Danza Dodici gli spettacoli nella nuova stagione firmata da Roberto Zappalà, la prima da Centro di Produzione della Danza, che inaugura anche un triennio di residenze. Non solo performance, ma anche short-time, workshop e momenti di confronto sulla danza contemporanea
«Quest’anno siamo diventati centro nazionale di produzione della danza e questo ci inorgoglisce, certamente, ma al contempo ci riempie di responsabilità. Accoglienza è per diversi motivi la parola chiave della stagione che si appresta a iniziare e che si unisce al progetto di residenze per artisti dal titolo “Acasa”. Un impegno parallelo a quello della produzione artistica della Compagnia Zappalà Danza, in quanto responsabili di Scenario Pubblico, un luogo che negli anni si è conquistato con grande serietà una fetta di mercato sempre più importante in relazione all’ospitalità della danza contemporanea internazionale». Il coreografo e direttore artistico Roberto Zappalà presenta così “Welcoming”, la rassegna di danza contemporanea 2015/2016 di Scenario Pubblico, la prima dal riconoscimento di Centro di Produzione della Danza, assegnato dal Ministero a tre sole strutture in Italia.
“Welcoming” inaugura anche un triennio di residenze diviso in due sezioni: residenze a progetto e residenze triennali, queste ultime destinate a coreografi in qualità. Elisa Pagani e la sua compagnia Dna, andata in scena durante la serata inaugurale dell’happening con lo spettacolo “Franca Mente” è la prima degli artisti residente a progetto.
«Porto avanti questo progetto dal 2009, quindi era già in parte strutturato, ma qui abbiamo approfondito, ma anche un po’ destrutturato e semplificato – ha detto Elisa Pagani-. Un progetto che nasce con lo scopo di indagare la necessità di esprimere la lealtà del proprio essere e del proprio voler essere».
La coreografa e danzatrice e anche protagonista, insieme ai sei danzatori, di “ Franco, un pesce rosso con una parrucca bionda” «che è il pesce rosso che abita la nostra anima, che nuota nel liquido primordiale, che respira indisturbato i nostri pensieri – ha aggiunto Pagani -. Attraverso gestualità, spazi e fisionomie i danzatori danno così vita e corpo al mondo di Franco, che è quello di ognuno di noi che, dentro e fuori l’ampolla, in costanti avvicinamenti e allontanamenti, andiamo alla ricerca della nostra natura, in un percorso di appassionante accettazione».
Quest’anno a Scenario Pubblico si potrà assistere a ben 12 rappresentazioni, e saranno coinvolti 18 i coreografi. Alcune serate saranno composte da due o tre diverse creazioni con coreografi che si cimenteranno nel formato short-time per dare l’opportunità, anche ad un pubblico meno abituato alla danza contemporanea, di conoscere le diverse molteplicità di espressioni coreografiche.
Oltre alle performances, la rassegna è ricca di appuntamenti aperti al pubblico. Tra questi momenti di confronto intorno al tema della danza contemporanea e lezioni pratiche con gli amatori, che da quest’anno saranno proposte non solo da MoDem, il linguaggio della Compagnia Zappalà Danza, ma anche dai coreografi in residenza. E, ancora, ci sarà spazio per workshop e il progetto di video danza che per i prossimi tre anni vedrà come protagonista il lavoro di Alain El Sakhawi, già danzatore della Compagnia Zappalà danza, accolto in residenza fino al 2017 in qualità di video artista.
«Molte performance significa tanto lavoro, ma anche molte più cose da vedere, diverse tra loro – ha concluso Roberto Zappalà -. In alcuni casi avremo due spettacoli nella stessa serata, selezionati in modo da potere vedere in un unico contesto modi diversi di usare il corpo»