Teatro e opera L'Istituto nazionale del dramma antico torna a Verona, il 13 e 14 settembre, con l'opera di Euripide nella messa in scena firmata da Davide Livermore
Elena di Euripide al Teatro Romano di Verona. La Stagione 2019 da record della Fondazione Inda, oltre 163 mila spettatori in 50 serate, si conclude con la messa in scena dello spettacolo diretto da Davide Livermore nell’ambito dell’Estate Teatrale Veronese.
L’Istituto nazionale del dramma antico torna a Verona per il terzo anno consecutivo dopo gli allestimenti di Sette contro Tebe di Eschilo, con la regia di Marco Baliani, ed Eracle di Euripide diretto da Emma Dante, confermando così il legame con il prestigioso appuntamento veronese. Elena di Euripide è in programma il 13 e 14 settembre, alle 21, con una delle primedonne del teatro italiano, Laura Marinoni, nel ruolo di Elena, e un cast straordinario che ha conquistato il pubblico di Siracusa facendo registrare il più alto numero di spettatori e di incassi, per un singolo spettacolo, nella storia della Fondazione Inda. La Stagione 2019 ha segnato per l’Istituto Nazionale del Dramma Antico anche la fine del commissariamento e il completamento del nuovo consiglio d’amministrazione con l’insediamento del presidente Francesco Italia, del sovrintendente Antonio Calbi e del consigliere delegato Mariarita Sgarlata.
Davide Livermore, regista di fama mondiale che ha inaugurato la stagione operistica al Teatro alla Scala, nel 2018 con Attila di Verdi ed è stato chiamato a inaugurarla nuovamente anche quest’anno con Tosca di Puccini, ha pensato e messo in scena uno spettacolo di grande impatto visivo, con uno specchio d’acqua sul quale si muovono gli attori, e un mix di linguaggi, compreso quello sonoro che non dà tregua allo spettatore ed è elemento imprescindibile dello spettacolo.
«Amo Elena – sono le parole del regista Davide Livermore – perché è una tragedia atipica, dai contorni che sfumano in un giuoco ironico; il finale poi sembra irridere coloro che cercano di fare dell’arte un elenco di categorie che debbano pedantemente rispondere a regole fisse». I protagonisti della tragedia si muovono su uno spazio scenico completamente sommerso dall’acqua «dove affiorano i tanti naufragi di un’esistenza – continua Livermore – e vedremo Elena vecchia alla fine della sua vita che dispone dei suoi ricordi e crea questa immagine fatta di cielo che respira con le sue fattezze per cambiare almeno un po’ la memoria, per giocare con essa».
La traduzione del testo di Euripide è di Walter Lapini, la scena è firmata da Davide Livermore, i costumi sono di Gianluca Falaschi, le musiche sono di Andrea Chenna che ha scritto più di 90 minuti di musiche originali alle quali si aggiungono due brevi parti della Valse di Ravel e del Fandango di Boccherini oltre a progettare un sistema per utilizzare l’acqua come uno strumento musicale raccogliendo il suono in ogni parte del palcoscenico e sfruttando microfoni subacquei come strumenti a percussione, le luci sono di Antonio Castro, il video design è curato da D-Wok. In scena, meravigliosa protagonista dell’opera di Euripide è Laura Marinoni che interpreta Elena, con lei sul palco Sax Nicosia (Menelao), Giancarlo Judica Cordiglia (Teoclimeno), Viola Marietti (Teucro), Maria Grazia Solano (una Vecchia), Simonetta Cartia (Teonoe), Linda Gennari e Maria Chiara Centorami (messaggeri), Federica Quartana (corifea), Bruno Di Chiara, Django Guerzoni, Giancarlo Latina, Silvio Laviano, Turi Moricca e Marouane Zotti (coro), Vladimir Randazzo e Marcello Gravina (coro e Dioscuri).