Teatro e opera Dal 2 al 15 novembre torna a Palermo il consueto appuntamento con il festival che custodisce e valorizza la tradizionale opera dei pupi siciliana e la mette a confronto con altre realtà provenienti da tutto il mondo, per raccodare e raccontare opere e artisti nel segno del teatro di figura
Un traguardo importante, quello dei quaranta anni, che vengono festeggiati con la nuova edizione del Festival di Morgana al Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino di Palermo. Anche quest’anno, dal 2 al 15 novembre , il filo conduttore è da rintracciare nell’idea che nel 1975 guidò gli antropologi e collezionisti Antonio Pasqualino insieme alla moglie, Marianne Vibaek Pasqualino: custodire e valorizzare l’opera dei pupi e al contempo ospitare compagnie teatrali provenienti da tutto il mondo, raccordando opere e artisti nel segno del teatro di figura.
«Per questa data speciale del quarantennale – dice Rosario Perricone, direttore del Museo Antonio Pasqualino – il Festival di Morgana presenta una selezione significativa di opere e artisti che si inseriscono nello spirito più autentico della manifestazione: maestri internazionali, come Tadeusz Kantor, legato a doppio filo alla storia del Museo delle marionette, l’opera dei pupi tra passato e avveniristico presente, le compagnie internazionali che porteranno immagini, suoni e parole. Gli incontri, com’è tradizione, nel segno della scoperta del presente e della rivitalizzazione della tradizione».
Una grande mostra dedicata a Kantor, con l’esposizione de “La classe morta”, sette spettacoli con compagnie provenienti da Giappone, Spagna, Francia, Israele, Italia, un documentario sulle marionette sull’acqua del Vietnam, una produzione dedicata all’opera dei pupi, poi protagonisti di una straordinaria presentazione di “realtà aumentata”, la presentazione di un libro sulla street-art: anche quest’anno il programma è ricco e propone numerosi attraversamenti tra molteplici culture.
La quarantesima edizione del Festival di Morgana, con la direzione artistica di Rosario Perricone, si apre il 2 novembre alle 18.30 con l’inaugurazione della mostra “La classe morta” di Tadeusz Kantor che per la prima volta vede a Palermo l’installazione dei materiali dello spettacolo che ha reso l’artista polacco famoso in tutto il mondo. L’installazione, realizzata da Kantor nel 1989, propone i banchi di scuola della classe, unitamente a undici manichini che raffigurano gli scolari: una “macchina della memoria”, un “bio-oggetto”, in cui manichini e banchi costituiscono un unico organismo. La mostra è arricchita da dodici fotografie di Jacquie Bablet, anche queste provenienti dalla Cricoteka, e dal film che ripropone la versione integrale dello spettacolo.
Dopo l’inaugurazione il Festival proseguirà, il 3 e 4 novembre con uno spettacolo che arriva dal Giappone: la Compagnia Yuki porta a Palermo spettacolo Ito ayatsuri ningyō shibai, tecniche performative tra musica alternativa, video art, recitazione sperimentale. Un’occasione per far conoscere una straordinaria tradizione teatrale – che rispetto al bunraku utilizza marionette agite a terra attraverso tiri esterni operati a vista da un unico manipolatore – declinata all’interno di una proposta scenica visionaria, radicale e potente al limite della dissacrazione, nutrita dalla linfa sperimentale e underground.
Il 5 novembre alle 18.30 è la volta del documentario “Vietnam, Water e Puppets” di Alessandra Grassi, che sarà presente alla proiezione del documentario che esplora il teatro delle marionette d’acqua del Vietnam, noto con il nome Mùa rô’i nuó’c. Questa particolare pratica teatrale affonda le sue radici nei villaggi del delta del Fiume Rosso, dove i contadini tramandano questa tradizione da oltre mille anni, con lo scopo di intrattenere ed educare gli abitanti delle comunità. Se nei villaggi tende oggi a scomparire, nelle principali città abilissimi marionettisti continuano ad esibirsi, attraendo perlopiù un pubblico di turisti. Il video, frutto di un lavoro di ricerca avviato da Alessandra Grassi in collaborazione con il Teatro nazionale delle marionette di Hanoi, sottotitolato in italiano e inglese, ha una durata di 26′.
