Un video documentario della ricostruzione virtuale in 3D dell'Anfiteatro di piazza Stesicoro per conoscere, valorizzare e promuovere una delle più imp
Un video documentario della ricostruzione virtuale in 3D dell’Anfiteatro di piazza Stesicoro per conoscere, valorizzare e promuovere una delle più importanti testimonianze della Catania archeologica. E’ questo l’obiettivo del docuvideo “La città nascosta. L’Anfiteatro romano di Catania”, presentato in versione integrale nella sala Giunta di Palazzo degli Elefanti dall’assessore all’Urbanistica Salvo Di Salvo e dal direttore dell’Ibam (Istituto per i Beni archeologici e ambientali) del Cnr Daniele Malfitana, che ha coordinato il progetto realizzato anche in collaborazione con il Comune e l’assessorato alla Cultura retto da Orazio Licandro. Erano presenti alla presentazione Andrea Patanè, in rappresentanza della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali, Maria Costanza Lentini, dirigente ad interim del Museo regionale interdisciplinare di Catania, Carmela Vella già dirigente dello stesso Museo, Livio Gigliuto, consulente del sindaco Bianco per il Marketing territoriale, Giuseppe Cacciaguerra e Claudia Pantellaro dell’Ibam. Sono stati questi ultimi ricercatori in particolare a illustrare l’articolato processo di produzione del filmato, che è stato realizzato dall’ITLab Ibam, coordinato da Francesco Gabellone, e sarà fruibile a tutti su prenotazione a partire da dicembre, nel Catania Living Lab di Cultura e Tecnologia di via Manzoni 91d, spazio messo a punto con la collaborazione del Comune di Catania.
«Un’altra iniziativa – ha detto l’assessore Di Salvo – nell’ambito dell’attività di promozione e valorizzazione dei nostri beni culturali, fortemente voluta dal sindaco Bianco. Grazie alla ricerca e alle applicazioni tecnologiche sarà possibile scoprire o riscoprire un monumento che per importanza ed estensione viene subito dopo gli anfiteatri di Roma e Verona. Continueremo a coollaborare con l’Ibam lungo un percorso già avviato e che sta dando risultati positivi anche nella promozione turistica e culturale della città».
«Il video – ha sottolineato Malfitana – raccoglie la nostra attività di ricerca sull’anfiteatro, che unita agli studi sugli altri monumenti cittadini confluirà in una piattaforma informatizzata che rappresenterà anche un importante strumento di programmazione urbanistica. Abbiamo tradotto il lavoro scientifico in immagini, e quindi in un linguaggio più semplice, per metterlo a disposizione della città all’interno di un laboratorio nel quale contiamo soprattutto di ospitare e sensibilizzare i ragazzi delle scuole».
Apprezzamento per l’iniziativa e per la proficua collaborazione tra i vari enti è stata espressa da Andrea Patanè, Maria Costanza Lentini e Carmela Vella, che si sono anche soffermati su alcune caratteristiche del monumento. Livio Gigliuto ha voluto evidenziare il ruolo da protagonitsa che il Living Lab ha assunto in città e l’importanza delle immagini nei processi di comunicazione, ricordando che il trailer del video, diffuso pochi mesi fa, conta già su youtube oltre 22.600 visualizzazioni.
Il docuvideo, come specificato dai ricercatori Cacciaguerra e Pantellaro, è frutto delle indagini scientifiche dell’Ibam dell’ultimo anno, realizzate in ambito archeologico, topografico, architettonico, anche con l’ausilio di sistemi geofisici. Il lavoro, oltre a offrire la possibilità di apprezzare il monumento nella sua interezza, ha messo in luce, fra l’altro, elementi come il rapporto tra la collina Montevergine e l’Anfiteatro, la presenza di una grande spianata all’ingresso e di un colonnato ionico nella sommità.