Video Nuovo singolo per la "band etno funky mediterranea" di Solarino
Dal 17 luglio è in distribuzione digitale “Mha!”, il nuovo singolo dei Qbeta la band che fa capo al musicista solarinese Peppe Cubeta, che ha curato testo e musica, e come di consueto canta e suona la chitarra acustica. Con lui alla chitarra elettrica Luca Galeano, alla batteria Salvo Cubeta, al basso Paolo Migliore, al trombone Claudio Alfò, al sax Rino Cirinnà e Stefano Ortisi, alla tromba Salvo Distefano. Il brano è stato registrato al Tac Recording di Rino Cirinnà, missato e masterizzato all’MK Studio, recording di Valerio Zappulla. Riprese e montaggio del video sono di Tony Modicano, grafica e web consulting di Peppe Fisicaro, la logistica è di David Miano. Prossima occasione per ascoltare dal vivo il brano è la grande festa in piazza a Solarino domenica 6 agosto dove Peppe Cubeta si esibirà con la Banda di Avola. La band si esibirà il 10 agosto al Lido Otello di Mar Ispica e il 18 agosto a Messina per Capo Peloro fest.
I Qbeta
«Il mandorlo è in fiore e io che sogno un viaggio nel mondo è la frase che ha in se il senso intero del lavoro dei Qbeta. Il mandorlo è albero che adorna i movimenti irregolari ed aspri della nostra terra. Nelle sue radici scorre la linfa della Sicilia stessa. Ma il mandorlo è anche albero “aperto”, innestabile con altri frutti… ed è ciò che cerchiamo di fare all’interno del nostro percorso creativo. Un mandorlo con le radici ben infisse in Sicilia, ma che si nutre anche di terra ocra d’Africa, di vento meticcio lati-no/americano, ritmi sanguigni dei Balcani, solarità Mediterranea. Un grande mandorlo vigoroso, ricco di essenze e umori del sud». Parola di Peppe Cubeta, autore e leader della formazione di Solarino, in provincia di Siracusa, nata nel lontano 1992 ad opera dei fratelli Cubeta, dai quali prende il nome e che gli stessi definiscono una «band etno funky mediterranea». La diversa estrazione musicale dei componenti (jazz, rock, classica) ha portato ad uno stile nato dalla miscelazione di diversi generi: musica etnica, jazz, funk e musica latina, il tutto in chiave world music mediterranea. L’aspetto più evidente di tale “mediterraneità”, però, non riguarda solo gli arrangiamenti, ma anche il tenore dei testi delle loro canzoni cantati spesso in dialetto (tra le tante: “Giuvanni Funky”, “I re”, “Menu mali ca c’è u mari”, “Kuturissi”). Sette i dischi realizzati dalla band: Qbeta (1993); Arrivaru Cuntraventu (1997); Ar-rakke’ (2000); Indigeno (2004); Viaggio Oltre Oceano (2006); Ognittanto (2008); Vento Meticcio (2012).