«Le dichiarazioni rese da Carlo Verdelli, direttore editoriale per l'informazione Rai, confermano, se non addirittura aggravano, la posizione dell'azi
«Le dichiarazioni rese da Carlo Verdelli, direttore editoriale per l’informazione Rai, confermano, se non addirittura aggravano, la posizione dell’azienda. La Rai, infatti, non solo ha utilizzato uno dei maggiori e più seguiti format televisivi per pubblicizzare un prodotto editoriale privato, si è anche genuflessa davanti al mafioso Salvo Riina e alla cultura criminale che egli rappresenta. Oggi è arrivata anche a deridere il ruolo di una Commissione parlamentare bicamerale, confermando arroganza e disprezzo per le istituzioni».
Lo dichiara il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, in replica alle affermazioni del direttore editoriale per l’offerta informativa della Rai, Carlo Verdelli, nella sua audizione in Commissione Vigilanza Rai sul caso dell’intervista di Bruno Vespa a Salvo Riina a “Porta a porta”. «Non posso censurare un programma perché ci sono 10 o 15 politici che mi chiedono di farlo. Mi rendo conto che questa cosa da alcune parti è considerata dolorosa e inutile, da altre parti è stata fatta diventare qualcosa che non era, con toni irreali e meschini» la dichiarazione di Verdelli che ha poi sottolineato che il picco di ascolti nella puntata di Porta a porta «è stato l’intervento di Emanuele Schifani, figlio di una vittima di mafia».
«Evidentemente la dirigenza Rai non solo pubblicizza i mafiosi, ma ne copia cultura e atteggiamenti – ha ribadito il sindaco di Palermo Orlando -. Sono tutti fatti che confermano la necessità di citare in tutte le sedi competenti l’azienda ad ogni suo livello decisionale».