Teatro e opera Dal 6 luglio al 5 agosto a Catania la messinscena dieci “Novelle” pirandelliane in cinque diversi appuntamenti
Tutto Pirandello è teatro e lo sono anche le sue opere narrative. Si pensi ai racconti che forniranno all’autore la base per l’evoluzione scenica, come Pensaci Giacomino! o Lumìe di Sicilia. Fino al romanzo Il fu Mattia Pascal, giunto alle scene nella riduzione di Tullio Kezich del 1974. O La cattura, riadattata da Andrea Camilleri per quella che doveva essere l’ultima interpretazione di Turi Ferro, che a Catania festeggiava così nel 2001 l’ottantesimo compleanno, sul palcoscenico del suo Teatro Stabile. L’elenco potrebbe continuare all’infinito. La teatralità insomma è sempre in nuce, se l’autore è Luigi Pirandello, padre del teatro del Novecento. Basta sfogliare la dialettica tra i personaggi che attraversa Novelle per anno, la celeberrima raccolta di 250 titoli cui il Girgentano attese per oltre mezzo secolo, dal 1884 al 1936, dall’adolescenza alla morte. Ed è proprio l’intrinseca drammaturgia di questi testi a fornire nuova materia al progetto del Teatro Stabile di Catania di rappresentare, per la seconda estate consecutiva, dieci delle “Novelle” pirandelliane, suddividendole in cinque diversi appuntamenti, ciascuno di due racconti. L’allestimento, dopo lo straordinario esito della prima edizione, è ancora affidato ad un artista poliedrico come Angelo Tosto, attore, regista e drammaturgo, molto amato dalla platea teatrale ma anche televisiva e cinematografica.
Si tratta di un’offerta artistica e culturale attraente, intrattenimento di alto livello concentrato nelle tre serate del fine settimana e mirato perciò ad arricchire le sere d’estate di residenti e turisti. Non a caso la sede prescelta è ancora una volta l’imponente corte medievale di Castello Ursino che sorge in Piazza Federico di Svevia, dove dal 5 luglio al 5 agosto, ogni venerdì, sabato e domenica, la programmazione si svolgerà secondo il seguente calendario.
Il primo appuntamento (6, 7, 8 luglio) prevede le novelle Ciàula scopre la luna e La patente; il secondo (13, 14, 15 luglio) La morte addosso e Il treno ha fischiato; il terzo (20, 21, 22 luglio) Lumíe di Sicilia e La morte e la vita; il quarto (27, 28, 29 luglio) L’altro figlio e La cattura; il quinto (3, 4, 5 agosto) Il vitalizio e La paura del sonno.
Adattamento e regia sono di Angelo Tosto, i costumi di Riccardo Cappello, luci di Salvo Orlando, suono a cura di Giuseppe Alì. Il nutrito cast annovera nomi di spicco come Giorgia Boscarino, Alessandra Costanzo, Liborio Natali, Romana Polizzi, Lucia Portale, Francesco Russo, Giampaolo Romania e lo stesso Angelo Tosto.
Come spiega il regista e attore Angelo Tosto: «Lo scorso anno, nel 2017, mi fu proposto dal Teatro Stabile di Catania un cucciolo di idea, un grazioso bocciolo: mettere in scena, come adattatore, regista e attore, alcune novelle di Luigi Pirandello, in forma di “mise en espace”, nella magnifica Corte del Castello Ursino di Catania, per celebrare i centocinquanta anni della nascita del “Sommo Genio”. Da tempo speravo di potermi cimentare in questa forma di teatro che è un misto tra lo statico recital a leggìo e la messa in scena, copioni alla mano, con movimenti e azioni mimiche. Ribattezzai il tutto con la definizione di “lettura dinamica”. Ma ancora non mi bastava! Mi pareva che fosse anche una grande occasione di poter celebrare una bella festa del Teatro, con in primo piano le figure degli Attori, con tutti i loro splendori e le loro miserie. La trovata era quella di portare, idealmente, gli spettatori prima fuori scena, per mostrare gli attori per quello che sono lontani dalla finzione, con i loro tic e la loro folle quotidianità, per poi, subito dopo, mostrarli impegnati in ruoli drammatici o comici, oppure brillanti».
È stato in effetti un successo la cui eco non si è ancora spenta: «Ringrazio lo Stabile per avermi dato fiducia: i cinque spettacoli che abbiamo messo in scena nel 2017 hanno avuto un gran bel riscontro, tanto da decretare, a grande richiesta, una riedizione in quest’estate del 2018, con la riproposta di sei delle dieci novelle rappresentate lo scorso anno e quattro nuove, tratte sempre da “Novelle per un anno”, che dà il titolo alla rassegna. L’intento era quello di riportare il Teatro alla sua dimensione popolare, senza svilirlo e involgarirlo e, a quanto mi si dice, abbiamo pienamente colto nel segno. Abbiamo volteggiato agilmente fra: teatro drammatico, teatro comico, cabaret, musica, mimo, danza e tutta la gamma di espressioni che un palcoscenico può contenere. Siamo riusciti a far ridere, a far piangere e a far sognare, ma soprattutto, abbiamo fatto un grande, amoroso e rispettoso inchino al Maestro Pirandello. E mi piace avvolgere in un enorme abbraccio la squadra dei miei compagni di lavoro, che vede all’attacco Alessandra Costanzo e Giampaolo Romania, a centrocampo Giorgia Boscarino e Liborio Natali, in difesa, Lucia Portale, Ramona Polizzi e Francesco Russo (detto Ciccio). In panchina Riccardo Cappello per scene e costumi, Salvo Orlando per le luci, Giuseppe Alì per il suono, Antonio Ferro per la direzione di scena. E in porta?… Chi si mette in porta?… Vabbè, mi ci metto io! Una squadra mondiale!»