Teatro e opera Da venerdì 28 luglio la tenuta Sciaranuova dell'azienda vitivinicola Planeta a Passopisciaro (Castiglione di Sicilia) torna a diventare palcoscenico per la rassegna "Teatro in vigna" diretta dall'attrice palermitana Paola Pace. Si inizia con una produzione del festival, “Tre-Pi - le fiabe atroci di Palermo”, diretto dalla Pace, ispirato dalle fiabe popolari raccolte da Giuseppe Pitre
Le tavole del palcoscenico del
Teatro in Vigna torneranno a vibrare, calpestate da artisti di grande talento, per la terza estate consecutiva. Ritorna il progetto teatrale promosso da Planeta a Passopisciaro (Castiglione di Sicilia), sul versante nord dell’Etna: Sciaranuova Festival, che propone un cartellone all’insegna del teatro d’autore e della ricerca senza concessioni. La grande novità di questa terza edizione è la produzione diretta di una delle quattro piéce in programma.
Venerdì 28 luglio l’esordio sarà infatti uno spettacolo in prima nazionale, prodotto dal Festival ed ideato proprio per il
Teatro in Vigna: “Tre-Pi – le fiabe atroci di Palermo”, dalla fiabe di Giuseppe Pitrè, scritto e diretto da Paola Pace e da lei interpretato con Maria Teresa de Sanctis e la piccola Sara Savona, le scene di Fabrizio Lupo e Alessia D’Amico, le musiche di Marcello Savona. «Poco tempo fa mi imbattei nel bellissimo volume delle fiabe di Giuseppe Pitrè uscito per i tipi della Donzelli in occasione del suo centenario – spiega Paola Pace, direttore artistico del festival e autrice della produzione -. Mi sono sollazzata moltissimo a leggerlo e, mano mano che leggevo, segnavo alcune storie che catturavano la mia fantasia. Storie singolarmente feroci e per niente rassicuranti, come se fossero attraversate in modo naturale e scontato da una venatura sanguinaria, violenta, amara, ferita. E contemporaneamente da un sapore vago, surreale, onirico, allucinato, anzi proprio “alluppiàto”. Il Pitrè fu un perfetto catalogatore di arti e tradizioni popolari, e ogni volta che controllavo la provenienza geografica della fiaba che mi aveva colpito notavo, con un certo crescente sogghigno, che venivano dal mio stesso luogo d’origine, Palermo: quelle fiabe mi facevano da specchio e ne riconoscevo lo spirito cinico, beffardo, irridente. Alla fine non mi sembrano affatto favole per bambini, più che altro storie metafisiche che penetrano nel profondo della buia anima panormita. Di fondamentale importanza la condivisione di questo progetto con i Planeta, che mi hanno affiancato per tutta l’organizzazione del festival, che si sono entusiasmati come me e hanno deciso di produrlo. Quindi sono felice e orgogliosa che Sciaranuova Festival quest’anno faccia un salto di qualità e diventi anche centro di produzione, in un periodo critico come questo, in cui troppi teatri sono in affanno o chiudono, mi riempie di gioia sapere che qualcuno faccia il salto dello steccato dando una mano fattiva e reale ad un mondo, come quello del teatro, troppo spesso trascurato dalle istituzioni culturali”.
Sabato 29 luglio andrà in scena
“Ifigenia in Cardiff”, del drammaturgo inglese Gary Owen: un grafante monologo, interpretato da un’attrice che sta riscuotendo grandissimo successo in tutti teatri dove è impegnata. Stiamo parlando di Roberta Caronia, diretta da uno dei registi più originali sulla scena italiana, Valter Malosti.
Venerdì 4 agosto il fine settimana avrà inizio con un autentico classico contemporaneo. Andrà in scena uno spettacolo fortunato e pluripremiato, che vide la luce per la prima volta nel 1994:
“Nunzio”, di Scimone e Sframeli, con la regia di Carlo Cecchi. Spiro Scimone e Francesco Sframeli, il geniale duo poetico messinese, di casa nei teatri di mezza Europa, ripropone per Planeta questo capolavoro, soprattutto a beneficio dei giovani e di chi negli anni ’90 non frequentava ancora il teatro d’autore.
Sabato 5 agosto il festival chiuderà in bellezza con il lavoro di un drammaturgo intrigante, che sta ricevendo molti consensi sulla scena contemporanea, una voce fuori dal coro: sarà la volta di
“Mari”, scritto e diretto da Tino Caspanello, in scena insieme a Cinzia Muscolino.
Tra i due fine settimana del Festival, Sciaranuova ospiterà per un progetto di formazione anche la scuola
Teatroimpulso, che il 2 agosto terrà un workshop sull’improvvisazione e porterà in scena uno spettacolo. «Mi piace – spiega il direttore artistico Paola Pace – continuare a scandagliare questo mare d’arte siciliano e stupirmi della quantità e varietà di forme artistiche eccellenti (tante volte ben afermate sul continente e meno nell’Isola). Penso che l’esterofilia sia la cugina prediletta del provincialismo e dunque eccomi a difendere il Teatro di Poesia dell’Isola. Insieme ai Planeta, ça va sans dire, che da illuminati mecenati mi sostengono con fiducia. All’ombra del vulcano, tra le terrazze verdeggianti dei vigneti costellate di sassi neri lucenti di ossidiana, Teatro e Paesaggio si fondono felicemente e diventano un’oasi di pace, vino, bellezza.
A Sciaranuova, sotto il vulcano, il silenzio è profondo e va in scena l’emozione”. «Siamo orgogliosi – racconta Francesca Planeta – di avere portato questo piccolo festival in un proscenio naturale unico, con i terrazzamenti in pietra lavica a fare da spalti, la vista dei pini secolari e della valle dell’Alcantara come scenografia permanente. Due elementi, teatro e luogo, che si esaltano a vicenda, regalando a noi e al pubblico un’esperienza estetica fuori dal comune».
Sciaranuova Festival fa parte del calendario EstatePlaneta, cultura per il territorio: «Farci produttori di cultura – conclude Francesca Planeta – vuol dire continuare a operare nel solco dei nostri valori, seguendo la combinazione di etica ed estetica, per la tutela e la ricerca della bellezza. La cultura fa parte dell’Esperienza Sicilia che ci impegniamo a promuovere, generando valore attraverso l’attività imprenditoriale in tutti i territori in cui siamo presenti». Dalle ore 19.30 aperitivo al tramonto seguito dallo spettacolo.