Eventi Imbroccare i sei numeri, quelli del Superenalotto, cambia la vita.... Mercoledì 15 aprile al Teatro Garibaldi di Enna Filippo Luna e Valeria Contadino sono i protagonisti dello spettacolo di Salvatore Rizzo, diretto da Vincenzo Pirrotta
Vivere per anni una tragedia quotidiana, e un giorno per caso imbroccare i sei numeri, quelli del Superenalotto. Arriva al Teatro Garibaldi di Enna, per la stagione firmata da Mario Incudine e fortemente voluta dal Comune e dall’Università Kore, l’atto unico “Se’ nùmmari”, l’ultimo spettacolo firmato dal giornalista e drammaturgo Salvatore Rizzo (autore del fortunatissimo “Le mille bolle blu”), messo in scena da Filippo Luna e Valeria Contadino per la regia di Vincenzo Pirrotta. Per Orazio (Filippo Luna) e Anna (Valeria Contadino) aver indovinato i “Se’ nùmmari” significa essere arrivati a un bivio. Genitori di un figlio tetraplegico, un impegno doloroso che li ha allontanati al punto da non farli più essere una coppia, hanno indovinato i “sei numeri” del titolo, quelli del Superenalotto. Una svolta la loro, l’agognato cambiamento che diventa realtà. Ma l’ebbrezza della possibile felicità, essere a un passo da un paradiso terreno che finora la sorte ha loro negato, scaraventandoli per anni in un inferno quotidiano alle cui pene si sono sottoposti tra amore e rassegnazione, dovere e strazio, dolore e abnegazione, diventa la scintilla che gli fa perdere la ragione, fino a trasformarli da angeli custodi in carnefici, rendendoli colpevoli del più tremendo dei delitti. Orazio e Anna raccontano la loro storia in un lungo flashback, su un palco abitato da veli e illuminato da luci soffuse, trasportando il pubblico in una dimensione sospesa, che ha il sapore di un’esperienza onirica, di un viaggio nelle loro coscienze. Il tragico plot coinvolge il pubblico nelle spire di un lancinante, abissale impatto emotivo, lo stesso che sconvolge la coppia Orazio e Anna, trasformando due angeli in carnefici. La vincita colossale innesta un vero e proprio cortocircuito: marito e moglie si lasciano pervadere dalla tentazione di una possibile felicità che ha però un prezzo altissimo, quello di un sacrificio orrendo, del più efferato tra i crimini. Eppure quel demone, per un breve ma definitivo momento, si impossessa della loro mente e del loro cuore, li ammorba fino ad intossicarli, confondendo diritto e ragione, egoismo e pietà. Si imbattono in un inferno ancora più insopportabile, quello di una coscienza e di un sentimento che, tornati vigili, osservano il baratro in cui sono sprofondati, senza avere alcuna speranza di uscirne.
Regia, scene e costumi Vincenzo Pirrotta; Musiche Giacomo Cuticchio; Luci Franco Buzzanca; con Filippo Luna e Valeria Contadino. Produzione Teatro Stabile di Catania