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La morte di Patroclo

Eventi Amanda Sandrelli è la protagonista del secondo spettacolo del ciclo "Iliade, un racconto Mediterraneo" sabato 25 luglio a Gibellina

Le Orestiadi propongono tre spettacoli tratti dal ciclo “Iliade, un racconto Mediterraneo”. Progetto e regia di Sergio Maifredi. Prodotti da Teatro Pubblico Ligure (Genova). Il secondo spettacolo, presentato in prima nazionale al Baglio Di Stefano di Gibellina sabato 25 luglio, è La morte di Patroclo (Libro XIV e XVII) con Amanda Sandrelli. Progetto e regia sono di Sergio Maifredi. Produzione, Teatro Pubblico Ligure (Genova).
Achille, offeso da Agamennone, si sottrae al combattimento. Patroclo, suo amico fraterno, va a combattere con le armi di Achille per intimorire i nemici. Ettore lo affronta e lo uccide.

Amanda Sandrelli

Iliade è il big bang della letteratura occidentale. Nei suoi versi sono racchiusi i geni di tutti i miti, di tutti gli eroi. Achille, Agamennone, Aiace ed Ettore ma anche Odisseo, a cui lo stesso Omero dedicherà l’altro grande codice della nostra cultura: l’Odissea. Ma anche Enea che, profugo, in fuga dalla propria città in fiamme, si vedrà affidato da Virgilio la responsabilità di portare sulle proprie spalle Anchise, il padre, la storia, la sua storia che è la storia vista dalla parte sbagliata, dalla parte di chi è stato sconfitto, e per mano il figlio, il futuro, la fondazione, Roma e l’Impero che verrà. Iliade è un racconto della prima guerra del Mediterraneo e quindi la prima guerra mondiale. Iliade è l’archetipo, il paradigma delle guerre che verranno. Nei suoi versi ci sono il conflitto, l’ira, l’eroismo, il dolore, il rancore, l’amore, il sangue, le armi, la paura, le madri, le spose, i padri, i figli ma soprattutto vi è la morte. La nera morte umanamente temuta, la bella morte eroicamente cercata. La morte che è fine di tutto e che per questo impone i patti di pace come catarsi finale. Iliade, un racconto Mediterraneo restituisce alla narrazione orale, al cantore vivo e in carne ed ossa di fronte a noi, le pagine dell’Iliade che dagli anni della scuola abbiamo letto in silenzio. I racconti vivono assoluti. Il “montaggio” avviene nella testa dello spettatore che può conoscere o ignorare gli episodi precedenti.

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