Recensioni La Camerata Polifonica Siciliana ha vinto la difficile sfida di mettere in scena al Sangiorgi di Catania la versione cameristica per due voci, due pianoforti e percussioni del più celebre musical di tutti i tempi
Proporre West Side Story, uno dei musical tra i più celebri di tutti i tempi, in una versione cameristica per due voci, due pianoforti e percussioni: la Camerata Polifonica siciliana ha vinto questa difficile sfida, offrendo domenica 7 aprile al Teatro Sangiorgi di Catania (per la rassegna Un palcoscenico per la città organizzata in collaborazione con il Teatro Massimo Vincenzo Bellini) uno spettacolo godibilissimo e capace di ricreare sinceramente e senza troppi fronzoli le atmosfere di Broadway.

“Romeo e Giulietta” di Shakespeare
Il pianista Roberto Carnevale si è così cimentato con il capolavoro per eccellenza del teatro musicale, moderna rivisitazione del “Romeo e Giulietta” di Shakespeare, curandone una intelligente riduzione cameristica, su quella a suo tempo creata dallo stesso Bernstein, per una scena dove, insieme allo stesso Roberto Carnevale e Graziella Concas ai pianoforti e l‘Ensemble di percussioni Officina del Ritmo composto da Ivan Minuta, Franz Minuta, Franco Maggiore, Dino Fichera e Gabriele Lotta, hanno campeggiato, con la loro esecuzione puntuale, il soprano norvegese Ann-Mari Alexis e il baritono Salvatore Todaro, nel ruolo naturalmente dei due giovani innamorati Tony e Maria.

Roberto Carnevale
Tema attuale, questo di West Side Story dove da una parte troviamo i bianchi americani Jets di Tony e dall’altra i portoricani Sharks di Maria: eppure i due ragazzi si amano nonostante facciano parte di due bande diverse e ovviamente rivali. Grazie anche alla bella e incisiva voce narrante di Andrea Maccarrone, accompagnata da un intrigante tappeto musicale elettronico, niente è mancato a una efficace rappresentazione di una vicenda ambientata in un mondo degradato e dilaniato da problemi sociali, dove l’amore costituisce l’unica fonte di riscatto, ma nello stesso tempo firma la condanna a morte di Tony. Musica e voce, in un dialogare entusiasmante dei due pianoforti con i gradevoli ritmi delle percussioni, hanno davvero ricreato la giusta atmosfera, offrendo momenti di pura emozione soprattutto nei duetti, dove i cantanti, con la loro tecnica precisa, ma soprattutto con un’interpretazione sentita, e anche manifestando buone doti attoriali, sono riusciti ad arrivare al cuore del pubblico.

Graziella Concas
Uno spettacolo vario, dove gioia e dolore si sono sposati perfettamente, tra le dolci melodie dei pianoforti, cui gli esecutori hanno impresso le giuste modulazioni, e i ritmi travolgenti delle percussioni, assolutamente fedeli al musical originale: non a caso i richiestissimi bis hanno spaziato dal coinvolgente Mambo ai celeberrimi Maria, Tonight e Somewhere. Soprattutto uno spettacolo che ha restituito l’anima più vera del grande genio di Bernstein, la sua ardita sintesi tra musica colta e musica popolare e soprattutto la sua enorme capacità comunicativa, che sapeva parlare direttamente allo spettatore e accarezzargli l’anima.

Salvo Todaro e Ann-Mari Alexis
Grande accattivante performance che ha lasciato immaginare, ha evocato, suggerito, lasciando parlare le nude note e la nuda voce: il tutto a ricordarci che con la bella e valida musica non c’è bisogno di troppi effetti speciali…