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A Catania un divertente e affascinante “Mozart Spielen”

Recensioni Domenica 12 dicembre, nel bel Teatro Odeon. si è tenuto il concerto “Mozart Spielen”, eseguito dalla Camerata Strumentale Siciliana sotto la direzione del maestro Giovanni Ferrauto. Evento di punta dell'Associazione Anfiteatro, diretta da Mario Spinnicchia, per la stagione concertistica 2021, ha offerto momenti di puro divertimento, oltre che di deliziose sonorità, al folto pubblico intervenuto

La musica è viva a Catania. Effervescente, anzi. Lo dimostra il concerto “Mozart Spielen”, eseguito dalla neonata Camerata Strumentale Siciliana, ensemble nato sotto l’egida dalla Camerata Polifonica Siciliana, prezioso frutto del grande lavoro del suo direttore artistico Giovanni Ferrauto, tenutosi domenica 12 dicembre nel bel Teatro Odeon di Catania. Davvero un evento di punta dell’Associazione Anfiteatro, diretta dal creativo maestro Mario Spinnicchia, per la sua stagione concertistica 2021, che ha offerto momenti di puro divertimento, oltre che di deliziose sonorità, al folto pubblico intervenuto.

Basta pensare al titolo. In tedesco, e non a caso, in omaggio a una lingua davvero ricchissima di sfumature, dove Spielen assume il doppio significato di “suonare” ma anche “giocare”. Nel titolo, dunque, c’è già tutto il senso dello spettacolo e un evidente omaggio al genio di Mozart:  la musica è rigore millimetrico, tecnica, fatica ardua; ma anche divertimento e gioia, un vero e proprio viatico per il paradiso.

In programma, sotto l’attenta direzione del maestro Giovanni Ferrauto,  tre piccoli capolavori del genio salisburghese: il Concerto per due pianoforti e orchestra K365, “I musicanti del villaggio”, uno scherzo musicale composto da Mozart nel 1787, e la Sinfonia n.29 K201.

Il M° Giovanni Ferrauto

Un programma vario, dunque, teso a dare un’immagine a tutto tondo del Maestro. A partire dal Concerto in mi bemolle maggiore, dove il duo pianistico composto da Salvatore Asero e Rosamaria Terranova, entrambi cresciuti alla scuola del Maestro Mario Spinnicchia, ha davvero interpretato con grande efficacia una delle composizioni più felici del periodo giovanile di Mozart. I pianisti hanno dato ai loro strumenti una ben definita individualità sia tematica sia tecnica, dialogando a meraviglia con l’orchestra, ma anche tra loro stessi. Deliziosa la resa del trapasso di toni che caratterizza la bella pagina musicale, dal primo tempo breve ma pregnante, all’andante centrale, dal carattere malinconicamente pastorale, fino all’effervescente finale. Il duo, molto applaudito, ha concesso un simpatico bis con il tema della Pantera rosa di Henry Mancini.

Rosamaria Terranova e Salvatore Asero in primo piano durante il concerto “Mozart Spielen”

Particolarmente coinvolgente, poi, la parte centrale dell’esibizione, che ha donato agli ascoltatori una testimonianza dell’humour irresistibilmente viennese di Mozart, lo Scherzo musicale in fa maggiore K.522, dove il compositore si prende a bella posta gioco dei musicisti dilettanti, che, allora come oggi, invadevano il mercato.

Eppure Mozart, pur dichiarando di voler, appunto, “scherzare”, non abbandona il suo genio perché imitare i musicanti del villaggio, fare una parodia è difficile quasi quanto scrivere un’opera “seria”. I bravi orchestrali hanno saputo, dunque, rendere tutta la raffinatezza della partitura, imitando perfettamente il compositore ignorante con i suoi madornali errori d’armonia e di condotta melodica, fino a tentare, maldestramente, di scrivere una risibile fuga. Bellissima la conclusione dove Mozart ha il coraggio di sovrapporre addirittura gli accordi di cinque diverse tonalità.

Dulcis in fundo la Sinfonia in la maggiore K201, non a caso considerata una delle massime vette dell’arte mozartiana, dove la sinfonia, da puro gioco dilettevole e d’intrattenimento, si trasforma, preludendo al Romanticismo, in efficace espressione di sentimenti. L’orchestra l’ha interpretata con l’azzeccata leggiadria che la pagina meritava, sotto la guida attenta di Giovanni Ferrauto, che, dal canto suo, ha saputo valorizzare i singoli strumenti, imprimendole uno svolgimento ricco e drammatico.

Davvero una bella serata di musica. Perché suonare è  giocare, divertirsi, come lo è stato per uno dei più grandi geni musicali di tutti i tempi.

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