Tutto fa panza L'ambasciatore del gusto Made in Sicily è pronto a ripartire alla volta del Nord Europa per un lungo tour che lo terrà fuori dal suo ristorante quasi per un mese: «In valigia ci sono i pilastri della dieta mediterranea - dice lo chef - oltre al pomodorino anche la mandorla “pizzuta’ di Avola, la cipolla rossa di Giarratana, il caciocavallo di Ragusa, i capperoni di Salina, il sale di Mothia e l’aglio di Nubia»
Lo chef Pietro D’Agostino, 1 stella Michelin, in collaborazione con le Camere di commercio di Bielorussia, Lussemburgo, Finlandia e Bulgaria continua a girare l’Europa in qualità di ambasciatore del gusto Made in Sicily per far conoscere la Sicilia, il mare, l’Etna, le produzioni Dop, il vino, le primizie a migliaia di cittadini d’Europa.
E così, dopo un primo ‘assaggio di Sicilia’ che lo ha visto protagonista già a settembre scorso in una tre giorni nella Repubblica Ceca, Pietro D’Agostino si dedicherà ad una full immersion già a partire dal prossimo 1 novembre, appena in tempo per riaccogliere nel mese del Natale ospiti, avventori e appassionati nella sua “Capinera” di Taormina.
Prima tappa sarà in Bielorussia, dove fino al 5 novembre, verranno messi in bella mostra i prodotti tipici della nostra terra, cucinati e interpretati per l’occasione da uno chef stellato che nei suoi piatti non dimentica mai di raccontarne quell’ancestrale legame, che in fondo ne fa un po’ la differenza.
«Sarò lieto di far conoscere una Sicilia del gusto – ha detto Pietro D’Agostino –percorsa in lungo e in largo alla ricerca di prodotti dop, unici per le loro caratteristiche e per l’habitat nel quale sono stati coltivati, per questo porterò in valigia il pomodorino di Pachino, pilastro della dieta mediterranea, raccolto nelle calde terre più a sud dell’isola, la tipica mandorla “pizzuta’ di Avola, nel siracusano; così come non possono mancare, la tipica cipolla rossa di Giarratana, il caciocavallo di Ragusa, i capperoni di Salina o l’occhio di pernice di Pantelleria. Immancabile l’olio extra vergine di oliva, il sale di Mothia e l’aglio di Nubia»
Poi, dal 6 all’9 novembre lo chef si sposterà in Lussemburgo per una kermesse gastronomica organizzata dalla Camera di Commercio Italo-lussemburghese e dal 11 al 15 novembre in Finlandia per partecipare a un workshop organizzato dall’Istituto italiano di Cultura e infine, dal 22 al 24 novembre si chiude in bellezza in Bulgaria con un evento dedicato agli abbinamenti del cibo e del vino.
«Noi chef siciliani abbiamo una grande responsabilità – aggiunge Pietro D’Agostino –perché la Sicilia non è affatto una terra sconosciuta, al contrario, tanti sanno quanto essa sia espressione di eccellenze, tanto nell’aspetto artistico-culturale quanto in quello storico-paesaggistico che in quello gastronomico, e pertanto la vera sfida consiste nel non deludere mai le aspettative di chi arriva nei nostri luoghi, e di mantenere sempre molto alti gli standard di qualità. Non basta saper cucinare bene, ma è necessario farlo utilizzando i prodotti e le materie prime migliori e mettere nei piatti quell’ingrediente “segreto” che è il nostro “dna”. La mia Sicilia è un’isola dei sapori e di bellezza, una terra del cibo di qualità, della cultura, della natura e dell’accoglienza, un tripudio di colori: l’azzurro del mare, il nero e il rosso dell’Etna, il verde delle ricche vegetazioni, il giallo oro delle immense distese di grano che sono certo non lascerà indifferente le migliaia di visitatori che parteciperanno agli eventi in programma e che rappresentano per la Sicilia quel potenziale di turismo di qualità di cui la nostra economia ha bisogno»