Galleria Conclusa la XXI edizione di Ibla Buskers, continua l'impegno degli organizzatori alrecupero della storia e dell’identità locale
In migliaia hanno preso parte alla ventunesima edizione di “Ibla Buskers” il festival di artisti di strada che da giovedì scorso ha animato l’antico quartiere barocco. Domenica sera la conclusione con un variegato “Gran Galà dei Saluti”, presentato da Salvo Fraska insieme ad Alberto Becucci, che ha previsto l’esibizione di tutti gli artisti e delle varie compagnie circensi protagonisti del festival. Un’edizione che sarà ricordata soprattutto per la scoperta di alcune location assolutamente suggestive e finora rimaste dimenticate dai cittadini. E’ il caso di Cava Velardo, proprio sopra la zona di Largo San Paolo, dove gli organizzatori del festival, cioè i componenti dell’associazione culturale Edrisi, hanno voluto lanciare in modo forte l’attenzione coinvolgendo pienamente il pubblico presente. Cava Velardo, che si trova proprio alla fine della Vallata Santa Domenica e al termine della scalinata del Carmine, antico camminamento di congiunzione tra Ibla e Ragusa Superiore, ha un fascino straordinario. Con le sue latomie sotterranee e con un dirupo a strapiombo è un perfetto teatro di pietra di cui la città intera deve riappropriarsi. La scelta di svolgere sia il “Cabaret d’apertura” che il “Gran Galà dei Saluti” proprio in quest’area rientra in un’operazione culturale e di recupero della storia e dell’identità locale a cui, ormai ogni anno, si è orientato il festival “Ibla Buskers” cercando di far conoscere luoghi nuovi e da vivere. Più di 20 anni fa si iniziò con il centro storico di Ibla, in quell’epoca ancora silente e abbandonato. Il festival permise di avviare una consapevolezza diversa da parte proprio dei ragusani, i primi che avevano dimenticato questo quartiere ormai in fase di spopolamento. La luce del festival e l’arte dei buskers ne esaltarono le potenzialità abituando la gente a venire a Ibla. Dalla prima edizione ad oggi, “Ibla Buskers” ha fatto conoscere numerose zone del quartiere barocco allargando le esibizioni anche nei vicoli, negli slarghi, lungo le scalinate. Quest’anno si è scelto dunque di mantenere le location tradizionali ma anche di aprire l’orizzonte verso la cosiddetta “coda di pesce” di Ibla, quella che è visibile a tutti attraverso le cartine e le mappe ma che in pochi conoscevano realmente. In migliaia, adesso, hanno scoperto un luogo straordinario che va sicuramente valorizzato, mediante i percorsi che accompagnano i passanti dal ghetto ebraico di “Cartellone” al quartiere arabo “Raffo”, passando per la “Mocarda” e per lo stresso rapporto tra la fiumara e il dedalo di viuzze. Proprio in questi scenari si sono svolti alcuni degli spettacoli più d’attrattiva che hanno permesso di completare l’offerta artistica assieme ai luoghi tradizionali come piazza Duomo, piazza Pola, piazza Chiaramonte fino a piazza Odierna dove è stato creato uno spazio per le esibizioni degli artisti off. Ottimo il seguito anche sui vari social tra cui la pagina Facebook ufficiale che proprio ieri sera ha raggiunto i diecimila “mi piace” (https://www.facebook.com/iblabuskers.officialpage). Apprezzate e seguite da ogni parte del mondo anche le mini dirette streaming realizzate sulla piattaforma Periscope. Su Youtube nelle prossime ore sarà inserito il video realizzato da Federica Vero e Giulio Bellomia che racchiude i quattro giorni del festival 2015. In archivio il foto contest su Instagram, vinto da Erika Rotella mentre è ancora possibile partecipare al concorso fotografico tradizionale inviando le proprie foto. Informazioni sul sito www.iblabuskers.it. “Ibla Buskers” è organizzato dall’associazione Edrisi con il patrocinio del Comune di Ragusa e con il supporto di vari sponsor privati.