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Sebastiano Lo Monaco, 40 anni a teatro nel segno di Pirandello

Teatro e opera L’attore e regista di origini siracusane il 29 giugno festeggerà i suoi primi quattro decenni di carriera artistica ad Agrigento, città natale del Premio Nobel

Da 40 calca le scene dei teatri nazionali, dove ha interpretato centinaia di ruoli, ma più di tutti, ha privilegiato le opere di Luigi Pirandello e i classici del teatro greco, portando avanti il suo impegno sociale interpretando in esclusiva i testi di Piero Grasso. L’attore e regista Sebastiano Lo Monaco ha scelto di festeggiare i suoi primi quattro decenni di carriera artistica ad Agrigento, città nella quale dal 2015 dirige il teatro Pirandello, e lo farà giovedì 29 giugno con lo spettacolo dal titolo “Io e Pirandello” che si terrà alle 21 allo Spazio Temenos, una serata-evento inserita all’interno del festival “Strada degli scrittori”, in cui si racconterà attraverso le opere del maestro di Girgenti.

Sebastiano Lo Monaco

«Che il mio anniversario coincida con i festeggiamenti per i 150 anni della nascita di Luigi Pirandello è una bellissima coincidenza – ha spiegato Lo Monaco – ho dedicato una poderosa parte della mia carriera a interpretare e mettere in scena le sue opere”. Non a caso Pierluigi Pirandello, nipote del celebre drammaturgo, lo ha definito “interprete senza pari dell’arte di Luigi Pirandello».
Nato e cresciuto a Floridia (Siracusa), Lo Monaco proprio nel giugno di 40 anni fa faceva il suo ingresso nell’Accademia d’arte drammatica “Silvio D’Amico” di Roma. Dai primi anni Ottanta il suo nome campeggia nelle locandine dei più prestigiosi teatri italiani, diretto tra gli altri da Enrico Maria Salerno, Susan Sontag, Giuseppe Patroni-Griffi, Mario Missiroli, Roberto Guicciardini, Mauro Bologni e Federico Tiezzi.
Interprete giovanissimo di Shakespeare a Moliere, è però con Pirandello che ha conquistato (e ancora conquista) il cuore di pubblico e critica. Nel suo ricco carnet non mancano le interpretazioni e le regie di “Come tu mi vuoi”, “Berretto a sonagli”, “Così è (se vi pare)”, “Questa sera si recita a soggetto”, “Sei personaggi in cerca d’autore”, “Non si sa come”, “Enrico IV”.

Il suo personale legame di stima e amicizia con Piero Grasso si è trasformato in impegno sociale antimafia e si è fatto concreto tra il 2011 e il 2014 con le numerosissime repliche degli spettacoli “Per non morire di mafia” e “Dopo il silenzio”, entrambi scritti dall’allora procuratore antimafia Grasso e affidati in esclusiva a Lo Monaco. In concomitanza alle messe in scena, Sebastiano ha organizzato e partecipato a molteplici incontri pubblici e progetti in difesa della legalità, collaborando con Libera, Fondazione Antonino Caponnetto e Arci.
Nel cinema è stato don Gaspare ne “I Vicerè” di Faenza, l’imprenditore in crisi della Baària di Tornatore, e ha lavorato con Pupi Avati, Pasquale Festa Campanile, Liliana Cavani, Neri Parenti, Cinzia T. H. Torrini e sempre più numerose sono le sue apparizioni nelle serie tv. Prossimamente, sarà tra i protagonisti di una delle puntate de Il Commissario Montalbano, serie regina di Raiuno.
Ma il teatro rimane la sua dimora e, tra i tanti palcoscenici calcati, la cavea del teatro greco di Siracusa è il suo luogo dell’anima: qui Sebastiano è stato, tra gli altri, Agamennone con Roberto De Simone, Edipo Re con Roberto Guicciardini, Filottete con Giampiero Borgia, Eracle con Luca De Fusco. Il critico teatrale Enrico Groppali scrive di lui: «Pochi interpreti come Sebastiano Lo Monaco si dedicano al teatro con l’impegno, la partecipazione, la passione di un autentico uomo di cultura. Il contributo di Lo Monaco alla diffusione della cultura classica nella sua terra d’elezione è stato oltre che meritorio polivalente. Data la conoscenza da parte dell’attore non solo dell’ars antiqua ma dell’acquisizione diretta degli originali, il che gli ha consentito di viaggiare nel profondo di quegli stilemi e di quella cultura».
Una pioggia di onorificenze ha costellato il suo percorso: dalle nomination agli Olimpici del teatro per “Uno sguardo dal ponte” di Miller e “Il berretto a sonagli” di Pirandello nel 2003 e nel 2004 al premio Kaos di Agrigento destinato ai più grandi interpreti del teatro pirandelliano nel 2005 al premio speciale Elio Vittorini a Siracusa nel 2011 fino all’investitura, nel 2003, del titolo di Commendatore della Repubblica per meriti artistici e per l’impegno umanitario da parte del Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Il suo impegno per il teatro siciliano in questi ultimi anni si è unito allo sforzo culturale di Moni Ovadia e Mario Incudine nel realizzare la rete dei teatri siciliani. «Se devo fare un consuntivo dei miei anni di attività artistica – ha dichiarato Lo Monaco – non posso non far risaltare la mia lunga storia d’amore con Pirandello e il teatro greco: sono loro le mie radici, la mia linfa siciliana, le mie pietre miliari”.

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