Sugnu Sicilianu Il medico catanese di Emergency lascia lo Spallanzani di Roma e annuncia che tornerà presto in Africa. E' uno dei 22 pazienti curati fuori dall'Africa
E’ stato dimesso dall’istituto Spallanzani Fabrizio Pulvirenti, il medico italiano di Emergency colpito dal virus Ebola lo scorso novembre in Sierra Leone. Lo hanno annunciato i sanitari dell’ospedale durante una conferenza stampa convocata all’istituto. Il medico catanese, ricoverato lo scorso 25 novembre, hanno detto gli specialisti, è «completamente guarito». E con il sangue del medico italiano verrà prodotta una raccolta di plasma da convalescente da usare in Africa e per altri pazienti di ebola.
Fabrizio Pulvirenti «è uno dei 22 casi di pazienti di ebola curati fuori dall’Africa: ognuno è stato gestito in modo diverso; noi abbiamo usatoquattro farmaci sperimentali», ha detto il direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito, precisando che dopo un incontro previsto con l’Oms per il 26 gennaio, saranno resi noti anche i nomi dei farmaci utilizzati.
«Oggi tornerò in Sicilia, ma presto andrò nuovamente in Sierra Leone. Devo prima riprendermi e poi valuterò di tornare in Africa anche se per un periodo limitato. Voglio completare il lavoro iniziato”. Lo ha detto Fabrizo Pulvirenti. “E’ impossibile ricostruire il momento in cui mi sono contagiato, perché ogni istante è buono quando si trattano pazienti ad alto rischio”, ha detto Pulvirenti, sottolineando di essere certo, tuttavia, di aver rispettato tutte le procedure di sicurezza previste.
Il medico è stato accolto in conferenza stampa da un applauso. Presenti anche il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, e la presidente di Emergency, Cecilia Strada, oltre al direttore scientifico dello Spallanzani, Giuseppe Ippolito. «Oggi è una giornata di grande felicità per me e per tutti gli italiani. L’Italia comincia bene l’anno con un bella notizia e con la dimostrazione di ciò che siamo capaci di fare”, ha detto il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.
«La prima cosa più bella di oggi è stato il sorriso sul viso dei medici che hanno curato Fabrizio, con la soddisfazione per aver fatto un lavoro straordinario e aver salvato una vita; la seconda cosa più bella di oggi è stata naturalmente riabbracciare il nostro medico». Lo ha affermato la presidente di Emergency, Cecilia Strada. Quella di Fabrizio «è una bella storia che speriamo però non si ripeta». Lo ha detto il fondatore di Emergency, Gino Strada, in collegamento durante la conferenza stampa.
«Non ho pregato, anche perché non ne avrei avuto il tempo in quanto dopo pochi giorni ho perso coscienza -, ha detto Pulvirenti -. Non sono un eroe ma semplicemente sono stato meno fortunato dei miei colleghi perché mi sono contagiato. Ho avuto paura, ma sarebbe da folli non avere paura davanti a ebola».
“Grazie a medici e personale dello Spallanzani per la loro straordinaria professionalità. In bocca al lupo a Fabrizio: buon lavoro #buon2015”. Così, in un tweet, il premier Matteo Renzi commenta la notizia della guarigione del medico italiano.
L’ospedale Umberto I di Enna, dove Fabrizio Pulvirenti lavora, è «pronto ad accoglierlo e a festeggiare la sua guarigione». Lo afferma Luca Guarnieri primario del reparto di Infettologia dove lavora il medico catanese di Emergency colpito da Ebola e dimesso oggi dall’ospedale Spallanzani di Roma. «Aspettiamo che rientri – aggiunge – e venga a darci una mano in reparto«. Si dice «felice del risultato scientifico e personale ottenuto» Emanuele Cassará, direttore sanitario dell’Azienda sanitaria provinciale di Enna. «Lo aspettiamo a braccia aperte – sottolinea – con la speranza che possa riprendere al più presto il lavoro in reparto all’Umberto I».
Pulvirenti ieri sul profilo Facebook dello Spallanzani aveva voluto ringraziare il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per averlo citato nel discorso di fine anno.«L’essere citato dal Presidente della Repubblica nel suo discorso di fine anno agli italiani è stata una sorpresa che mi ha profondamente commosso. Un riconoscimento come questo, per il quale sono grato, comporta responsabilità che sarò onorato di continuare a osservare e lo voglio idealmente condividere con tutti i miei colleghi di Emergency che sono ancora sul campo per fronteggiare Ebola.
In questo momento non posso infine non ringraziare i colleghi e gli operatori dello Spallanzani che hanno fatto di tutto per salvare la mia vita.