Eventi Venerdì 22 aprile a Palermo la prima nazionale del documentario sonoro di Heike Brunkhorst e Roman Herzog
Venerdì 22 Aprile, alle ore 19, la Sala Strehler del Teatro Biondo di Palermo ospiterà, in prima nazionale, il documentario sonoro Questa ferita. L’opera, realizzata dagli autori tedeschi Heike Brunkhorst e Roman Herzog, è stata trasmessa alla fine di marzo dalla radio pubblica tedesca Deutschlandfunk e dalla radio pubblica austriaca ORF.
La presentazione e l’“ascolto” al Teatro Biondo avverranno alla presenza degli autori e delle tre protagoniste del documentario: Letizia Battaglia, Emma Dante e Veronica D’Agostino.
Tre donne siciliane di tre generazioni diverse accomunate dallo stesso ambivalente sentimento di odio e amore nei confronti della loro isola. Sono donne che cercano una Sicilia diversa, in grado di fare emergere le profonde ferite, per scoprire la bellezza nella bruttezza.
Letizia Battaglia è famosa in tutto il mondo per le sue fotografie delle vittime della mafia, ma ha fotografato molto altro e per tutta la sua vita si è battuta contro il potere e la violenza degli uomini.
Emma Dante scrive e mette in scena in tutto il mondo originali e controverse opere di teatro sulla famiglia, smascherando la violenza che si nasconde dietro alla facciata del perbenismo e delle convenzioni sociali. È artista ospite principale del Teatro Biondo di Palermo, dove dirige anche la “Scuola dei mestieri dello spettacolo”.
Veronica D’Agostino è nata a Lampedusa e lavora in un albergo vicino a Genova. Oltre a ciò è attrice da quando Emanuele Crialese l’ha scoperta per il film Respiro; le piacciono soprattutto i ruoli da ribelle.
In Questa ferita le tre donne parlano delle loro vite, dei loro mestieri e della forza dell’arte, del significato di essere donne in Sicilia, della violenza contro le donne, della Mafia e degli uomini, degli anni delle stragi e della Sicilia di oggi, in cui sembra non esserci più futuro, soprattutto per i giovani, mentre la forza della creatività cerca comunque di aprirsi nuove strade. Dalle loro testimonianze emerge il ritratto di una Sicilia inconsueta e capace di dare speranza.