Musica Il 13 luglio a Siracusa, il 30 luglio a Taormina, e il 4 agosto a Tindari la messinscena firmata da Alessandro Cecchi Paone dell'opera pucciniana con il soprano Svetla Vassileva
Dopo anni di assenza, riecheggerà nuovamente sul colle Temenite la grande opera lirica. A inaugurare l’attesissimo Festival dei Teatri di Pietra sarà infatti al Teatro Greco di Siracusa, sabato 13 luglio alle ore 21, la Tosca di Giacomo Puccini (in replica il 30 luglio al Teatro antico di Taormina e il 4 agosto al Teatro antico di Tindari). Il nuovo allestimento vedrà alla testa del Coro Lirico Siciliano & Orchestra e del Coro di voci bianche di Mariuccia Cirinnà, la sapiente bacchetta del M° Gianluca Marcianò, colonna portante di molte fra le più prestigiose istituzioni teatrali estere. «Puccini – sottolinea il direttore d’orchestra – è attento come pochi ad annotare ogni dettaglio sulla partitura. Per questo punterò alla fedeltà del testo e delle note, approfondendone ogni aspetto. La bellezza della scrittura pucciniana sta – per usare un linguaggio cinematografico – nell’essere in Technicolor: c’è un gusto per la varietà delle tinte e delle dinamiche tale, da garantire al pubblico l’esaltazione degli aspetti drammatici».
In scena vestirà i panni del personaggio eponimo il grande soprano bulgaro Svetla Vassileva: «Aspetto con grande emozione l’imminente Tosca – spiega -. Interpretarla è sempre speciale ma questa volta, con uno scenario naturale che porta l’antichità ai giorni nostri, passando dall’Ottocento, è veramente unico». A impreziosire questa produzione la presenza del tenore Marcello Giordani, che interpreterà il pittore Mario Cavaradossi: «In trent’anni di carriera – spiega quest’ultimo – ho vestito tanti ruoli, alcuni hanno la forza di emozionarmi come la prima volta. Cavaradossi senza dubbio è una parte fondamentale della mia vita artistica e personale». Alberto Mastromarino sarà il barone Scarpia, capo della polizia, mentre a completare il cast ci saranno il basso Sinan Yan, che darà voce al congiurato giacobino Cesare Angelotti; il basso-baritono palermitano Claudio Levantino, che incarnerà i personaggi del sagrestano, di Sciarrone e di un carceriere; il tenore nuorese Francesco Congiu sarà Spoletta e Adonà Mamo, unico cantante lirico italiano con un’impostazione da soprano, vestirà i panni del pastore.
La supervisione registica è affidata ad Alessandro Cecchi Paone, noto giornalista e divulgatore scientifico che dopo aver curato la regia de La Traviata dello scorso anno al Teatro di Tindari, debutterà a Siracusa con il capolavoro dell’autore lucchese. La chiave di lettura intrapresa da Cecchi Paone con il supporto della regista collaboratrice Anna Aiello, sarà tradizionale anche se non mancheranno guizzi di novità, strizzando l’occhio ai riferimenti cavaraggeschi. In questa direzione le scene di Alfredo Troisi «Lo spettacolo – racconta lo scenografo – è ispirato a Caravaggio, il quale tra l’altro ha un forte legame con Siracusa. Per il dipinto di Cavaradossi ho scelto di rappresentare un dettaglio della Maddalena mentre dall’altra parte si può scorgere la Madonna del Rosario sempre dell’artista lombardo. Icostumi verranno realizzati dalla Sartoria Pipi mentre Claudio Mantegna curerà le luci.
Un progetto quello del Festival dei Teatri di Pietra ambizioso e fortemente voluto dal Coro Lirico Siciliano diretto da Francesco Costa, che punta a realizzare spettacoli di qualità con nomi di rilievo del panorama internazionale esaltando al contempo gli artisti siciliani. Un’occasione unica per gli abitanti e i numerosi turisti che affollano le città dell’Isola. «Con questa iniziativa – spiega il baritono Alberto Mastromarino – il CLS riuscirà finalmente a valorizzare l’incredibile patrimonio architettonico siciliano. Lavorare in questi luoghi, anche se con un tipo di spettacolo diverso rispetto a quello per cui sono stati creati, è per me una grande soddisfazione. Trovo magnifico che i principali teatri di pietra della Trinacria siano fruibili al pubblico, un’occasione unica e preziosa».