Il 6 novembre alle 18,30 i pupi siciliani incontrano la realtà aumentata: un’esperienza straordinaria per unire la tradizione con l’innovazione tecnologica del progetto “#Carinda A.R.”. A quarant’anni dalla prima edizione del Festival di Morgana, il Museo internazionale delle marionette Antonio Pasqualino segna una tappa significativa nel percorso di innovazione tecnologica delle modalità di fruizione del suo patrimonio presentando il progetto #CARINDA Augmented Reality. Il direttore del Museo, Rosario Perricone, insieme a Danilo Di Gesù e Stathis Katomeris, rappresentanti della Neotech-group che ha realizzato il progetto, presenteranno un’applicazione per tablet e smartphones attraverso cui i visitatori potranno esplorare le opere del Museo immergendosi in una realtà virtuale. Il progetto mira a creare un percorso formativo ed educativo multimediale che si incentra sull’epica cavalleresca del teatro dell’opera dei pupi attraverso l’uso di modelli 3D delle marionette che potranno animarsi virtualmente su tablet e smartphones, realizzando movimenti verosimili e fedeli al tradizionale codice cinetico dei maestri pupari. Il pupo su cui ci si è concentrati in questo primo progetto è Carinda, la quale è stata “caricata”, o per usare un neologismo “uplodata”, dalla realtà materiale alla vita virtuale. Sarà possibile provare la nuova app fino alle 22.
Il Teatro Carlo Magno di Enzo Mancuso, sabato 7 novembre alle ore 21.15 riprende un antico spettacolo degli anni Cinquanta, “A Sicilia camina”, ideato dal poeta Ignazio Buttitta. “A Sicilia camina” è uno spettacolo che fu rappresentato in diverse piazze siciliane dalla fine degli anni Cinquanta fino a metà anni Sessanta con la compagnia del Teatro mobile, il primo teatrino dei pupi impiantato su un camion ideato dal cavaliere Antonino Mancuso (1910-1988) che operava con il figlio Nino. Il poeta Ignazio Buttitta scrisse un testo di propaganda contro la Democrazia Cristiana, Antonino Mancuso metteva in scena con i pupi e il cantastorie Vito Santangelo le vicende di Pietru Fudduni e le guerre tra contadini e sindacalisti. Il puparo palermitano Enzo Mancuso ripropone questo antico copione di famiglia integrando l’opera dei pupi con la tecnica narrativa dei cuntastorie e dei cantastorie.
Dalla Sicilia a Napoli con “Pulcinella e la morte” di Gaspare Nasuto, domenica 8 novembre ore 17,30. Gaspare Nasuto porterà in scena cinque secoli d’arte dei burattini napoletani, coniugando tradizione e sperimentazione. Sulla scena le tradizionali “guaratelle” i burattini a guanto napoletani che dal 1500 hanno intrattenuto il pubblico delle piazze. Protagonista indiscusso Pulcinella, con la sua voce peculiare che viene prodotta utilizzando la pivetta, strumento che il burattinaio tiene in fondo al palato nel corso della rappresentazione.
