalation di violenza che sta dilagando nel mondo, domenica 29 marzo alle 18.30 si terrà “Alzo gli occhi al cielo”, un grande concerto che, prendendo spunto dalla figura di Geremia – il profeta di tutte e tre le religioni monoteistiche – vedrà arrivare a Palermo, città da sempre crogiolo di popoli e religioni, tre grandi voci unite in un unico irripetibile concerto: il cantore della Sinagoga di Ashkelon, Emil Zrihan; il cantore della Moschea centrale di Parigi Imam Abd al Wadoud; il cantore della Cappella Sistina in Vaticano, Raimundo Pereira. Saranno loro, insieme con cantanti e musicisti del Teatro Massimo e dei Conservatori di Palermo e di Trapani, a cantare la pace e la convivenza tra i popoli. A fare da cornice al concerto, sul palco, la riproduzione della celebre iscrizione quadrilingue della Zisa, il castello arabo di Palermo, che testimonia la molteplicità di culture della Palermo normanna: è scritta infatti in giudeo-arabo in alto, in latino a sinistra, in greco a destra e in arabo in basso e riporta i diversi sistemi di datazione in uso nelle diverse comunità.

«Se sabato scorso proprio in piazza Massimo eravamo uniti a condividere un momento di dolore per i fatti successi in Tunisia -dice il presidente dell’Istituto siciliano di Studi ebraici, Evelyne Aouate -, oggi siamo uniti nel condividere una manifestazione bella ma che vuole anche essere un omaggio a tutte le vittime della barbarie che si è scatenata contro l’umanità. Quest’evento ha una doppia valenza: quella di utilizzare la cultura e la musica per riunire le principali religioni monoteiste, e visto il prezzo simbolico del biglietto, quella di dare a tutti l’opportunità di entrare nel magnifico mondo del Teatro Massimo».

Il concerto è la prima tappa di un progetto artistico e culturale inter religioso, nato dalla collaborazione con l’Ucei (Unione delle Comunità Ebraiche Italiane), l’Istituto Siciliano di Studi Ebraici, l’Archivescovato di Palermo e la Coreis (Comunità Religiosa Islamica) Italiana.
Le voci, i testi e le musiche delle tre grandi religioni nate nel bacino del Mediterraneo risuoneranno simbolicamente in una dimensione laica quale il Teatro Massimo, per un’occasione di incontro che vede insieme per la prima volta tre importanti cantori delle grandi religioni monoteiste.
Alle loro si alterneranno le voci del soprano Lia Battaglia e del basso Ugo Guagliardo per eseguire brani dalle Lamentationes Jeremiae Prophetae di tre compositori barocchi: un siciliano, Alessandro Scarlatti; un francese, François Couperin; e un ceco, Jan Dismas Zelenka.

«Desidero sottolineare l’importanza di questa iniziativa del Teatro Massimo contro il terrorismo, soprattutto alla luce dei gravi episodi avvenuti in Tunisia e in Francia – dice Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente della Fondazione Teatro Massimo – bisogna condannare ogni forma di violenza e di estremismo che sono l’ostacolo al dialogo e al confronto fra culture e lingue diverse. La nostra è una città con una forte vocazione multiculturale e non è un caso, infatti, che pochi giorni fa, al termine del convegno internazionale ‘Io sono persona’, abbiamo approvato la ‘Carta di Palermo 2015’, nella quale chiediamo l’abolizione del permesso di soggiorno e la radicale modifica della legge sulla cittadinanza. Ribadisco che iniziative come questa servono a mantenere alta la guardia e a sensibilizzare l’opinione pubblica contro gli assassini che vorrebbero farci tornare indietro nel tempo e fermare i processi democratici».

Il concerto è incentrato sull’esperienza di Geremia che, per la sua ricchezza, è tra le più emblematiche e rappresentative del profetismo e quanto mai attuale oggi. Alle tre ”Lezioni di tenebre” composte da Alessandro Scarlatti, Francois Couperin e Jan Dismas Zelenka si alternano le tre intonazioni delle Lamentazioni di Geremia offerte dalla tradizione ebraica, da quella cristiana e da quella musulmana rappresentate dai loro cantori e lettori ai massimi livelli.

«La città di Palermo – dice l’imam Ahmad Abd al Majid Francesco Macaluso, della Coreis – è una capitale storica e artistica del dialogo interculturale dove le civiltà dell’Oriente e dell’Occidente si sono incontrate sviluppando uno scambio in tutti i campi delle scienze e della vita sociale. La vita dei profeti come Geremia, e di illustri figure illuminate della storia come San Francesco, il Sultano Malik al-Kamil, l’imperatore Federico II, il rabbino Mosè Maimonide, il maestro Jalaluddin Rumi, sono tuttora punti di riferimento fondamentali per la nostra generazione di musulmani europei impegnati nella sana declinazione della nostra identità di fede nel contesto dell’Europa contemporanea ed ecumenica».

Il biglietto del concerto, per sottolineare il valore civile e simbolico dell’iniziativa, è di 10 euro.

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