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A muso duro contro il crack, il rapper Othelloman racconta la non-vita di “Marco e Luca”

Musica Da Palermo parte una campagna per i giovani, la musica come strumento per dire no al crack. Il 7 giugno esce "Marco e Luca P.A. Crack City - La mafia non esiste - Radio R.C.M. Vol. III", nuovo brano del rapper palermitano Othelloman composto insieme con l'artista pugliese Naif. Un’opera destinata a scuotere le coscienze, che sarà anche veicolata nelle scuole. Associazioni e istituzioni al fianco del rapper

La musica contro le dipendenze. Da Palermo parte il messaggio del rapper Othelloman, pioniere della scena hip hop in città, che torna in prima linea con un brano che denuncia il crescente abuso di crack nella sua e nelle altre città d’Italia, sedici anni dopo «U tagghiamu stu palluni?!» e la rabbia dei quartieri raccontati attraverso il progetto Combomastas. Venerdì 7 giugno viene pubblicato pubblicato su Spotify “Marco e Luca P.A. Crack City – La mafia non esiste – Radio R.C.M. Vol. III”, singolo di Othelloman che vanta il featuring di Naif.

Salvatore Perrotta in arte Othelloman

Per Salvatore Petrotta, in arte Othelloman, è il primo singolo di un’opera che affronterà i disagi del nostro tempo, l’album “Attraverso l’odio” che uscirà a novembre. Ma per l’artista palermitano è soprattutto l’inizio di una campagna d’impegno sociale che coinvolga associazioni e istituzioni, «per fare rete, per coinvolgere tutti in una battaglia che non può non essere di tutti visto che riguarda i nostri giovani». “Marco e Luca” è un sasso nello stagno.

«Il brano – spiega Othelloman – è un’antitesi del concetto stesso di singolo, non ha ritornello e colpisce dritto alla bocca dello stomaco con mazzate verbali. Non nasce per scalare le classifiche o per essere trasmesso in radio, ma per comunicare, sensibilizzare, risvegliare». È un mix di spunti che arrivano dalla cronaca, dallo slang della strada, dalle riflessioni di chi scorge i pericoli del consumo di droghe. Ed è una voce di denuncia. «Se Palermo è la prima piazza di spaccio di crack in Italia – dice ancora il rapper e producer -, la dipendenza sta dilagando in tutte le città. Bisogna raccontare senza retorica».

E il brano parla di due ragazzi che possono ciascuno dei giovani di oggi. «Se Marco di “Anna e Marco” di Lucio Dalla – spiega l’autore – vivesse il 2024 sarebbe questo Marco, così come lo sarebbe Luca di “Silvia lo sai” di Luca Carboni». Per Othelloman «è una traccia brutalmente autentica, nel dovere di una scelta di vita tra passione, vocazione e pressione sociale. Uno storytelling drammatico». Othelloman sceglie il rap perché nel rap crede: «Pochi lo usano e si espongono per salvare dalle strade le nuove generazioni. Io lo faccio – sottolinea – con la responsabilità e la consapevolezza di un’urgenza come la lotta alle dipendenze che portano a morte quasi certa».

Othelloman durante la presentazione del signolo “Marco e Luca”

Su questa linea si muove il percorso della creazione di una community anti-crack attraverso un QR code stampato su una cartolina che gioca su immagini e grafica per accompagnare la forza del testo e della base musicale prodotta da Naif, beatmaker pugliese che ha affiancato il rapper palermitano in questa creazione.

Le prime maglie della rete sono state già intessute nei giorni scorsi e anche nella sede del Consorzio Sol. Co., a Palermo, che ha ospitato la presentazione del brano, nel corso del quale Nino Rocca, l’angelo custode di tanti giovani rimasti incagliati nella strada della tossicodipendenza, ha illustrato con concretezza i rischi del crack. Il brano di Othelloman si inserisce nel cammino avviato da tante associazioni, come “La Casa di Giulio”, che per prime hanno smosso le coscienze sui pericoli del crack e del poliabuso, cioè l’utilizzo di tante altre sostanze per cercare dei nuovi equilibri di fronte agli sbalzi umorali, fisici e di percezione. Francesco Zavatteri, papà di Giulio, una delle giovanissime vittime del crack a Palermo, e fondatore dell’associazione, è stato tra i primi ad ascoltare “Marco e Luca” e a comprenderne l’enorme potenzialità comunicativa. «Questo brano – dice Zavatteri – è come un dipinto drammaticamente realista, ad ogni ascolto è come se mi avvicinassi un po’, scoprendo sempre più dettagli».

L’obiettivo della campagna è farlo conoscere proprio alla platea dei più giovani. Per questo verrà anche veicolato nelle scuole e già un istituto di Mazara del Vallo ha assistito da remoto all’evento di presentazione del singolo. Valentina Chinnici, parlamentare regionale e presidente del Cidi (Centro iniziativa democratica e degli insegnanti), ha già avviato un percorso affinché gli studenti possano conoscere i disastri causati dalle droghe attraverso la musica. E la Regione Siciliana, come ha spiegato Giovanna Segreto, dirigente generale del Dipartimento dell’istruzione, dell’università e del diritto allo studio, sarà impegnata nell’organizzazione di attività finalizzate al contrasto della dipendenza attraverso qualunque forma di arte. «Questa è una campagna che sosterremo fortemente – ha dichiarato Giovanna Segreto – perché sappiamo che perdere i ragazzi significa perdere il nostro futuro e il crack ne fa perdere veramente tanti».

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