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A Mario Incudine il Nastro d’argento per la colonna sonora di “Cùntami” di Giovanna Taviani

Visioni Il musicista e attore ennese premiato a Roma come autore della colonna sonora del docufilm di Giovanna Taviani sui narratori orali siciliani, film dove partecipa come anche "cuntista" al fianco di Mimmo Cuticchio, Vincenzo Pirrotta, Giovanni Calcagno, Gaspare Balsamo e Yousif Latif Jaralla. Incudine: «L’arte antica del cunto riceve nuova linfa grazie a progetti come questo film»

Cunta la morte di Turiddu Carnevale di Ignazio Buttitta in una cava di pietra dell’entroterra siciliano e canta una versione inedita di “Vitti na crozza” davanti al petrolchimo dismesso di Gela. Mario Incudine è tra i narratori orali protagonisti del film documentario “Cùntami” di Giovanna Taviani, prodotto da Cloud 19 Rai Cinema. Ed è anche l’autore della colonna sonora del film che ha vinto il Nastro d’argento 2022 nella sezione Premi speciali. Assieme alla regista e al montatore del suono Bruno Ventura, Incudine, reduce dal successo di “Mimì. Da Sud a Sud sulle note di Domenico Modugno” in cartellone per una settimana al teatro Quirino di Roma, ha ritirato il prestigioso riconoscimento venerdì maggio alla Casa del Cinema della Capitale.

«Un bellissimo riconoscimento a tutta la squadra operativa del film e a tutti noi che crediamo nella forza viva del racconto e nella necessità, oggi come ieri, di cùntare – spiega Incudine –, l’arte antica del cunto riceve nuova linfa grazie a progetti come questo film, perché la sua preziosa memoria deve essere tramandata ai giovani. Non releghiamo i cantastorie nei musei, richiamiamoli nelle piazze e nei teatri, perché i loro cunti sono più vivi che mai!». Mario Incudine ha condiviso la narrazione del film con Mimmo Cuticchio, Vincenzo Pirrotta, Giovanni Calcagno, Gaspare Balsamo e Yousif Latif Jaralla. La sua colonna sonora ha visto la collaborazione dei musicisti Antonio Vasta, Manfredi Tumminello e Pino Ricosta per Asc Production.

Mario Incudine, Giovanna Taviani e Bruno Ventura ai Nastri d’argento

E il suo estro di attore, cantante, regista e compositore di opere musicali investe diversi ambiti, sia in location siciliane che fuori dai confini dell’Isola. Incudine è infatti impegnato dallo scorso novembre in un progetto che coinvolge l’intera città di Recco, in Liguria, e che vedrà la luce il 9 e il 10 giugno. Si chiama “Argonauti. Recco per Recco”, ed è un’opera dedicata agli 80 anni in cui Recco è stata distrutta dai bombardamenti della seconda guerra mondiale e ricostruita come è adesso. È un progetto di teatro di comunità firmato da Teatro Pubblico Ligure, ideato e diretto da Sergio Maifredi.

Altra importante sfida è quella che coinvolge i detenuti della casa circondariale di Messina con cui Incudine sta lavorando per mettere in scena “Storie di Liolà”, tratto dall’opera di Luigi Pirandello. In calendario il 20 luglio al teatro di Tindari, per il Tindari Festival, il progetto si chiama “Tindari a cielo aperto – uno spazio di libertà”, realizzato in collaborazione tra l’associazione D’aRteventi, Tindari Festival e il Parco Archeologico di Tindari, assieme alla Casa circondariale di Messina, l’università di Messina, la Caritas diocesana e il patrocinio del Ministero della Giustizia. In scena Incudine (che cura la regia e firma le musiche originali), la Libera Compagnia del Teatro per Sognare degli attori detenuti, gli studenti di Scienze politiche e Giurisprudenza di Messina e l’attore messinese Giampiero Cicciò.

Ambasciatore del Festival Sete Sois Sete Luas, sarà inoltre protagonista di diverse tappe in Italia e in Corsica all’interno del festival internazionale che quest’anno festeggia trent’anni di attività sotto la direzione di Marco Abbondanza. Il 30 luglio, infine, Incudine presenterà un’opera inedita che racconta la storia della Reggia di Carditello, in provincia di Caserta, in Campania. Lo farà proprio nel complesso monumentale di Carditello che ha una storia che parte dal 1787, quando fu costruito per volere dei Borboni. Al suo interno prestarono la loro opera i più grandi artisti dell’epoca e del suo splendore parlò pure Goethe. Successivamente fu occupata dai garibaldini e passò ai Savoia. Dal 1920 fu ceduta all’Opera nazionale combattenti. Da qui iniziò il suo declino e nel 2011 fu messa in vendita. L’azione recente di tante associazioni legate al mondo dell’antimafia è stata quella di sottrarre la Reggia dal dominio della Camorra e riscattarla come fiore nel deserto della Terra dei Fuochi. Tutto questo verrà raccontato in uno spettacolo speciale interamente ideato e messo in scena da Mario Incudine.

Per la sua città, Enna, e per gli allievi del liceo musicale dell’istituto di istruzione superiore Napoleone Colajanni di Enna ha scritto e musicato un cunto sul politico e statista Colajanni, in occasione del centenario delle sua morte. Il cunto è stato messo in scena in anteprima lo scorso 27 aprile dagli studenti, guidati dai docenti Giovanna Fussone e Francesco Argento, per la manifestazione di chiusura dei festeggiamenti in onore di Napoleone Colajanni, raccogliendo plausi da pubblico e istituzioni. Sarà replicato, sempre dagli allievi del liceo musicale ennese, al teatro Garibaldi il 9 maggio mattina per la Festa dell’Europa.

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