Lunedì 9 alle 17,30, si presenta il libro “Graffiti. Poetiche della rivolta” di Marcello Faletra, in dialogo con l’autore il sociologo Alessandro Dal Lago e il semiologo Gianfranco Marrone. A seguire si inaugura “Omaggio ad Enrico Baj”, con le creazioni degli studenti del Corso di Teatro di figura e di Antropologia culturale dell’Accademia di Belle Arti di Palermo. Martedì 10 alle 21,15 è di scena la Spagna con “Quijote” del Bambalina Teatre: la performance ruota intorno al protagonista Chisciotte che, immerso nella lettura in una stanza isolata dal mondo, perde il contatto con la realtà fino a giungere alla follia. I temi cervantiani dell’amore per la bella Dulcinea, della particolare relazione che Chisciotte intrattiene con l’amico Sancho e delle leggendarie avventure contro i mulini a vento fanno da cornice al ritratto del protagonista che, man mano che lo spettacolo procede, assume i tratti di un uomo umiliato e vinto dai suoi demoni. Compresenti sulla scena attorimarionettisti e figure manovrate a vista in uno spettacolo muto che, attraverso il gioco di luci e ombre, una gestualità studiata e la musica ricrea un’atmosfera eloquente, con evocazioni goyesche, gotiche ed espressioniste. Mercoledì 11 novembre il racconto del Teatro Ditirammu di Palermo è dedicato a Tadeusz Kantor, con il teatromusica “InKantorStoria” (due repliche: alle 21,15 e alle 22); il Ditirammu ha voluto dedicare, in occasione del centenario della nascita del regista teatrale, pittore e scenografo polacco Tadeus Kantor, una rievocazione divertita della sua vita attraverso la rilettura del teatro popolare palermitano. Verranno così narrata, attraverso parole e “musichette”, gli aspetti della vita artistica di uno dei maggiori teorici del teatro del Novecento, attraverso una nuova “Cantata di strada”, antica tradizione popolare per un componimento di Elisa Parrinello, Marco Manera e Giovanni Tuzza, musiche di Vito Parriello e con cartello di cantastorie di Francesco Picone.
Il 12 e il 13 novembre la compagnia francese di Eun Young Kim Pernelle propone “Petit Poincarré”: soprannominato piccolo (appunto Petit) per affetto, e perché ha un viso rotondo come quello di un bambino, il nostro eroe Poincarré, interpretato da una figura manovrata con una tecnica orientale, entra sulla scena con una grande valigia colma di carta, forbici, compasso, righello. Oggetti comuni con cui il personaggio crea forme di carta che si intrecciano in modo inatteso, secondo una precisa ricerca estetica.
La chiusura del Festival di Morgana numero quaranta è con lo spettacolo d’invenzione fantastica “Planet Egg” della compagnia israeliana PuppetCinema, il 14 e il 15 novembre. “Planet Egg” racconta con l’ausilio di video, oggetti di metallo e vegetali, la storia delle avventure di un robot, Cosmonaut che arrivato a bordo della sua nave spaziale attera sul Pianeta Uovo. Qui farà amicizia con Scallion, creatura aliena e dovrà contrastare la presenza di funghi aggressivi e uova fritte vulcaniche. La storia viene narrata con l’ausilio della produzione di un video che permette al pubblico di vedere in primo piano le figure in miniatura. La particolarità assoluta di questo spettacolo è data dalla sinergia artistica che viene a crearsi tra diversi elementi che risultano essere complementari, dove ogni cambiamento di scena avviene sotto l’occhio attento del pubblico, immerso nella fantastica e ironica avventura.
Il Festival di Morgana è organizzato dall’Associazione per la conservazione delle tradizioni popolari in collaborazione con la Cricoteka di Cracovia, l’Insitut Français Palerme, l’Instituto Cervantes di Palermo e Ministero de Educaciòn, cultura y deporte e l’Instituto de las artes escénica y de la música spagnoli; l’Ambasciata di Israele a Roma. La manifestazione è realizzata con il contributo del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e con il patrocinio del Comune di Palermo – Assessorato alla Cultura e dell’Ersu.
Le presentazioni ed i documentari sono ad ingresso gratuito.
Biglietti 8 euro, ridotto 5 euro ( fatta eccezione per “InkantorStoria”di mercoledì 11 novembre)
Abbonamento a tutti gli spettacoli 30 euro