Musica Il compositore, musicista e sound designer proporrà il meglio del suo repertorio, accompagnato dalla violoncellista Martina Bertoni, al Nuovo cineteatro Aurora il 28 dicembre
Dopo il successo con Churches Ep1 che ha visto Erlend Oye dei Kings of Convenience predicare musica dall’altare della chiesa di San Michele, e la prima edizione di Swarm che ha illuminato i sesti acuti del Castello di Donnafugata con le geometrie sonore di Kangding Ray e Kode9, l’Associazione Closer presenta Churches Ep02, secondo episodio della rassegna Churches, che ospita un artista di fama internazionale, capace di dare vita con le sue musiche, a storie e luoghi all’interno di grandi opere cinematografiche: Teho Teardo.
Il compositore, musicista e sound designer di origini pordenonesi presenta dal vivo, domenica 28 dicembre al Nuovo cineteatro Aurora di Modica Alta un repertorio che raccoglie le sue migliori composizioni per film, da Diaz a Il Divo, passando per La ragazza del Lago a L’amico di Famiglia, e poi Una vita tranquilla, Gorbaciof, La Nave Dolce e molti altri ancora, accompagnato dalla violoncellista Martina Bertoni. Reduce dal successo delle colonne sonore per i film di Man Ray, dal tour europeo al fianco di Blixa Bargeld e dal suo ultimo album Ballyturk, frutto della collaborazione con il drammaturgo Enda Walsh e con la presenza della star internazionale del cinema Cillian Murphy, Teho Teardo ha ormai sviluppato un personalissimo profilo musicale che lo rende particolarmente riconoscibile, evidenziando così originalità e ricercatezza. Compositore dalla firma inconfondibile, Teardo rappresenta la punta di diamante tra i compositori di nuova generazione. È noto ormai da tempo il suo processo compositivo legato, non alla lettura o alla interpretazione delle immagini, bensì alla sceneggiatura dei copione. Un’elaborazione a priori che rende le sue musiche indipendenti dal film ma allo stesso tempo le lega emotivamente al processo cinematografico. Nella potenza evocativa del suono, Teho Teardo trova una via originale per le sue composizioni, le quali non sempre sono basate sulla notazione tradizionale, bensì, grazie all’elettronica, possono utilizzare brevissimi frammenti sonori che costruiscono le melodie. Il suono, quindi, può partecipare alla narrazione e divenire addirittura canzone. Teardo, infatti, oltre ad essere uno dei musicisti più richiesti dal nostro cinema, è la punta più avanzata della ricerca sonora che, proprio nel rapporto con le immagini, vuole delineare una nuova relazione tra gli strumenti della tradizione e l’elettronica. Teardo non fa musica per il cinema, ma porta la musica al cinema. Ennio Morricone, che nel 2009 consegnò a Teardo l’omonimo premio, ha detto di lui: «Teho Teardo cerca ad ogni costo un’originalità attraverso l’ostinazione dei modelli, della ripetitività, dell’economia dei materiali e del minimalismo personale; in una continua passacaglia, penso che Teardo cerchi molto per trovare delle soluzioni che servano a lui e al film per il quale scrive la musica. L’esperienza mi dice che prima o poi chi cerca trova. Nei passaggi del cercare e del trovare possono esserci dei momenti importanti come quelli presenti in questo bel disco».