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E “Senza dire una parola” i Bidiel tornano al disco

Musica Tra pop e rock l'11 marzo esce per Viceversa/Audiglobe il secondo disco della band catanese formata da Brando Madonia, Davide Toscano e Luca Caruso

“Senza dire una parola” (Viceversa Records/Audiogliobe) è il titolo del secondo album dei Bidiel, in uscita l’11 marzo su tutti gli store digitali. Dodici nuovi brani registrati al Phantasma Studio di Ragusa con le cure sapienti di Carlo Natoli e con l’aiuto del produttore olandese Arno Engelhardt che da Den Hague si è spostato a Catania e Ragusa per lavorare al nuovo disco del trio.

“Senza dire una parola” apre con “Colla”, singolo con videoclip (disponibile su youtube) che ha anticipato l’uscita dell’album. “Bianca” è la seconda traccia, cupa ed energica, la prima canzone che la band ha suonato insieme, segnandone di fatto l’inizio. Come “Lunedì”, brano da cui è iniziata la collaborazione con Arno Engelhardt. Semplice nelle sue contraddizioni, estesa tra l’asprezza del testo e la morbidezza del ritornello è “Revolver”, mentre da una prospettiva insolita, sognante è realizzata “Lettera ad un vivo” dove “chi non c’è più scrive a chi ancora sta combattendo”.

 

Brando Madonia, Luca Caruso e Davide Toscano, i Bidiel

Brando Madonia, Luca Caruso e Davide Toscano, i Bidiel

Il disco prosegue con “Satelliti”, la canzone che più di tutte rispecchia l’identità del trio. La titletrack “Senza dire una parola” invece è una ballata acustica e delicata, un brano che rappresenta una novità per i Bidiel. Quindi si passa dalla rude “Farò tutto ciò che vuoi”, alla frenetica e spigolosa “Il Vuoto”: parole ermetiche che si prestano a diverse interpretazioni con urlacci, voci e schiamazzi vari, che rispecchiano il clima giocoso che ha caratterizzato tutta la fase in studio. “Non va via”, che per la band ha un potere rilassante, è dedicata ad una Catania innevata, città che quasi mai ha visto la neve. “Occhi neri”, che gioca sull’immagine del sipario che cala (non rappresenta una “fine”, ma l’attesa di un nuovo “spettacolo”) e “Non eri tu” con la collaborazione di Colapesce (“quelle che sembrano percussioni sono in realtà la combinazione di suoni “particolari”, come Brando che si dà colpetti sulla gola, davanti al microfono”, raccontano i Bidiel) chiudono il disco in modo soft, con una delle prime canzoni che la band ha scritto.

La copertina

La coperina

I Bidiel, acronimo delle iniziali dei nomi di questo trio di giovanissimi catanesi formatosi nel 2009 (Brando Madonia – chitarra e voce, Davide Toscano – basso e voce e Luca Caruso – batteria), nascono nel 2009: ai tre componenti si aggiunge Mattia Madonia, fratello di Brando, “invisibile” autore del gruppo, scrittore (di libri) di grande talento. Percorsi diversi accomunati dalla passione per la musica. L’incontro tra questi mondi, umanamente e musicalmente diversi, genera una forza artistica sorprendente che li porta sul palco del Teatro Ariston nel 2012 tra le nuove proposte del Festival di Sanremo.

Sempre del 2012 il loro primo album, “Centoluci” (OTR), che li porta sui palchi di tutta Italia e cementa le basi di questi tre ragazzi che sentono in questa esperienza solo il primo passo di una crescita fatta di scoperte sperimentazioni.

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