È Gabriele Portoghese, attore formato all’Accademia Nazionale D’arte Drammatica “Silvio D’Amico”, in scena fino a domenica 9 luglio nelle “Rane” di Ar
È Gabriele Portoghese, attore formato all’Accademia Nazionale D’arte Drammatica “Silvio D’Amico”, in scena fino a domenica 9 luglio nelle “Rane” di Aristofane dirette da Giorgio Barberio Corsetti, il vincitore della XV edizione del Premio Stampa Teatro organizzato, dal 2003, dalla sezione siracusana dell’Associazione Siciliana della Stampa.
Il premio, assegnato dalla giuria formata dai giornalisti accreditati dalle testate nazionale e regionali per il 53° ciclo di spettacoli classici, ha scelto il Corifeo della commedia che ha visto protagonisti Ficarra e Picone.
«Un premio che desidero condividere con l’intera compagnia – ha detto davanti agli oltre 5 mila spettatori che hanno riempito la cavea del Temenite – perché non è mai semplice e affatto scontato, per un attore, trovarsi in una bella compagnia. Per me è stato così e vorrei che l’applauso fosse per tutti loro».
La consegna, novità assoluta, è avvenuta al termine della replica e con l’intera compagnia a fare da cornice, omaggiandolo e applaudendolo, a Gabriele Portoghese.
Sul palco il segretario provinciale dell’Assostampa Siracusa, Prospero Dente. «Un giovane con tanta esperienza e un grande attore per questa commedia – ha commentato, ribadendo la motivazione dei colleghi critici – Grazie al regista Barberio Corsetti per questo riconoscimento concesso ai giornalisti al termine dello spettacolo. Grazie all’intera compagnia per aver regalato magia ad un premio grande 15 anni e che merita rispetto.»
Prima dell’inizio della replica della commedia, l’Assostampa ha voluto premiare anche Ficarra e Picone. Al duo palermitano la prima edizione della sezione dedicata agli attori siciliani presenti e che da quest’anno si aggiunge al Premio Stampa Teatro.
Il sindacato dei giornalisti ha consegnato un premio che racchiude in se anche un valore artistico e simbolico. A Ficarra e Picone un uovo di struzzo inciso e decorato da Gino Blundo, artista siracusano di grande sensibilità ed audacia, esploratore e sperimentatore di nuove tecniche che lo hanno fatto apprezzare a livello internazionale.
Si tratta di un’originale opera d’arte che racchiude in se i tratti simbolici che l’uovo ha avuto sin dai tempi antichi: dal significato della vita in sé alla sua sacralità. L’opera di Gino Blundo è un omaggio alla fertilità culturale di Siracusa che, attraverso la storia e l’esperienza dell’Istituto nazionale del dramma antico, ha raggiunto forse le vette più alte del riconoscimento planetario.
Alla base dell’uovo una frase estratta da uno dei testi teatrali del duo siciliano. “In Sicilia si resta per vincere”, parole che sottolineano l’impegno artistico e sociale dei due attori palermitani.
Ai premiati, ormai come tradizione, i prodotti della storica pasticceria Alfio Neri.